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Luke entra nel bar di cui non conosce neanche il nome, gli occhi che si posano sui volti delle persone sedute ai tavoli. Una giovane ragazza con i capelli blu tagliati molto corti è seduta in un angolo mentre legge il giornale, un uomo in giacca e cravatta sorseggia il suo caffè da una tazza rossa. Un ragazzo di pochi anni più grande di Luke è in piedi dietro al bancone, pulendone la superficie con un piccolo straccio bianco.

Non sono i suoi capelli di un rosso accecante a catturare per primi la sua attenzione, ma la maglietta dei Blink 182 che indossa il ragazzo. Luke fissa per un po' troppo tempo il suo petto, facendo ammiccare il ragazzo nella sua direzione, le labbra curvate in un sorriso arrogante.

"Vorrei chiederti 'cos'hai da guardare?' ma mi sembra che tu stia guardando me a quanto pare".

Luke stacca gli occhi spaventato da quel semplice tessuto -quel semplice tessuto che cade ohcosìbene sulle spalle del ragazzo- e alza lo sguardo. E' come se degli zaffiri vedessero degli smeraldi mentre Luke smette di fissare le sue labbra rosee per perdersi nei suoi occhi lucenti. Gli ci vuole qualche secondo per tornare in sé.

"Caffè nero, uno di latte e due di zucchero".

Uno sbuffo viene da dietro il bancone. "Sai cos'è un caffè nero, vero?"

"Se non ti avessi chiesto che fosse nero allora lo avresti fatto troppo cremoso, ma visto che ho detto di volerlo nero sarà abbastanza amaro per la mia anima".

"Avrei dovuto sapere che sei uno di quei bambini" dice il barista, voltando le spalle a Luke per preparare il suo caffè.

"Uno di 'quei bambini'?" chiede Luke, posando il braccio destro sul bancone per riposare un po' i suoi piedi doloranti.

"Sì, 'quei bambini'. Quelli che parlano. Tipo. Così. E si vestono tutti di nero" la sua mano si muove su e giù, indicando l'abbigliamento di Luke senza spostare lo sguardo dalla macchina per il caffè. "Scommetto che scrivi poesie sulla morte e sul buio nel tuo tempo libero".

Luke si passa il pollice sulle labbra, mordendone la pelle per non ridere per quello che ha detto il misterioso ragazzo, sbagliando totalmente. Una volta aver riacquistato la sua solita postura, Luke risponde a tono.

"Non sono un bambino emo, e attualmente scrivo storie".

"Storie?"La curiosità del ragazzo dai capelli rossi raggiunge l'apice. "Fammene vedere una. Ora". il ragazzo è incredibilmente esigente, nota Luke.

"Non ne ho portata una con me".

Finito di preparare la bevanda di Luke, si gira di nuovo verso il biondo e gli posa davanti la tazza, ma continua a tenerla con un dito. "Aspetta un attimo" gli dice quando Luke cerca di prendere la sua bevanda.

Lui si abbassa, dove Luke suppone che ci siano conservate cose tipo zucchero extra e bustine per il thè e torna su con un contenitore di cioccolato in polvere. Apre il coperchio e sparge sul caffè di Luke una polvere di cioccolato mista a noce.

"Forse la cosa della storia era una scusa per tornare qui di nuovo".

"Tornerò qui solo se il caffè è buono".

Luke solleva cautamente la tazza, chiedendosi velocemente se fregarsene d aver ordinato la bevanda a portar via e sedersi semplicemente, o lasciare il bar come aveva pianificato prima.

"Quindi ti vedrò la prossima settimana" sorride malizioso il ragazzo, salutando con un cenno della mano Luke che nel frattempo ha scelto la seconda opzione e cammina fuori dalla porta a vetri.

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*spazio traduttrice*

ahh che cutie che sono. Michael il barista. IL FLUFF FA BENE NELLE NOSTRE VITE!!!

fa davverodavvero troppo caldo, credo che mi ucciderò. Voi come ve la passate? xoxo

Mixtape Boy ||Muke [italian translation] SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora