cinque❀

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"Scusa per ieri" è la prima cosa che Michael sente dal biondo il giorno seguente.

"Nessuno problema" sorride Michael, uno dei suoi sorrisi dolci, quello più bello che Luke sa che è rivolto solo verso di lui. "Cos'è successo comunque?"

"Mia, um, mia mamma è venuta a trovarmi. Per vedere cosa facevo, per vedere se mi sto prendendo cura dell'appartamento per cui sta pagando" butta fuori Luke quasi con ansia, facendo accigliare Michael; di solito è calmo e composto.

"Tua mamma? È simpatica?"

Luke annuisce energicamente. "Sì sì, è un tesoro. È solo che-" prende un respiro profondo, "potrebbe dire a mio padre qualcosa come 'una delle lampadine del lampadario era fulminata' e mio padre metterebbe su un casino e mi farebbe tornare a casa".

"Forse gli manchi" dice Michael, finendo finalmente di pulire il bar e aprendo le persiane del locale, sedendosi poi davanti a Luke.

Il biondo fa una smorfia, sbuffando. "Ne dubito".

- * * * * * -

"Quindi quando mi farai leggere una delle tue storie?"

Luke alza un sopracciglio. "Le mie storie fanno schifo; non te ne farò mai leggere una".

"Quando ci siamo conosciuti, hai detto che me ne avresti fatta leggere una se il caffè era buono" dice Michael indicando le tre tazze vuote davanti a Luke. "E giudicando dal numero di volte in cui sei venuto, credo che il caffè sia molto più che buono".

"Anche il caffè fa schifo" ridacchia Luke.

Michael si finge offeso. "Stai parlando del mio piccolino!"

Luke scoppia a ridere, facendo sentire Michael strano per un momento. "Allora inventane una adesso".

Luke scuote la testa. "Non sono bravo a trovare l'idea così dal nulla".

"Quindi me ne porterai una domani?"
Chiede Michael speranzoso.

Luke sbuffa ma annuisce lo stesso.

- * * * * * * -

"Sai che mi annoio davvero molto per venire qui tutti i giorni" dice Luke, riempiendo quel silenzio che è durato non più di trenta secondi.

"Sei annoiato ora?" Ride Michael, picchiettando le dita sul tavolo.

"Sì, lo sono". Ridacchia Luke, spostandosi il ciuffo. "Ci metto tipo diciassette anni a venire in questo bar ogni mattina".

Michael gli lancia un'occhiataccia. "Vivi dall'altra parte della città, non dall'altra parte del mondo".

"Ad ogni modo" Luke finge di non aver sentito il commento di Michael. "Credo che dovremmo uscire da qui".

Michael è visibilmente confuso.

"Un appuntamento, Michael. Dovremmo uscire per un vero appuntamento".

"Woah bello, mi piaci,ma non mi piaci- piaci" bugia.

"Oh" dice Luke, gli occhi che si velano immediatamente di lacrime, ma le scaccia prontamente. Si rifiuta di lasciarsele sfuggire, si rifiuta di piangere davanti a Michael.

"Mi dispiace" sussurra il ragazzo dai capelli rossi e neri.

"Nessun problema" bugia. Luke fa un piccolo sorriso. Guarda l'orologio che adorna la parete scura del bar. "Devo andare".

È appena passata l'ora di pranzo. troppo presto per Luke per andar via.

"Per piacere non andartene" una mano afferra il giacchetto di Luke, bloccando i suoi movimenti.

"Ciao Mikey".

"Tornerai domani?"

Luke non sa cosa dire. Vorrebbe tornare, fanculo; vorrebbe rimanere lì per sempre, ma se Michael lo odia non c'è molto che lui possa fare.

Però passerebbe la giornata a letto a piangere.

"Sì, certo, porterò una storia per te".

Michael accenna un sorriso. "Ciao Lukey".

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*spazio traduttrice*

Mannaggia ai pesci Clifford ti picchio, uffa.

Buona notte! xoxo

Mixtape Boy ||Muke [italian translation] SOSPESAWhere stories live. Discover now