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giro la testa verso la porta dell'ospedale.
Giovanni: "buongiorno bimba, come stai? mi hai fatto cagare in mano"
Nora: "nulla di grave tranquillo, cali di pressione"
Anas: "quando ti fanno uscire?"
N: "domani, vogliono solo tenermi sotto controllo per stanotte per una sicurezza"
Christian: "dovresti mangiare più spesso a colazione almeno non ti si abbassa così tanto la pressione"
N: "lo so fra, ora non pensarci"
considerazioni del giorno? Anas è un figo, Rondo sembra geloso e credo di piacere ad Anas.

1 settimana dopo...
Nora: "tu non capisci un cazzo"
Christian: "cosa dovrei capire? che non mi hai detto nulla e spacciavi?"
Nora: "smettila con questa ironia, sono nella fottutissima merda Christian, vogliono farmi fuori"
C: "mi puoi spiegare che cazzo è successo?"
N: "mamma aveva dei debiti, i soldi che portava a casa non bastavano per tutte le spese, tu spendevi ogni centesimo che prendevi e io ero l'unica che veramente si segnava ogni cosa da pagare e portava a casa soldi per pagare quei cazzo di debiti dovuti alla fottuta droga di papà"
C: "quindi tu vorresti dirmi che hai fatto tutto ciò per dei debiti, e ora dimmi perché cazzo vorrebbero farti fuori?"
N: "perché ne sono uscita, ho fatto tutto da sola, e non si può fare, non è il giro di spacciatori sotto casa, è comandato da una potenza più forte del coglione sotto casa okay?"
C: "ti sei messa in mezzo ad una fottuta cosa più grande di te e ora ti vorrebbero ammazzare, ti sembra normale?"
N: "no ed è per questo che stavo facendo la valigia cazzo, torno a Firenze, o me la risolvo o ci muoio, ma almeno ci ho provato, dammi un po' di fiducia cazzo"
C: "no, non se ne parla Nora, tu non vai a farti ammazzare"
N: "magari riesco a risolvermela"
C: "fai un po' il cazzo che ti pare, ma quando mi chiameranno perché sei ferita, se non morta, sappi che la colpa è solo tua"
N: "che gran fratello che sei"
Christian esce sbattendo la porta.
credo di dovervi fare un piccolo resoconto.
quando abitavo a Firenze i soldi, come potete immaginare, non bastavano mai.
una mattina arrivai a scuola incazzata, papà aveva speso anche i soldi che sarebbero serviti per il mangiare, un mio amico mi chiese cosa stesse succedendo e per sfogarmi gli raccontai tutto, lui all'epoca già spacciava e mi offrí di farmi entrare nel giro, pagavano bene e io ero nella merda, accettai, iniziai con consegne e robe così, finché non decidemmo di andarcene, il capo non la prese bene ma io pochi giorni dopo mi trasferì a Milano, ma giusto stamattina mi è arrivato un messaggio da questo mio amico che diceva "torna a Firenze, Luigi vuole delle spiegazioni, o vieni o ti fa fuori e sai che non scherza".
ovviamente ne ho parlato subito con Christian ma mi ha sbottato addosso, e ora l'unica soluzione è tornare a Firenze, perciò domani mattina prenderò il treno è il resto è tutto da scoprire.

se sono con te non penso ai problemi//rondodasosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora