Capitolo 12 (2°). Il Segno

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"Ecco, giusto... ciao Ili, stavo proprio adesso parlando di te con Anna..."

Marco si fermò, imbarazzato, arrossì; si accorse di averla chiamata per nome quando ancora Ilaria non la conosceva dimostrando in questo modo una familiarità con lei della quale si vergognò.

Ilaria vide per un attimo l'ombra passargli davanti ma non ne colse subito il motivo, perché non c'era nulla da vergognarsi; vide Marco a un lato del letto, quella ragazza che ogni tanto era venuta con il dottore dall'altro, ragazza che ora sembrava chiamarsi Anna; non capì subito che stavano parlando di lei e per quale motivo. Colse solo una frattura di una situazione preesistente, come se il suo arrivo fosse stato la causa di una rottura di un'intesa fra loro due e una diversa ombra, più sottile e tenace, le entrò nell'animo. Anna vide che quella ragazza la guardò in modo strano, come se la stesse studiando.

Fu Irene a sciogliere l'impasse.

"Ilaria, ti presento la quasi-dottoressa Anna; è stata tanto gentile con noi oggi nel giorno dell'operazione. Anna, questa è la sorella di mio figlio, Ilaria."

Anna guardò Ilaria finalmente capendo la relazione tra i due ma rimase un attimo confusa: dunque erano fratelli. E però? Perché aveva avuto quella sensazione così forte che stessero insieme? Forse aveva confuso il loro affetto fraterno per altro? Del resto le era sembrato strano che Marco avesse una fidanzata così bella. Era dunque solo, come immaginava. Eppure... prima, le era sembrato quasi la guardasse con gelosia... Fu un attimo, si ricompose e riprese con un sorriso rivolta proprio ad Ilaria.

"Ciao Ilaria. Tua mamma si è ripresa devo dire molto bene; ha un fisico eccellente."

"Eh... Anna, mamma, scusa", la interruppe Marco. "Ilaria non è figlia di mia mamma, ma... di un'altra donna. Abbiamo avuto solo lo stesso papà"

Per la seconda volta Anna non riuscì subito a mettere a fuoco la situazione; erano fratelli sì... ma per metà. Ciò spiegava la scarsa somiglianza, ma allora il suo sospetto di prima sull'essere una coppia? Possibile che...? Vide Ilaria un po' arretrare, come se un segreto fosse stato rivelato del quale c'era da vergognarsi.

"Ciao Anna.", disse soltanto, abbassando un poco lo sguardo. Non si avvicinò a Marco, rimase quasi al centro della stanza subito dopo la porta; le sembrò che qualcosa fosse successo in sua assenza che non capiva. Marco al momento era sereno, l'ombra di prima era passata, era il suo solito Marco e però sentiva che c'era qualcosa, ma non sapeva cosa.

Marco si accorse dell'imbarazzo di Ilaria e le andò incontro, si sorrisero e con uno sguardo ritornò il sereno fra i due, Ilaria andò con Marco verso Irene dal lato opposto del letto dove stava Anna.

Si chinò verso di lei, le diede un bacio e la salutò:

"Ciao zia, vedo che ti hanno tolto la benda, stai bene?"

Irene capì che Ilaria si era intimidita per la presenza di Anna e l'abbracciò, cercò di farla sentire accolta.

"Ciao cara. Grazie, tutto a posto. Grazie di esser venuta."

Anna, che vide la scena, capì che tra i due c'era un'intesa che andava al di là di un fraterno sentimento e per un'altra volta non ci capì nulla; ella aveva un fratello, più piccolo, ma di solito litigavano tutti i giorni, altro che scambiarsi occhiate dolci. Questi due fratelli, anche se per metà, erano diversi, particolari; non le era scappato il particolare della stretta di mano, rapida, ma intensa, che era avvenuta fra i due quando si erano avvicinati.

Fu il suo turno per sentirsi un po' fuori posto, come se ella, in quel momento, stesse turbando un equilibrio e imbarazzando quella ragazza che sembrava guardarla in un modo strano. Non era gelosia, era un guardarla mentre pensava ad altro che, ovviamente, non capiva.

Dolore e perdono (Parti I - VI)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora