VIII. PREPARATIVI

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KIDO: "Sensei... lei ha la casa piena zeppa di pucciosi peluche? Che delusione... pensavo fosse una sensei seria..."
MIKADO: "Aaaaaaahhh!!!"

E si risvegliò tutta sudata.

E si risvegliò tutta sudata

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MIKADO: "Argh... pant... un... incubo?"

In fondo, oggi era il gran giorno.

Il giorno in cui Kido avrebbe ricevuto dalla nostra sensei, lezioni private.

Molto private.
Quasi intime!

MIKADO: "N-Non è vero!"

Ah! Scusatemi... stavo leggendo il copione corretto da Suzune.

Comunque, dopo aver messo a posto tutta la sua casa e nascosto la milionata di peluche in ogni dove, Mikado-sensei si preparò ad accogliere il suo allievo prediletto.

Era nervosa.
Così come lo era Kido, che in quel preciso istante, bussò alla porta della sua sensei.

KIDO: "B-Buongiorno sensei! G-Grazie per la sua o-ospitalità! ><"
MIKADO: "Bene, Kido-kun! Sei arrivato in perfetto orario! Prego, entra pure che c'è un bel po' di lavoro da fare!"

L'insegnante fece appello a tutta la sua gran professionalità per rientrare nei panni del personaggio severo.

Ma in realtà, dentro stava scoppiando.

MIKADO: "(Argggghhhhh!!! Adorabile!!! È... davvero troppo adorabile!!!)"

Non vista, diede la solita craniata al muro.
Una parete ormai colma di crepe.

Ma subito si rimise inn"carreggiata".

MIKADO: "Ahem! Prego, da questa parte!"
KIDO: "S-Si..."

Si accomodarono nello studio, sedendosi uno di fronte all'altro ma separati da una scrivania: Pile di libri su fisica e matematica si ersero minacciosi dinnanzi al povero (ma innocente) Kido, spaventato dalla mole di studio che lo attendeva.

Sotto sotto, Mikado voleva tenerlo a casa con se il più possibile, con la vocina di una certa Suzune nel suo subconscio a darle tale dritta, stile angioletto e diavoletto.

Solo che erano DUE diavolette.

SUZUNE: "Tienilo a casa tua più tempo che puoi!"
ALTRA SUZUNE: "Tanto è maggiorenne!"

Mikado arrossì senza farsi vedere, ma nel suo piccolo decise di seguire almeno il primo consiglio.

Pure a costo di fare la nottata, poiché sia oggi che domani erano giornate di riposo.

MIKADO: "Forza! È una semplice equazione di primo livello!"

Ma era un'equazione presa dai test per essere ammessi alla Nasa, quindi forse un tantinello difficile per il povero Kido, la cui testa fumava.

Tanto che ad un certo punto, la sua penna cade a terra.

KIDO: "AH? L-La prendo subito sensei..."

Si abbassa.
Lo sguardo cade senza appello alle gambe di Mikado ancora seduta.

Segue visuale mutandifera e respiro con un possente risucchio.

KIDO: "(Mu... Mu... Mu... MUTANDINE!!!)"
MIKADO: "Trovata la penna?"
KIDO: "*parole incomprensibili*"

La sensei non si era accorta che il suo Kido era rimasto imbambolata dinnanzia al suo intimo, stile stoccafisso.

MIKADO: "Ma insomma? Cosa stai fac..."
KIDO: "Awawawawah!!!"

Kido perde l'equilibrio (e sangue dal naso).
Cade con la faccia direttamente dentro la gonna della sensei.

MIKADO: "Are? Arererererere????? (COSA?)"
KIDO: "(*pensieri incomprensibili*)

E rimasero così.
No giuro, dico davvero.

MIKADO: "K-K-K-K-KIDO-KUN???"
KIDO: "Hnnnghffffmmmmmf!!!"
MIKADO: "Aaaaahnnn!!!"

Rimane intrappolato tra le cosce della sua insegnante, cercando di uscirne fuori ma senza riuscirci.

Perché più parlava e più provocava un bel senso di inaspettato piacere a Mikado, la cui mente viaggiava tra l'incredulo e la pura e stupefacente verità.

MIKADO: "N-No... K-Kido-kun... Noi non... possiamo micaAAAAHHNNN!!"
KIDO: "Gllkbbbfffgggg!!!"

Il suo povero cranio venne fracassato dalle possenti gambe di sensei, impossibilitate a resistare tale ed improvvisa euforia.

Addirittura Mikado teneva la testa di Kido dentro la sua gonna con le mani, a causa dell'ondata di piacere, involontariamente.

Il climax venne raggiunto con Kido la chi bocca schiumò per la troppa "pressione".

Mikado invece cade indietro con la sedia, sbattendo la testa.

Entrambi, si risvegliarono con un possente mal di testa, senza ricordare nulla di ciò che è successo, esattamente come accadde con l'armadietto.

Insomma, ci stanno prendendo l'abitudine qui.

MIKADO: "Forse... abbiamo esagerato con lo studio? (Non ricordo nulla...)"
KIDO: "P-Perchè mi trovo sul pavimento?)"

Eppure, sotto sotto e nel loro subconscio, entrambi arrossirono, forse con qualche minuscolo flashback a smuovere i loro neuroni.

Meno male che nessuno ha visto la scena.

O forse no?

MOROSHI: "Woof! La mia padrona sarà così contenta!!^^"

Fuori casa della sensei, uno strano tizio dalle movenze tipicamente da rettore e con fotocamera alla mano, si arrampicava tipo un certo supereroe dei fumetti aracnide.

E sia a Kido che Mikado, prima di salutarsi e congedare quindi questa sessione di studio, venne un brivido dietro la schiena...

LOVE LOVE SENSEIWhere stories live. Discover now