Il lupo è in trappola e non me lo faro scappare

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                                                                                          AVA

Era appena entrata nella classe quando il mio sguardo cadde subito sul ragazzo per cui ero venuta fino a Roma.

Iniziai a osservare quelli quelli che sarebbero stati i miei compagni di classe per il prossimo anno, come erano vestiti, il trucco eccessivo delle ragazze e alcune delle capigliature buffe dei ragazzi , guardai tutti finché non arrivai a Luke, biondo occhi neri come la pece e vestito come se fosse il re , quando è solo uno sbruffone. Mi stavo già alterando finche non mi accorsi del suo sguardo, nel buio dei suoi occhi si poteva vedere la paura.

Quella mi fece stare meglio infatti mi usci un sorrisetto spontaneo dalle labbra, poi passarono qualche secondo e essendomi annoiata distolsi lo sguardo da lui passando a credo, l'ultimo ragazzo che mi era rimasto. Appena mi girai verso di lui inizialmente osservai prima come era vestito per poi arrivare al suo viso. inizialmente non ci trovai niente di strano finché non guardai meglio i suoi occhi, quegli occhi. Ero sorpresa si, non mi aspettavo fossero proprio i suoi amici i suoi compagni di quella sera , cosi a questo punto vidi che anche lui inizio ad osservarmi portando i suoi occhi cosi chiari ad osservarmi scivolando dall'alto verso il basso e viceversa. Non mi sentivo a mio agio.

Anzi no, dovevo riprendere il controllo, non mi faro indebolire da un'altra carogna, quindi appena smise di osservare le mie curve gli lanciai uno sguardo di fuoco, facendogli capire che se non avesse smesso al piu presto l'avrei fatto smettere io. Appena il professore mi appoggio con dolcezza la mano sulla spalla mi svegliai da quello stato di trans in cui probabilmente mi sono ritrovata. Allora per cercare di fare piu figure non gradite mi ripresi totalmente e andai verso il mio banco.

Durante la lezione, ho cercato disperatamente di concentrarmi sul profilo dell'insegnante mentre spiegava l'argomento, ma sentivo un'impercettibile pressione sulla pelle del collo, come se qualcuno mi stesse scrutando . Ogni volta che cercavo di alzare lo sguardo, un brivido di ansia mi attraversava la schiena, costringendomi a rimanere fissa sul mio quaderno . Non osavo voltarmi, non volevo incrociare quell'insistente sguardo che potevo percepire senza nemmeno guardare nella sua direzione . Era come se avessi già intuito la provenienza di quel sguardo, come se avessi sentito il suo tracciare un percorso invisibile sulla mia pelle, sfiorando ogni pensiero e incertezza che si annidava nella mia mente . Non riuscivo a comprendere come fosse possibile che qualcuno potesse osservare così intensamente senza neppure un visibile contatto visivo . Era come se i suoi occhi invisibili avessero il potere di captare ogni mio segreto, ogni mio possibile piano. E così, intrappolata tra l'impulso di voltarmi e la voglia di semplicemente alzarmi e tirare un pugno a quel ragazzo e di ciò che avrei potuto scoprire, ho cercato in tutti i modi di resistere a non fare niente .

Alla fine della lezione corsi più velocemente che le mie gambe potessero lontano da quel orribile posto . Continuai a camminare in fretta finche non arrivai all'aula seguente dove avrei avuto la lezione seguente, dove a quanto pare avrei pure avuto la mia prima interrogazione dell'anno. Mentre mi avvicinavo all'aula, i miei pensieri vorticavano nella mia mente come foglie in una tempesta. Ripassavo mentalmente le domande per l'interrogazione, cercando di convincermi che sarei stata in grado di rispondere. Ma all'improvviso, il suono di passi accelerati risuonò troppo vicino dietro di me. Un brivido di nervosismo mi attraversò la schiena mentre le mie dita si aggrappavano con forza al libro che tenevo tra le mani. Senza che potessi fare altro che reagire, appena ho messo piede nell'aula, un braccio forte e deciso mi ha afferrato con fermezza ma anche un po' incerto. Mi sono voltata, sorpresa, spaventata e confusa, per trovarmi di fronte agli occhi penetranti di Luke e dei suoi amici.

<<Cosa vuoi>> dissi guardandolo dritto negli occhi staccando la sua lurida mano da me e allontanandomi quel poco di spazio che mi serviva almeno per respirare e per restare lucida, visto che quando mi ha afferrata e poi mi sono ritrovata a girarmi per guardarlo mi sono accorta solo dopo che la nostra vicinanza era minima anche troppo visto che lo odiavo.

Ci odiamo vero?Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt