Mi dovrei fidare?

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Eccomi di nuovo qui. Lunedi mattina.

Il suono fastidioso della sveglia squilla nel silenzio della mattina, annunciando il risveglio da un sonno troppo breve. Lancio una rapida occhiata all'orologio sul comodino e mi rendo conto che è già tardi. È ora di alzarsi e affrontare un altro giorno di scuola.

Mi siedo sul bordo del letto, stiracchio le braccia e sbadiglio, cercando di scacciare via la stanchezza accumulata. Guardo fuori dalla finestra e vedo il cielo ancora scuro, ma so che presto la luce del giorno prenderà il sopravvento. Un rapido sguardo allo specchio mi rivela una faccia assonnata con i capelli arruffati. È il segnale che è tempo di mettersi in moto.

Mi dirigo verso il bagno con il pigiama addosso, pronta ad affrontare la mia routine mattutina. Accendo la luce e mi fermo un attimo per scrutare il mio riflesso. Decido di fare una rapida doccia per svegliarmi del tutto. L'acqua calda scorre dolcemente sulla mia pelle, regalandomi un senso di ristoro e benessere.

Dopo la doccia, mi avvolgo in un asciugamano caldo e torno nella mia stanza. Ora è il momento di scegliere cosa indossare. Scorro l'armadio, cercando di trovare l'outfit perfetto per affrontare la giornata. Opto per un paio di jeans comodi e una maglia colorata che mi dia un tocco di energia. Mi rendo conto che ho ancora pochi minuti, quindi scelgo un paio di scarpe comode e lascio che i capelli asciughino naturalmente.

La mia borsa è già pronta dal giorno prima, quindi la prendo e la spingo sulla spalla. Riempio la borraccia d'acqua, aggiungo qualche snack veloce al mio zaino e sono pronta per scendere le scale. La cucina mi accoglie con l'invitante profumo di caffè appena fatto. Prendo una rapida colazione, un toast con marmellata e un sorso di caffè, cercando di ricaricare le energie per affrontare la giornata.

Ora è il momento di mettersi il giubbotto e affrontare il freddo della mattina. Chiudo la porta di casa alle spalle e mi avvio verso la fermata dell'autobus, con lo zaino sulle spalle e la mente già proiettata alle lezioni che mi aspettano. La strada verso la scuola è animata, con compagni di classe che si affrettano lungo il marciapiede e genitori che accompagnano i più piccoli. Mentre cammino, sento la giornata prendere forma intorno a me.

Attraverso le porte della scuola con passo deciso, il rumore dei miei passi sembra soffocato dal palpabile senso di tensione che si respira nell'aria. Lo sapevo, prima o poi avrei dovuto affrontare quella visione che mi mette sempre i brividi: lui, il ragazzo che odio, con il suo sorriso smagliante e gli occhi azzurri che sembrano nascondere chissà quanti segreti.È lì, in mezzo al caos degli studenti che si spostano tra le aule, circondato dai suoi amici che ridono alle sue battute. La sua chioma bionda è piu scompigliata del solito, e i capelli sembrano scintillare sotto la luce accecante dei corridoi. Il suo aspetto impeccabile è in netto contrasto con il mio atteggiamento teso mentre mi avvicino.


Gli occhi azzurri, intensi come il cielo in una giornata limpida, sembrano scrutare il mondo con una confidenza che mi irrita profondamente. Indossa una giacca di pelle nera, che conferisce un'aura di ribellione, e i jeans aderenti mettono in evidenza la sua figura atletica. Il modo in cui si muove è sicuro, quasi come se fosse consapevole dell'effetto che ha su chiunque lo incontri.Quando il suo sguardo si posa su di me, sento una fitta di disagio corrermi lungo la schiena. Si avvicina con un sorriso sarcastico, come se fosse a conoscenza del mio disprezzo. "Ciao, Ava" mi saluta, e la sua voce suona come un ghigno, facendomi rabbrividire.


Cerco di ignorarlo, di proseguire la mia strada senza fargli il piacere di una risposta. Ma è difficile, perché ogni passo che faccio sembra essere osservato da quegli occhi azzurri, come se volesse bruciarmi con il solo sguardo.Mi chiedo cosa possa nascondersi dietro quella facciata perfetta, dietro quell'atteggiamento di sicurezza. È il ragazzo che odio, che ha ucciso i miei genitori, che mi ha rovinato la vita.


Poi, mentre mi allontano dal ragazzo dagli occhi azzurri che tanto odio, il mio sguardo incontra quello di Ashton, il suo migliore amico. È strano, perché sebbene io e Ashton non ci siamo mai particolarmente piaciuti, c'è qualcosa nel modo in cui il suo sguardo si incrocia col mio che attira la mia attenzione.


Ashton è diverso dal suo amico biondo. I suoi capelli sono di un castano intenso, disordinati in modo apparentemente casuale, ma danno un tocco di ribellione alla sua immagine. Indossa una giacca di jeans, che conferisce un'aria più rilassata rispetto all'eleganza studiata di quello che odio. I suoi occhi castani, profondi e intensi, sembrano nascondere una serie di pensieri e emozioni, diversi da quelli di superficialità che trapelano dagli occhi azzurri del suo compagno.Ashton ha un sorriso diverso, più amichevole e sincero. Quando mi avvicino, si illumina, come se la mia presenza fosse gradita. La sua postura è rilassata, senza la pretenziosa sicurezza che spesso caratterizza il suo amico biondo.


"Hey" mi saluta con una voce calda e accogliente, il che contrasta con il tono sarcastico di quello che odio. "Come va?"Mi ritrovo a rispondere con un sorriso genuino, quasi contro la mia volontà. Ashton è sempre stato amichevole, anche quando io e il suo amico non eravamo esattamente sulla stessa lunghezza d'onda. Forse è il suo modo semplice di essere che inizia a intrigarmi, a farmi vedere qualcosa al di là della superficie.


La sua presenza è come una boccata d'aria fresca, diversa da quella del ragazzo che odio. Inizia a sorgere una strana curiosità dentro di me, una curiosità che non so se voglio davvero esplorare. E mentre continuiamo a scambiare qualche parola, non posso fare a meno di chiedermi se dietro quegli occhi castani si nasconda qualcosa di più interessante di quanto avevo mai immaginato.


"Bene, ma scusami, ora devo andare. Mi dispiace, parliamo un'altra volta ok?"

"Ok, ciao"

Chissà se Ashton volesse sapere davvero come mi sento.

E se stesse solo cercando di ingannarmi?...

Ci odiamo vero?Where stories live. Discover now