Come tutto è iniziato: Capitolo 1

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Sono sempre stata una ragazza tranquilla di nome Ketty. Nel senso che sono sempre stata tranquilla ma poi ho cambiato nome.
Tutto iniziò quando andai all'anagrafe 4 mesi fa, lì conobbi Jessica, la commessa del Bangladesh. Perchè specificarlo? Beh perchè non sono razzista. Anche se lei mangia piccante io la accetto.

"A che pensi, Ketty?" Mi chiese la bangladina. Io rimasi scioccata e alzai un sopracciglio. L'altro, il destro, rimase nella sua posizione naturale. Come me.

"Ma come cazzo fai a sapere il mio nome!!!!!" Urlai come una mocciosa di nove anni. Jessica mi guardò, io la guardai, lingua in bocca. Ognuno nella propria. Alzo le mani.

"Ho i tuoi documenti in mano rincoglionita. Sono la commessa dell'anagrafe." Urlò lei con quel viso sporco di tragedia familiare come la sua fedina penale. Come lo so?
Non lo so. Ipotizzo. Ipnotizzo. Con la mia bellezza.

Comunque le risposi... con uno scuotimento di testa.
"Ma io pensavo fosse la macelleria." Dissi confusa con un mormorio e un piccolo mal di testa. Piccolino. Come il cazzo del mio ex bastardo figlio di troia... lo amavo.

"Esci fuori di qui testa di cazzo, non ho tempo da perdere con le disadattate sociali. Sto fottutamente lavorando, MERDA!" Jessica continuò ad urlare con tutta la sua furia indiana. La chiamavano Aria tempestosa dell'ovest. Come lo so? Non lo so. Ipotizzo.

Comunque non fotte a nessuno di Jessica e questa storia era fuori contesto e non necessaria. Come lo so? L'ho inventata, non esiste nessuna Jessica. Era Mauro. Ma sono contro gli uomini di nome Mauro e mi sono dissociata creando Jessica la bangladina.

E comunque, tornando a noi e non a me. Una sera sono uscita con Jasmine, 100% neomelodica, lei mi fa cascare le orecchie con quella music, a me piace la trap... Tipo Michael Jackson o Adam Sandler. Come lo so? andiamo avanti.

Eravamo sedute dentro la sua smart rigorosamente nera e rosa come il palermo.
Stavamo bevendo il cocktail annacquato col ghiaccio pazzo, è tipo il ghiaccio ma ha le allucinazioni schizofreniche. Un certo Uomo di nome psichiatra mi ha detto che il ghiaccio non ha le visioni, menomale che non si chiama MAURO. Non il ghiaccio ovviamente, lui si chiama Orazio. Stamattina ho dimenticato le pillole. L'oki ovviamente, che pensavate pezzi di merda? Vabbè, comunque.

Ad un certo punto prendiamo una buca, sì, Jessica guida ubriaca, ah scusate "Jasmine". Niente. Mi cade il drink addosso, sul mio bellissimo vestito rosso della Ghavin Kloin. Il mio paparino ha sborsato un sacco di soldi, intendo il padre della chiesa. Gesù. Come lo so? Ho rubato alle offerte della chiesa, ma ipotizziamo che non sia successo. Date e vi sarà dato diceva Ugo Foscolo.

Con il mio vestito distrutto da Orazio (ghiaccio) scendo dall'auto di Jasmine kun. Non lo so il giapponese. Come lo so? Ipotizzo.
Ad un certo punto arriva un bravo bambino e mi dice con fare minaccioso: "Se ni mondo esistesse un po' di bene e ognuno si considerasse suo fratello, questo matrimonio sarebbe un bordello." Io lo guardai confusa e poi gli porsi la mia mano per aiutarlo a rialzarsi dal suo oblio.

"Insegui i tuoi sogni piccolino, non farti mettere i piedi in testa, solo in bocca. Vai avanti per la tua strada..." Lo esortai a vivere la vita. "Le persone proveranno a gettarti in mezzo ai lupi e tu dovrai uscirne capolupo. Quando il diavolo ti sussurrerà che non puoi affrontare la tempesta.. tu digli che con un Boeing 777 puoi affrontare tutto. Quando il sole sorgerà, il sole sorgerà.... e queste rocce sono rocce. Come tu sei tu e nient'altro sarai. Questo mi sento di dirti".

Quel bambino oggi è il mandante della goccia che fece traboccare il vaso, esatto proprio lui. Snoop Dog. (È nero come la mia amica Jessica).

Comunque, dopo aver impartito le mie leggi politiche al popolo dei calabresi, mi incamminai dentro un bar per ripulirmi e con mia sorpresa c'era un uomo nel bagno delle donne.

"Fuori di qui mascalzone!" Urlai come una mocciosa di dieci anni (ne ho nove).
L'uomo si voltò verso di me e mi guardò con un espressione stranita. In realtà ero io nel bagno degli uomini. MERDA!

"Scusi signor Tony" ipotizzai il suo nome abbassando lo sguardo e giocherellai con le maniche della mia felpa. Da dove è comparsa? Temo di non saperlo.
"Come cazzo fai a sapere che mi chiamo Tony, chi sei?!" mi punta una pistola in faccia. "Ti hanno mandata loro, vero?!" Urlò in preda alla rabbia rabbiosa. IO CONFUSA.

"Loro chi?"

"I Maneskin" disse tutto agitato e abbassò la pistola quando si rese conto che ero solo una rincoglionita che aveva sbagliato bagno. Psicotico il tipo. Lo guardai meglio, era proprio carino, portava il cappello come il mio trapper preferito, Michael Jackson. Era vestito elegante, con lo smoking pieno di sigarette in tasca. Come lo so? Suppongo. Tony aveva i capelli neri e gli occhi verdi, odorava di menta e tabacco... anche un po' di One Million e borotalco. Un sogno.

"Grazie vita, che mi hai tolto la pistola dalla faccia. Tu sembri... diverso da tutti gli altri uomini" Mormorai con uno sguardo dolce. Lui era tornato ad abbassarsi sul lavandino odorando (?) una strana polverina bianca... che carino, non ho mai visto un uomo che si porta dietro lo zucchero a velo.

"Tony... il diabete, attento." Lo avvisai avvicinandomi a lui.

"Ma ti levi dal cazzo o no?" Disse con una voce roca, oh mio dio è proprio un malessere.

"s-scusa Tony chan" Balbettai emozionata e giapponese.

"Mado' questa si è fatta di eroina, per forza" Borbottò lui un pò confuso dalla situazione. Che carino, mi ha chiamata Eroina, ho sempre desiderato essere Wonderwoman. Lui sì che sa come provarci con le donne.

"Hey cogliona, ti sei pisciata addosso?" Tony ridacchia e il suo tono di voce è canzonatorio come le canzoni d'amore che gli dedicherei all'istante. Abbassai lo sguardo sul mio vestito rosso e arrossii mimetizzandomi.

"Uhm Uhm... mi sono caduti il ghiaccio e il drink addosso" Spiegai.

"Ma ti è caduto prima il ghiaccio o il drink? Scusa non ti capisco."

Ci pensai seriamente, cosa mi era caduto prima? quella domanda così banale mi mandò in crisi per i successivi 7 mesi.

Sette mesi dopo... To be continued.

Una storia mafiosaWhere stories live. Discover now