Mi chiamavano Don Rodrigo: Capitolo 5

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KETTY'S POV

"Sì dai, frustami più forte!" urlai in pred-
forse sono andata un po' troppo avanti con la storia.

Sono ancora scossa dalla rivelazione shock riferitami da messere Tony, ergo l'uomo dei miei sogni. Me lo ha detto in un modo così seducente, bloccandomi a muro e facendomi odorare l'aroma intenso e mascolino della sua ascella sudata; mi ha così emozionata da farmi (s)venire.

Scendo dalla Jaguar che mi ha offerto il passaggio verso questa splendida cittadina. Non avevo mai cavalcato un animale così selvaggio. Adesso mi trovo qui, in questa realtà idilliaca, lussuosa, piena di opportunità e di sogni, un mondo nuovo e stracolmo di speranza. Ebbene sì, mi trovo proprio a Cosenza. La gente del posto mi accoglie portandomi qualche gomitolo di pelo e dei caschi di banane, usanza tipica del luogo.
Mi sento a casa.

Vi starete chiedendo perché mi trovo qui.
Me lo stavo chiedendo pure io, poi ho letto il foglietto che Tony mi aveva lasciato, con accortezza, sotto la clavicola sinistra.
"Cosenza, via delle betulle 19, palazzina 2, scala C, terzo piano, ottava porta, ventesimo condominio a destra, terza porta a sinistra, Cancelletto di ferro, staccionata di legno, collinetta con i papaveri, attraversare il mare in zattera, conquistare il medio oriente e raggiungere il polo sud per reclutare dei pinguini e chiamarli tutti Fabrizio"...

girando il foglio, leggo un piccolo P.S.: "Stavo scherzando, mongoloide. Devi chiamarli Carlos".
Quest'uomo è pieno di sorprese, tutte da scoprire ed esplorare.

In ogni caso, incamminandomi e saltellandomi raggiungo via delle betulle 19. Una villetta pazzesca stile barocco dai colori accesi, due statue con la testa da leone e il corpo d'aquila mi scrutano l'anima mentre mi avvicino al grande portone placcato in oro che protegge le varie colonne corinzie, disseminate lungo il sentiero che porta all'ingresso della lussuosa casa.

Leggo una scritta in comic sans interlinea 12, che recita la seguente parola: "Totti". Er capitano a Cosenza? Daje cazzo!
Poco più sotto, sul citofono, leggo "Kardashian". OH OH, abbiamo qui degli intenditori videoludici! Kangaskhan, il famosissimo pokémon di tipo normale introdotto in prima generazione! Uno dei miei preferiti. Non è vero, il mio preferito è Geodude, il fresco di roccia.

Mi avvicino al cancello e, trovandolo chiuso, mi metto a piangere invece di suonare al citofono come una persona farebbe di solito.
Evidentemente la divina provvidenza mi ha sentito, perché non appena comincio a strillare come una mocciosa di quarantasei anni e mezzo, il portone si apre spalancandomi la via del non ritorno. Lasciate ogni speranza voi che entrate, diceva Harry Styles.

"Benvenuta nella nostra dimora, mia cara forestiera. Il tuo cuore, evidentemente smarrito, ti ha condotta su questo sentiero. La mia sfera magica mi ha avvertito tempo fa del tuo arrivo" mi sussurra una simpatica vecchietta accarezzando dolcemente la palla da bowling luminescente che porta in giro come se fosse il suo portabanane, uno degli oggetti più utilizzati e iconici del luogo.

"Mi scusi, ma lei chi è?" chiedo curiosa, come se non fossi io ad essermi presentata a casa sua.
"Sono La Seniora. Non c'è bisogno che ti presenti, cara fanciulla. So chi sei, so cos'hai perso, cosa vuoi ottenere e perché sei qui"

"Ottimo, perché io non me lo ricordo. Mi dia un po' di delucidazioni in merito per favore, e anche una tazza di tè ai frutti di bosco. Mi metta a mio agio, Seniora".

"LA Seniora, piccola impertinente!" mi corregge stizzita.

"Vabbè senta Senegal, mi chiami la padrona di casa" dico impaziente, non posso più perdere tempo. Anche se non so perché.

Proprio in quel momento vedo in lontananza una donna, tra gli arbusti imponenti nel grande giardino dell'eden ubicato qui a Cosenza.
La donna si avvicinò con lentezza verso me e La Senzatetto, o Senile o Sedile? Non ricordo come si chiama questa signora con la boccia luccicante in mano. Non ho capito se vuole leggermi il futuro o se vuole giocare a bowling con i nani da giardino.

Comunque sia... questa donna che si avvicina a noi ha i capelli biondi dorati, gli occhi azzurri come il mare dopo una tempesta e i tacchi più alti della mia autostima. Il suo vestito è di Padre... ah no, Prada. Non ci vedo bene senza occhiali. La odio già. Perché? Non lo so, ipotizzo e non ipnotizzo più. Adesso è lei a farlo.

È così bella che forse ho sbagliato coniuge. Oh no... adesso ricordo tutto! Ecco cosa ci faccio qui... devo avvisare questa donna che Tony, il mio uomo (forse, spero, credo, ipotizzo) non tornerà a casa per i prossimi mesi. Perchè devo avvisarla di ciò? Me l'ha chiesto il mio batuffolino amoroso... il mio malessere, sposato con questa versione di Paris Hilton cosentina. Parigi iltonno.

"Vossignoria si presenti al mio cospetto, chinando il capo e facendo una riverenza in segno di cordiale rispetto per la qui presente Sephora" dice la donna gesticolando in modo raffinato mettendo in mostra le unghie decorate da ghirigori argentei e rosacei.

"Oh menomale, avevo finito il fondotinta" esclamo sollevata e passandomi una mano sulla fronte imperlata di sudore, dato che il fondotinta non ce l'avevo.

Non è possibile che Tony sia sposato con questa donna. Perché lei? Perché non io? Lei è solo più bella, raffinata, gentile, alta, ricca, intelligente, sofisticata, modesta, colta, altolocata, sicura di sè e soprattutto, il suo cognome è Totti (Daje capitano, forza maggica). A parte queste piccolezze, non ha niente in più di me. Tony non può stare con lei. Devo fare qualcosa.
Il momento di mettere in atto il mio piano è arrivato.

Invece di dirle quello che mi ha chiesto Tony, li farò lasciare. Allo stesso tempo, mi libererò della mia altra rivale, Suellen. Due piccioni con una clava. Un po' violenti questi piccioni, ma chi sono io per contraddire questi simpatici volatili? Mi manca quel cagone di Lucas.

"Sono qui per dirti che io non posso fare altro che starmene qui ad annaffiare. Però quanto a te, quanto a quel che non puoi far che tu, per te qualcosa da poter fare dovrebbe esserci. Pensa da te stessa, decidi da te stessa, che cosa adesso tu stessa debba fare. Che tu non abbia rammarichi" dico con un tono narrante e finto dispiaciuto.

"Mi scusi, quali assurde corbellerie hanno appena udito i miei impianti sonori? Chi siete voi e cosa ci fate nella mia dimora?" risponde lei piuttosto confusa dalle mie parole. Non si aspettava che fossi colta quanto lei. Scacco matto stronza.

In tutto ciò, La Seniora continuava a palpeggiare la sua boccia luminescente mentre il suo occhio destro guardava me e quello sinistro (strabico) puntava verso l'indonesia, terra d'origine della mia cara Jessica.

"Io sono la tua messaggera, venuta qui dagli inferi per informarti del tradimento messo in atto dal tuo coniuge. La Senegal qui accanto a me può confermarti tutto, vero Santina?" mi rivolgo alla streghetta sferrandole un pugnetto amichevole, che la stende a terra e la manda in coma.

Da dentro la casa vedo uscire un uomo, in accappatoio, con i capelli bagnati e in ciabatte di Louis Vuitton. Si avvicina a noi, stampa un lungo bacio sulle labbra di Sephora e poi si rivolge a me vedendomi interdetta: "E tu chi sei?"

Vedendo che non rispondo per lo shock di ciò a cui ho appena assistito, continua il suo discorso: "In ogni caso, mi presento. Il mio nome è Jonathan, ma tu mi conoscerai sicuramente come Mr. coglionazzo, o almeno, così ho fatto credere a Tony."

Sephora ridacchia e si stringe al suo braccio. Cosa sta succedendo?! Tony è stato tradito dalle persone a lui più care!

"Adesso quel coglione è alla deriva, mentre io cago nel suo cesso, spendo i suoi soldi, dormo nel suo letto e scopo con sua moglie. Questa è la mia vendetta per tutti gli anni in cui ha pensato di potermi sottomettere...

...e tu fai parte di questa vendetta" aggiunge puntandomi una pistola alla testa.

In questa situazione molto delicata ciò che mi passa per la mente è una sola cosa, la più importante.
Ma quindi è lui a chiamarsi Totti?

TO BE CONTINUED...

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Scusateci per l'assenza, stavamo guardando un film dalla durata di circa un mese. È finito ieri. Rieccoci!







Una storia mafiosaWhere stories live. Discover now