ATTO 1 - Il sipario

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Ci sono persone che hanno la capacità innata di attirare a sé i casi umani peggiori. Come se avessero scritto in faccia 'sono quella giusta che cerca dolore'.
Insomma, ognuna ha la sua parte di sfortuna, ma cavolo, quella ragazza le batteva tutte, anche perché le capitavano pure tutte insieme.
Era il periodo in cui aveva allontanato anche il secondo gruppo universitario che aveva cercato di farla inserire.
Ad essere onesti, non era male l'idea che aveva avuto, quella di starsene per conto suo, ma la gente è folle. Più stai per i fatti tuoi e più ti si appiccica al culo.
Lei voleva solo stare sola, inseguire quel suo sogno e vivere di quel sogno.
Prese l'ennesima sigaretta, se l'accese e, seduta sul muretto centrale di quel giardino, contemplava il finto brufolo attaccato alla pacca destra della statua che faceva da stendardo dell'edificio.
Brutta davvero era quella statua, ma quel culo scultoreo era perfetto.
« Dovremmo andare a lezione. »
La voce di Ingrid la percosse dalla sua immobilità e quasi le cadde la sigaretta dalle labbra.
« Ciao In. Sinceramente non ne ho tutta questa gran voglia. » Rispose Sarah passandoci una mano fra i capelli mentre con l'altra faceva l'ultimo tiro di sigaretta per poi lanciare il mozzicone dentro il tombino.
" Centro! " Deve aver pensato visto che sul volto apparve un sorriso soddisfatto.
I suoi occhi nocciola, forse per abitudine, scrutarono ogni crepa di quel giardino fin ad arrivare su un paio di ragazzi.
Il bassino lo vedeva spesso accanto ad uno più alto. A quanto ne sapeva, il tappetto, doveva essere il fidanzato di Ingrid. Stavolta aveva vicino un altro ragazzo, un biondino arrogante che aveva avuto la sventura di conoscere, ma oltre al ciao ed un'occhiata non vi era nulla di che, per fortuna.
« Lì c'è Lucas. Forse dovrei raggiungerlo, non credi? » Chiede inutilmente la ragazza dagli occhi verdi.
Lucas era carino, anche se basso, ma era già preso da un qualcosa che lo tormentava dal passato. Aveva quell'aria perennemente perso in un suo Mondo parallelo e ciò innervosiva Ingrid.
Il più delle volte sopraggiungeva quello alto a far compagnia all'amico. Del resto si conoscevano da tanti anni ormai, ne avevano passate molte.
Nei mesi passati, Sarah lo vedeva spesso che la osservava ed era sempre vestito come fosse un becchino.
Certe volte, la ragazza pensava di immaginarlo.
Quel giorno, il look era il medesimo.
« Fai come vuoi. » Rispose Sarah distogliendo lo sguardo dai due. - Io mi avvio. Non mi piace fare la candela. »
Ci furono saluti veloci e via, ognuna per la sua strada.

Passò qualche giorno prima che Sarah accettasse che il becchino fosse reale.
C'era qualcosa in quel ragazzo che la urtava, che creava in lei un senso di repulsione. Ciò nonostante, aveva la strana sensazione di averlo già incontrato in passato. Il che era tutto dire, vista la sua sfortuna nei rapporti umani.
Ad ogni modo, il loro incontro ufficiale risale al quattordici febbraio di quello stesso anno.
Sarah già non gradiva quella giornata per varie ragioni sue, poi aveva avuto buca dall'ennesimo ragazzo per cui iniziava a provare qualcosa e poi la conoscenza Matthias.
Una giornata davvero perfetta ...
« Ciao, tu sei del corso di Lucas? » Chiese avvicinandomi.
L'aveva notata già da un po', ma non aveva un particolare interesse nei suoi confronti.
Certo, per essere bella lo era ed anche tanto, ma lui aveva altro per la testa.
Sarah era fuori all'università ad ingoiare l'ennesimo rospo, l'ennesima delusione, quando questo becchino le si avvicinò.
Camminò piano, con passi brevi. Pareva avesse una mazza su per il culo tanto che era rigido.
« Si, dovrebbe stare con Ingrid. » Rispose educatamente.
In quell'istante passò Jonathan, il biondino sbruffone.
Matthias notò che Sarah evitò di guardarlo.
Ora sì che la giornata era al completo. La cosa lì per lì non gli diede da pensare. Forse era timida o comunque non gradiva le cose di circostanza.
La cosa al momento non gli importò.
« Matthias comunque. » Disse facendo un lieve cenno col capo.
« Sarah. » Rispose sorridendogli per poi chinare il capo mentre si portava una ciocca dietro l'orecchio.
I due restarono a parlare per un po', poi furono raggiunti da Lucas e Ingrid.
Si separarono, lei andò via da sola, lui andò via da solo, la coppia andò a far finta che tutto andasse bene fra loro.

A quel tempo, l'unica cosa a cui pensava Sarah, era quella di fuggire.
Andava ai corsi e filava subito a casa.
Matthias iniziò ad incuriosirsi davanti a questo suo comportamento.
Lei dalla vita aveva tutto, ma era come se rifiutasse tutto eppure allo stesso tempo sfruttava tutto ciò che la circondava.
Era un enigma.
Lucas si lasciò con Ingrid qualche tempo dopo e Sarah si ritrovò a fargli da supporto, come se a Matthias poi non gli bastasse, ma questa è un'altra storia.
All'inizio le cose parvero andare bene. Si stava instaurando una bella amicizia. Forse sarebbe potuto nascere qualcosa di più.

Uno dei ricordi più belli fu un loro incontro che risale ad una giornata di pioggia, ai primi di marzo.
Probabilmente l'unico davvero bello che ebbe con Lucas.
« Non ho manco l'ombrello. » Disse Lucas abbattuto.
« Io ho l'adrenalina a mille. La pioggia è libertà. La amo. » Rispose la ragazza precedendo il ragazzo sotto la pioggia.
« Eh va beh. Si canta sotto la pioggia. Si piange sotto la pioggia. » Aggiunse Lucas raggiungendola.
I due se la fecero a piedi fino al centro storico, parlando del più e del meno, passando di balcone in balcone, da un porticato all'altro, finché la pioggia cessò.
« E sotto la pioggia si fanno anche grandi amicizie. È la prima volta che mi piace la pioggia. »
Quelle parole furono una luce nel buio per Sarah. Era come se fosse finita in un film Fantasy in cui ci si giurava fedeltà eterna. Tra l'altro, Lucas era vomitevolmente teatrale e ci metteva enfasi nelle puttanata che sparava.
Sembravano vere ed era impossibile non credergli.
Matthias invece lo conosceva bene, non ci cascava, ma quella poveretta ... Beh, forse una parte di lei aveva bisogno di quelle bugie.
Qualche momento dopo qualcosa di oscuro, un'ombra, li sovrastò.
Matthias li aveva raggiunti ed anche se a Sarah la cosa non piacque, fece buon viso a cattivo gioco.
Neppure a Matthias piaceva la sua presenza ad essere onesti, ma se a Lucas faceva bene, non poteva che adeguarsi.
Non fu rigettato l'intruso. Sarah dovette pensare che magari conoscendolo avrebbe cambiato opinione.
Fu una giornata interessante. Per quella ragazza sembrava essersi creata una bella storia, qualcosa da coltivare, un riparo sicuro.
Formarono un trio, tre ragazzi accomunati dalla passione per l'Arte con grandi progetti da realizzare.
Per un brevissimo istante credettero tutti e tre che potesse funzionare.
Però a Sarah iniziava a piacere Lucas, ma non era sicuro. In fondo poteva accadere di tutto, anche che un'amicizia si tramutasse in amore. C'era una buona affinità fra loro e Matthias iniziò ad esserne geloso, ma stranamente non di lei, bensì di lui che riusciva ad avere quella complicità genuina con quella ragazza mentre lui veniva visto con diffidenza.

In quel periodo ci fu un altro evento, forse messo in secondo piano, considerato di poca importanza.
All'università fu fatto un progetto che coinvolse tutti i corsi della struttura che prevedeva delle sessioni di lavoro notturne.
Un qualcosa di nuovo per lei.
Fu in quell'occasione che fece la conoscenza di Jonathan. Lui stette al fianco di lei per tutto il tempo e lei neanche fu restia alla cosa.
Era come se si conoscessero da tempo. Lei gli voleva stare lontana da principio, ma gli piaceva, per cui si lasciò andare.
Il sipario si era aperto ad un nuovo spettacolo con nuovi attori in scena.

Il palco degli studi [old version]Where stories live. Discover now