Capitolo 36

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  Kathrine
Quando questa mattina mi sveglio non trovo nessuno al mio fianco. Apro piano gli occhi, guardandomi intorno constatando che sono sola in questa stanza. Subito mi tornano in mente gli avvenimenti della sera prima, e non posso fare a meno di sentire un dolore acuto al petto.

Mi alzo meccanicamente dal letto, avanzando a passi lenti fino alla porta della camera. La apro sbirciando fuori, ma nella casa regna il silenzio. Cammino piano per evitare di svegliare qualcuno dei ragazzi, ammesso che non siano già usciti, visto che non so neanche che ore siano.
Ritorno in camera e trovo Justin seduto con la testa tra le mani.
Senza neanche rendermene conto lo abbraccio iniziando a piangere, mente lui mi accarezza i capelli, per poi far scendere le sue mani lungo la mia schiena.

Passano un po' di minuti e Justin deve uscire per delle " commissioni ".
Improvvisamente mi ricordo dello zaino che ho preparato la sera precedente, prima della mia fuga. Mi guardo intorno fino a trovarlo in un angolo della stanza. Sospirai sollevata tirando fuori un paio di jeans e una maglietta bianca corta. Vado in bagno per lavarmi, dopo mi vesto velocemente per scendere giù, dove trovo tutti gli amici di Justin e delle ragazze a parlare animatamente. Quando i loro sguardi si alzano su di me mi irrigidisco, sentendomi completamente a disagio.

Farfuglio un ciao prima di dirigermi verso la porta di casa, mi siedo sull'erba e guardo il cielo respirando profondamente sperando che questo momento non finisca mai.
Dopo un po' sento qualcuno sedersi accanto a me.
-Ehi piccola, mi sei mancata un sacco- dice Justin abbracciandomi.
-ma è passata meno di un'ora - dico sorridendogli.
-E mi sei mancata lo stesso- dice baciandomi.
Schiudo le labbra permettendogli di approfondire del bacio. Le sue labbra mi sono mancate, la loro morbidezza e il loro dolce sapore. Sorrido staccandomi da lui prima di poggiare la mia testa sul suo petto, concentrandomi sul battito del suo cuore.

Justin non è  solo il mio ragazzo, è l'unico pronto ad ascoltarmi e a stare con me nei momenti più difficili.

-Ti amo piccola, non scordartelo mai- sussurra al mio orecchio posando le sue mani sui miei fianchi.
Sorrido felice, sentendomi la ragazza più fortunata del mondo, nonostante tutto quello che è  accaduto in questi giorni.
-Anche io ti amo- rispondo guardandolo negli occhi prima di posare le mie labbra sulle sue.

Mi prende per mano trascinandomi fino alla sua camera silenziosamente in modo che nessuno ci sentisse. Mi spinge velocemente sul letto, mentre gli levo la maglietta.
Si mette a cavalcioni sopra di me.

Poso le mie mani sul suo petto accarezzandolo con movimenti lenti studiando ogni minimo dettaglio.
Lui mi leva la maglietta e fa aderire il suo petto al mio. Mi concentro sul bottone dei suoi jeans, che slaccio prima di sfilarglieli lasciandolo in boxer.
Soffoco un gemito quando sento il suo bacino aderire al mio, facendo pulsare la mia intimità.
Le sue labbra si posano sul mio seno e nel frattempo mi slaccia il reggiseno.

Porto una mano fino all'elastico dei suoi boxer, prima di infilarla al suo interno accarezzando la sua eccitazione ormai incontenibile da quel tessuto nero e sottile. Geme e io sorrido soddisfatta mentre le sue pupille si dilatano.
Lui a sua volta slaccia il bottone dei miei jeans che butta da una parte insieme alle mie mutandine. Lui con un dito inizia ad accarezzarmi il clitoride facendo dei movimenti circolari e facendomi gemere più volte.
-Era questo che volevo sentire- dice facendomi arrossire
Poi io gli abbasso i boxer, prima di prendere tra le mani il suo membro. Inizio a muovere la mano con movimenti lenti e esitanti, osservando le sue reazioni per capire ciò che devo o non devo fare.
Dopo un po' decido di aumentare il ritmo, e lo sento gemere e imprecare, segno che sto facendo la cosa giusta.
-cazzo, piccola...- farfuglia con il respiro pesante.
Continuo fino  a quando non sento Justin afferrarmi per i fianchi e tirarmi fino a far aderire completamente i nostri corpi. Sento la mia intimità bruciare per il contatto con il suo bacino e lui entra rapidamente in me. Inarco la schiena gemendo e mentre lui spinge dentro di me stringo la presa sulle sue braccia muscolose.

-Tu sei solo mia- mormora al mio orecchio uscendo da me.

- Ovviamente  anche tu, altrimenti uccido sia lei che te- sussurro in risposta,facendo ridere entrambi.

Never Back DownOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz