1- Le sospette

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10 anni dopo

Peter Junior era concentratissimo. Occhi fissi sul suo progetto e braccia impegnate a sollevare pesi.
"Oh! Ho capito!" Disse lasciando i manubri sul pavimento. Spalancò la porta della stanza prendendo matita e il foglio. Scese le scale e spiaccicò gli oggetti sul tavolo davanti al muso della volpe.
"Qui e qui, 30° più a ovest" disse indicando.
"Cosa cambia?" Chiese il padre.
"La casa è spostata a nord ovest dalla parte in cui la gente dorme! Positività" rispose il figlio spalancando le braccia.
"Uh...sarà difficile convincere l'architetto. Ma il progetto è tuo" Goldie tornò sul suo tablet. Peter si spense. Sperava in una collaborazione con il padre. Prese le cose e andò a cercare la madre. Era in taverna aka studio di ricerca. Aprì piano la porta. La robottina era seduta alla scrivania insieme a Bone seduto su essa in statura mini.
"Domani ci muoveremo ad ovest" disse Wolfy.
"Ci sei stata due anni fa" si lamentò il lupo.
"Dieci anni e ancora non ho trovato quel bastardo" esclamò arresa.
"Mami" interruppe il sedicenne intromettendosi.
"Sì caro?" Scodinzolò l'altra ammirando la sua pupilla.
"Vorrei farti vedere come ho intenzione di modificare il mio progetto" Disse l'altro.
"Oh...e tuo padre? Mami ha altro da fare" rispose dolcemente Wolfy alzandosi dalla sedia e andandogli vicino.
"Ma papà è sul tablet" si lamentò il figlio. Wolfy passò la mano nella frangia spettinata e disordinata e sparata in aria.
"Allora mostrami, non ci metterai molto in fondo" disse baciandogli la guancia.
"No mammina" sorrise PJ. La madre prese in mano il foglio.
"L'hai inclinato" commentò.
"Sì c'è più energia positiva" esclamò il robot.
"Bell'idea amore della mamma" Wolfy gli diede una forte pacca sulla spalla.
"Grazie" disse lui. La madre mosse la punta della coda.
"Mamma...non voglio infrangere i tuoi sogni...ma non troverai chi ha ucciso Maiyun" le disse Peter in modo quieto.
"Se ricordassi di più di tuo zio non diresti così" ringhiò Wolfy riprendendo il sigaro in bocca.
"Mami, dopo esco con Ben. Vuoi venire pure tu?" Domandò l'altro. Wolfy guardò l'ora.
"Sono le 6:15" disse.
"Sì usciamo assieme" disse rosso d'imbarazzo PJ. La madre gli diede un'occhiata maliziosa.
"E perché porteresti la tua mammina?" Chiese curiosa arricciando la coda. Adorava vedere il figlio così impacciato.
"Perché...bu, non saprei! Benny ha detto che più siamo meglio è" rispose facendo spallucce l'interrogato.
"Okay, verrò volentieri tesoro" concluse Wolfy spegnendo il tabacco.
"Bone riposati e torna da Libera" disse al fantasma. PJ pensò a come si sentisse la madre, tutti questi anni senza il fratello. Aveva ricordi sfocati e vaghi dello zio. Ricordava che era un lupo indaco con un occhio cieco, ricordava il suo carattere lunatico e bambinesco, la sua voce calda...ma il ricordo più forte e vivido di lui era quando avevano fatto pace e il suo abbraccio. Amava lo zio nonostante non ricordasse tanto di lui. In fondo nemmeno lui aveva mai conosciuto il nonno, e nonostante tutto lo amava tanto. Ora Maiyun era sicuramente in sua compagnia. A volte prima di dormire Peter sentiva una dolce ninna nanna di un clarinetto, e il profumo di mirtillo gli innondava le narici. Quando si svegliava trovava una piuma, ogni volta diversa. La prendeva e la cuciva su un lungo laccio di cuoio. Il suo sogno era di seguire le orme dello zio: diventare sciamano. Ma non sarebbe stato facile, seguiva tutte le tradizioni e imparava i vari significati dei messaggi dagli spiriti. Ma l'unico di loro che gli faceva visita era suo zio. Pensava potesse essere il suo spirito guida, colui che lo proteggeva.
"Amore ancora qui?" La voce di Wolfy lo distrasse.
"Oh eh...vado a prepararmi" disse lui indietreggiando. Quando si voltò andò a sbattere. Alzò lo sguardo aggiustandosi gli occhiali. Vide un muso arancio e bianco e dietro gli occhiali spessi due occhi fiammeggianti.
"Yo?" Disse Peter. Quello sguardo non prometteva nulla di buono.
"Domani devi presentare il progetto finito...hai scritto la presentazione?" ringhiò Goldie.
"Sì l'ho scritta ieri e te l'ho schiaffata sul muso. Affari tuoi se non l'hai voluta leggere" sbottò il figlio.
"Ero impegnato Peter" si scusò la volpe. Il sedicenne non gli credeva.
"Quando si tratta di me sei sempre impegnato! Però se mamma o zio o Cherry ti chiedono di passare del tempo con loro molli tutto e corri! Quando è stata l'ultima volta che mi hai sorriso?" Lo sfidò ferito. La volpe sbuffò e distolse lo sguardo.
"Bene! Capisci di essere in torto allora!" Gridò Peter.
"Io voglio solo avere attenzioni da te...un minimo!" Disse più tranquillo.
"Mi è difficile...da piccolo eri così composto ed educato...e poi? Che ti è successo? Hai quindici anni e hai già un tatuaggio, le orecchie bucate ovunque...oh Pete..." Goldie si coprì gli occhi dalla vergogna.
"Yoo Foxx, è un adolescente! È un ribelle, è normale. E tutta la scuola gli sta dietro" si intromise Wolfy.
"Io alla sua età uscivo solo il sabato e la domenica con Dyna, e tante volte era per aiutarlo con i compiti" rispose Goldie.
"Cosa ho fatto per meritarmi un padre così?" Peter aggirrò la volpe agghiacciata dalle sue parole. PJ si sentì tirare l'orecchio.
"Lasciami!" Urlò.
"Tu oggi non andrai da nessuna parte! Non ti permetto di vedere Benedetta fino alla fine del mese!" Ringhiò Goldie. Il figlio infilzò le unghie nel braccio del padre che mollò la presa ruggendo. Peter ringhiò di rimando.
"Smettetela voi due! Vi porto al canile!" Sbottò Wolfy trascinando il figlio per le scale.
"Aspetta qui caro" gli disse dolcemente per poi riscendere. PJ si sedette sul gradino per ascoltare la conversazione.
"Dai Goldie, non essere così cattivo con lui" disse lei.
"Cattivo? Io sono giusto! Hai sentito che ha detto?"
"Ha ragione, non stai mai con lui! L'unica cosa che ti chiede e di controllare i suoi compiti o di portarlo a fare shopping con te. Anche se non gli parlo starai con lui. Vuole la tua presenza. E se volessi conoscerlo meglio capiresti che non è il classico gangster"
"Beh in punizione ci sta"
"No. Dovresti tu stare in punizione! PJ uscirà 'sta sera"
"Oh perfetto"
"Come punizione passerai il mese con lui ed eseguirai i suoi ordini"
"Ahah ah ah ahahahaha AHAHAHAHA!! Scherzi?"
"No no. Farai tutto"
"E va bene!" Si sentirono i passi pesanti dei due genitori. Goldie si fermò a guardare il volto vittorioso e soddisfatto del figlio per poi stringere il pugno e proseguire. Wolfy fece lo stesso e si fermò davanti a PJ.
"Sai com'è papà, non ti odia, ma aveva immaginato in te un ragazzo diverso" Peter mise il broncio. La robottina si chinò e gli baciò la fronte. Il ciondolo con le sue iniziali 'PJ' piombarono sul suo naso.
"E tu?" Chiese lui.
"Io non ho mai immaginato come saresti cresciuto. Non importa. Tu sei e sarai sempre il mio piccolo volpacchiotto, ribelle o no" Rispose lei. I due si guardarono per un momento, poi Wolfy sorpassò il figlio.

WS4: La Vendetta Dello Sciamano Donde viven las historias. Descúbrelo ahora