5- Kadigia e Hopi

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Come previsto da Peter Junior il cane li aveva condotti al villaggio dei lupi. I lupi erano come sempre impegnati a vendere merce al mercato. Vasi in ceramica, porcellana dipinta, oggettini usati, cibo, bevande, giochi per i cuccioli. Di tutto...e purtroppo poveri mendicanti accasciati al suolo pelo e ossa, persino una giovane madre con il figliolino di sì e no un anno.
"Aspetta Marcelline" disse il ragazzino alla cugina. Si avvicinò al banco del latte e ne comprò una confezione in cartone. Poi prese della carne già pronta e andò dalla lupa grigia tremante dal freddo con il cucciolo che guaiva.
"Hey, ciao" salutò sottovoce chinandosi. La madre si ritrasse spaventata tenendo stretto il piccolo fagotto.
"Tranquilla, non voglio ferirti. Ho portato del latte per il piccolo e del cibo per te" appena porse la carne la lupa non esitò a divorarla.
"Posso occuparmi io del piccolo?" Chiese Peter gentilmente. Lei annuì. Il robot prese in braccio il cucciolo che piangeva e strillava, ma appena la boccuccia toccò la plastica bianca e la linguetta sentì il sapore del latte tiepido, il piccolo smise e bevve. I suo occhietti azzurri lo guardavano allegri.
"Grazie" ansimò la lupa cercando di reggersi in piedi. Le sue sottili gambe tremavano. Con il braccio teso Peter la avvicinò a sé e la ragazza lo abbracciò in lacrime di gioia.
"Grazie tante" continuò.
"Non c'è di che, sul serio! Non potevo lasciare che una povera madre morisse così crudelmente con il suo cucciolo" Disse lui.
"Peter dobbiamo andare" sussurrò la cugina. Il ragazzo non voleva lasciarli lì.
"Scusa, dov'è la tua famiglia?" A quella domanda la lupa grigia si rattristì e abbassò lo sguardo scuro.
"I-io sono orfana...e finché era legale cacciavo il cibo per me...ma poi il nuovo Alfa ha cambiato tutto e...non riesco nemmeno a trovare un lavoro" PJ le accarezzò i capelli increspati di un grigio un po' più scuro.
"Marcelline, prendi il cucciolo, gli portiamo con noi" disse porgendo al procione il fagottino grigio.
"Okay, sono più che d'accordo...ma poi quando ce ne andremo?" La povera ragazza dagli occhi scuri continuava a fissare il suo salvatore in cerca di aiuto.
"Tu Marcelline potresti ospitarla...oppure tuo padre! Gli farebbe bene avere un po'di compagnia" propose fiducioso il cugino. Marcelline lo guardò dubbiosa.
"Ci penseremo dopo...ora andiamo" si voltò seguendo il cane bianco tra gli sguardi fulminanti della gente.
"Riesci a camminare...ehm...come ti chiami?" Chiese Peter.
"Kadigia" sorrise la lupa.
"E...non lo so, a malapena mi reggo in piedi" rispose poi guardandosi le zampe.
"Sì lo noto. Non ti sei tolta da me nemmeno per un secondo" rise imbarazzato l'altro. Poi si tolse il cappotto e una delle due felpe che la mise a Kadigia, per rinfilare il giubbotto.
"Va meglio?" Domandò. La lupetta con sguardo lucido annuì. I due si guardarono negli occhi per qualche secondo. Peter le stava salvando la vita, era un eroe! E un vero eroe porta tra le braccia le donzelle salvate.
"Oh...sono leggera io o tu forte?" Chiese la lupetta. Il robot arrossì vistosamente.
"Entrambi... comunque sarà meglio raggiungere Marcelline" allungò il passo per stare vicino alla cugina che era già a metà del sentiero del mercato.
"Come mai siete qui?" Chiese Kadigia.
"Dobbiamo incontrare il lupo rosso"
"Oh quel gentile anziano! Mi ha aiutato molto, e lo fa tutt'ora quando può. Anche lui è molto povero" spiegò lei.
"Il cane o lupo è suo?"
"Sì, si chiama Fedele, e ne ha un'altra nera dagli occhi blu. Lei si chiama Azzannatrice"
"Uhm...bel nome, rassicurante" esclamò ironico l'altro.
I due cominciarono a parlare delle loro vite. Kadigia in realtà aveva solo sedici anni. Nel villaggio si era considerati adulti dal primo ciclo, e lei abitava a casa del suo ex compagno che la lasciò ucciso da una malattia. E così si è ritrovata sola con il piccolo Hopi.
"Per quanto soffra per la sua perdita, il mio amore per lui era già finito dopo il parto" ammise Kadigia.
"Come mai?" Domandò Peter.
"Non c'era mai per Hopi...diceva che sarebbe stato la nostra disgrazia" rispose lei.
"Oh...mi dispiace, ma vedrai che la mia famiglia ti accoglierà, te e il piccolino" la rassicurò PJ. Quella ragazza era davvero simpatica.
"Siamo arrivati finalmente!" Esclamò Marcelline fermandosi davanti ad una roccia cava sorvegliata da un enorme lupa seduta dal pelo nero. Il lupo bianco si sedette al suo fianco scodinzolando mentre lei mugulò infastidita. Quando Peter le passò vicino quello sguardo improvvisamente gli ricordò quello della madre. Non ci fece caso ed entrò nella tana. Dopo un lungo corridoio illuminato da torce si presentò davanti a lui una piccola stanza. Al centro un tappeto tondo con una ciotola contenente fuoco e all'angolo rannicchiato un lupo rosso dagli occhi blu.
"Benvenuti" disse con voce roca e flebile. Marcelline gli si sedette accanto.
"Grazie rosso" disse sorridendo. Kadigia si sistemò tra Marcelline e Peter. Riprese Il piccolo tra le braccia che incuriosito dal posto e dal ragazzo si guardava attorno affascinato. "Dada!" Esclamò sorridente verso PJ. Lui sorrise intenerito.
"Tienilo pure tu, sembri piacergli" Hopi saltò sulle gambe dell'adolescente annusandolo e scodinzolando.
"Marcelline" la voce profonda dello sciamano distrasse tutti.
"Maiyun ha un messaggio che dovrai diffondere" la procioncina alzò le orecchie bianche.
"Io? Ma sono un procione!" Esclamò.
"Ed io un mago malvagio secondo gli abitanti" ribattè il lupo.
"Ascolta! Devi dire ai lupi di evacuare, devono salvarsi!" Marcelline lo guardò a bocca aperta.
"Ma perché?" Chiese.
"Un incendio distruggerà il villaggio! Se ne dovranno andare tutti" rispose lo sciamano. Il sogno misterioso di Marcelline era una premonizione!
"Come nel mio sogno!" Esclamò lei in shock. Hopi si avvinghiò con gli artigli alla felpa di Peter preoccupato dai toni minacciosi. Il ragazzo lo accarezzò affettuoso, poi si avvicinò all'orecchio della madre e bisbigliò
"Hopi è davvero adorabile" i due guardandosi sorrisero. Peter si sentiva strano. Era così piacevole che delle semplici parole potessero regalare il sorriso a qualcuno che lo aveva perso, e gli piaceva il fatto che bastava un contatto visivo per sorridere. E poi quel cucciolo così piccolo e morbido era irresistibile.
"Tutto qui ciò che devo fare?" Domandò Marcelline.
"Hanno aperto la mente, ho dimostrato loro la furia degli spiriti, ti crederanno" affermò il lupo.
"Ma non ora, da luglio verrai ospitata a casa dei Blu" i Blu! I lupi blu! I miei prozii! Pensò Peter.
"I miei nonni adottivi? Certo!" Annuì la ragazza.
"Siete congedati" finì il lupo.

WS4: La Vendetta Dello Sciamano Where stories live. Discover now