capitolo 4

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"Mi vuoi dire che vi siete baciati?" Grida Kaitlin

"Tappati quella bocca!" Dico mettendo una mano per coprila

"Non c'era bisogno di farlo sapere a tutto il vicinato" dice Megan

"Cosa ha detto tua madre?" Mi Chiede Kait

"Cosa farebbe se vedesse sua figlia baciarsi con il suo babysitter? Ma che domande fai?" Dico

Ebbene sì, la persona che ci ha interrotti è stata proprio lei.

"Ma jacob poi cosa ha fatto?" Chiede Meg

Sembra un'intervista a chi l'ha visto, non ce la faccio più.

"È andato via senza dire nulla,ho paura che non venga più" dico, guardando le mie bellissime scarpe

"Ti dispiacerebbe se non tornasse più?" chiede Kait

"Per me può anche fare il babysitter ad un branco di maiali, non cambierebbe la situazione" dico buttandomi sul letto

"E per lui, sarebbe lo stesso?" Chiede Meg

"È già tanto se c'è l'ha un cuore" dico sospirando

"Allora perché l'hai baciato? Non trovo un senso logico" interviene Kait

"Mi sembrava di vedere Joey, va bene così?" Dico leggermente irritata

"Sei sicura di non volere un paio di occhiali?" Sdrammatizza Meg

Le fulmino con lo sguardo, provocando solo la loro risata.
E io che volevo ucciderle.

"Penso che sia ora di ritornare a casa, non credi?" Dice Kait, muovendo la testa nella mia direzione

"In che senso? Cosa sta succedendo?" Chiedo confusa

"Ci vediamo domani" dicono in coro

Mi butto nuovamente sul letto e porto una mano in fronte.

Perché l'ho fatto?
Perché l'ho baciato?
Perché non ho preso il primo volo per le Hawaii?

"Tesoro.." dice mia madre entrando in camera

"Mmh.. ehi" dico

"Per la storia di jacob.. senti, non ho nulla contro questa relazione, ma potevate farlo anche in un altro posto! Per poco non mi ritrovavo qualche piccolo bambino per casa!" Dice

Tiro un sospiro di sollievo, poi sorrido

"Non so perche ci siamo baciati, ma so solo che è stato uno sbaglio. Perché dovrei innamorarmi del mio babysitter?" Chiedo

"Ex-babysitter" mi corregge mia madre

"Come? Stai scherzando per caso? Sei seria?" Sbuffo

"Non voglio che ricapitino cose come quella" dice, facendo un gesto veloce con le mani

"Ma se non ci sei mai in casa!" Sbuffo

"Il mio è stato solo un caso, ma non vorrei che ricapiti. Lui non è il tuo tipo, non ti puoi fidanzare con certe persone" dice facendo una faccia disgustata

"Certe persone? Ma ti senti quando parli?"
Sto seriamente perdendo il controllo.

Perché lo sto difendendo?
"Sai una cosa? Licenzialo, non ho bisogno di babysitter" dico,prendendo velocemente il telefono e infilandolo in tasca

Ho bisogno di pensare, e quella casa non è lontanamente un posto adatto.
Inizio a camminare velocemente per le strade di New York, ammetto, non è stata un'idea tanto intelligente.

Stringo i polsi della mia felpa, come mia abitudine.
Alzo il cappuccio e inizio a camminare a testa bassa.

"Fai più attenzione la prossima volta!" Grida un ragazzo, che ho appena 'investito'

Alzo la testa per vedere chi è.
Nessuno che conosco.

Continuo a camminare, arrivo al central parc e mi siedo sulla mia solita panchina.

Vorrei solo capire perché la mia vita è così complicata.

Cosa sarebbe successo se non fossi nata?
Cosa sarebbe successo se i miei genitori non avessero lavorato per una grande azienda?
Cosa sarebbe successo se mia madre non avesse scoperto me e Jacob baciarci?

Troppe domande,troppe risposte.
Sto per impazzire.
Inizio a sbuffare ad alta voce, facendo spaventare i passanti.

"Qualche bella ragazza ha qualche problemino" dice qualcuno

"Jacob, va via" ordino

"No,preferisco rimanere qui" dice poggiano le gambe sulla panchina

"Non era una proposta. Era un ordine" dico seria

"Allora, ascoltami. Non sono venuto qui per assorbirmi i tuoi discorsetti da adolescente impazzita" sbuffa

"Nessuno te l'aveva chiesto" intervengo

"Ma chi me l'ha fatto fare" dice fra lui e lui, passandosi frettolosamente una mano trai capelli

"Jacob, vedi la strada? Ecco,vai dritto, ti porterà sicuramente a fanculo" dico sorridendo soddisfatta

"Preferivo non averti mai incontrata" dice alzandosi di scatto in piedi

"Otterrai quello che vuoi. Non sono più nulla per te. Non provare più a rivolgermi parola o peggio ancora a ritornare a casa mia. Un calcio in culo non me lo vieta nessuno" dico acida

"Addio!" Urla

"Addio" dico a bassa voce

fuck me daddy; jsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora