capitolo 13

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Stavo vedendo vite al limite e la signora ha sbadigliato.
Mi ha contagiata. Vaffa.





"Joey cazzo rispondimi" dico buttando all'aria il telefono

Diventerò pazza, poco ma sicuro.
Mi siedo sul divano aspettando l'arrivo del mio carissimo fidanzato, che sta beatamente in giro con l'amico sconosciuto.

Prendo il telefono, cercando di perdere tempo.
Vedo un messaggio da Hunter, un mio amico che abita a Los angels

Hunter: ehi Garciaaa! Verrai a Los Angeles questa estate?

spero di sì,  stanno succedendo troppe cose in questo periodo, magari domani ti chiamo e ti spiego tutto adesso dovrebbe arrivare Joey

Spengo il telefono perché il campanello stava suonando.

Velocemente mi alzo dal divano e mi catapulto alla porta, aprendola senza fare caso a chi era.

Infatti era Joey, o meglio, facciaconfusa Birlem.

Prendo il suo braccio e lo strascino in camera mia, vedo se c'è qualcuno poi chiudo la porta

"Ho un problema" dico appoggiandomi alla porta

"Sei incinta?" Mi chiede

"Ma cosa?no? Come potrei essere incinta se non abbiamo fatto-" dico ma lui mi blocca

"Non ancora" dice sorridendo

Scuoto la testa, mi siedo sul letto vicino a lui e Poggio la testa tra le mani

"L'hai presa sul serio? Intendo-" dice

"Non è per quello Joey" dico facendo un respiro
"Mia sorella, lei è qui" continuo

I suoi occhi quasi spuntano fuori dalle orbite.
"Tua sorella.. quella sorella?!" Quasi urla

"Non urlare!" Dico mettendo una mano sulle sue labbra

"Prima ero uscita perché non sapevo che fare, così sono andata al Central Park per respirare un po' d'aria pulita. E poi SBAM, l'ho vista. Stava piangendo e mentre sono passata io ha alzato la testa, ma non mi ha riconosciuta" dico

"Perché dovrebbe essere ritornata? Non si era trasferita in Spagna?" mi chiede

Annuisco semplicemente.
E se adesso i miei lo vengono a scoprire?

Che cavolo di casino succederebbe?
"E se si presentasse direttamente qui? Sai, tua sorella non è mai stata una persona tanto normale" dice

"Oddio" dico sbattendomi una mano in faccia

"La casa è sempre la stessa, i tuoi genitori gli stessi. È cambiata solo lei, da quel giorno" dice

"I miei genitori sono capaci di ucciderla!" Urlo in preda al panico

"Ehi, ehi. Calmati" dice abbracciandomi
"Andrà tutto bene"

"Non andrà tutto bene" dico cercando di non piangere.

Non devo piangere, non per lei.
La persona a cui tenevo di più, che mi ha lasciata da un giorno all'altro.

fuck me daddy; jsWhere stories live. Discover now