2° Capitolo -IL TRADIMENTO DEI GIUSTI

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Anselmi, fece una lunga passeggiata, mentre nella sua mente si rincorrevano le immagini di quel filmato, arrivato all'angolo tra Via XXIV Maggio e Viale Pannilunghi, si mise ad osservare la splendida facciata di palazzo "Minervini", la residenza dei Roveri.

Rientrato a casa, si mise a rivedere il video con  grande attenzione soffermandosi su ogni singola immagine.

Il filmato era stato girato dall'alto, di notte, alle 23.46 del 02/01/1998, una decina di giorni prima della scomparsa della Roveri. Le immagini ritraevano una donna con un cappotto scuro ed un cappello calato sulla fronte, la quale, dopo essere scesa da una utilitaria, era salita in fretta, quasi a non volersi far notare, su una berlina scura che era partita sgommando, inghiottita dal buio della notte.

Quelle immagini erano sgranate ed Anselmi voleva vederci chiaro, chi era quella donna? forse Bianca Roveri?

Si alzò di scatto e prese il telefonino, "Ciao Romeo, sono Sandro Anselmi",

"Heilà, caro Giudice, allora come si sta in pensione?"

Romeo  Sabatino, era un dirigente della polizia scientifica di Siena, amico di vecchia data di Anselmi, "Bene, grazie, senti, avrei un favore da chiederti, strettamente personale".

"Non riesci a stare lontano dalle indagini vero? Ed io che ti pensavo a lucidare qualche fiammante auto d'epoca"  - ironizzò Sabatino,

"D'accordo ci vediamo in laboratorio da me domani, diciamo verso le 11.00 ti va bene?"

"Scusa Romeo", - ribatté Anselmi con tono serioso, - "Forse non mi sono spiegato bene, devo vederti oggi stesso, facciamo attorno alle 21.00?"

"Alle 21.00?", si sorprese l'agente della scientifica, "ma io finisco il turno alle 19.00 e...",

"Lo so perfettamente Romeo, ma meno gente c'è e meglio è".

Sabatino capì che la cosa era seria, s'incontrarono nel suo laboratorio deserto

"Giudice, spero per te che ne valga la pena, altrimenti sarai complice del mio divorzio e mi aiuterai a pagare gli alimenti"  - scherzò Sabatino lasciandosi andare ad una risata.

Anselmi, dopo essersi accomodato su uno sgabello girevole, tirò fuori la chiavetta usb, la pose a Sabatino, chiedendogli di scomporre il filmato in singoli fotogrammi ingrandendoli.

A Sabatino, bastarono una manciata di minuti, per estrapolare 18 fotogrammi ad alta risoluzione, proiettati su un megaschermo.

"Ho sempre pensato che sei un mago", disse Anselmi, scorrendo con lo sguardo ogni singolo fotogramma.

"Sandro, io non ho mai fatto domande sulle tue indagini però..",

il giudice alzò la mano quasi a volerlo zittire,

"Puoi ingrandire ancora un po' l'immagine numerò 9? ",

l'uomo della scientifica eseguì senza proferire parola.

"Ancora, ancora," s'infervorò Anselmi,

"Questo è il massimo, mi spiace Sandro", rispose Sabatino sempre più perplesso.

L'immagine che aveva individuato il giudice ritraeva il retro della berlina scura sulla quale era salita quella misteriosa donna.

Il giudice si avvicinò al mega schermo invitando l'amico a fare lo stesso.

"Romeo, vedi quello che vedo io?" chiese il giudice visibilmente accigliato,

"Credo di sì, e se vuoi saperla tutta mio caro amico, non mi piace per niente" rispose Sabatino.

L'agente della scientifica era riuscito ad ingrandire l'immagine a sufficienza per leggere la targa dell'auto, le prime tre lettere erano SCV,  Stato Città del Vaticano, quella era un'auto diplomatica della Santa Sede.

Il giudice, cercò di calmarsi e chiese a Sabatino di accompagnarlo a prendere una birra, era l'unico modo per parlare con calma, Sabatino acconsentì.

Seduti al tavolo di un pub, davanti ad una bella birra ghiacciata, Anselmi chiese all'amico

"Romeo, ti ricordi il caso Roveri?"

"Certo che me lo ricordo, Siena era su tutti i tg nazionali, la donna dei salotti scomparsa nel nulla, si disse che era stata una sua scelta libera."

"Già, scelta libera", commentò Anselmi perso nelle sue riflessioni,

"Giudice devi dirmi qualcosa? quella donna del filmato non sarà mica...", Anselmi fece l'ennesimo respiro profondo, quasi a voler metter ordine nei suoi pensieri lontani che erano tornati ad  inquietarlo.

"Ma quale scelta libera?" sbuffò il giudice,

"Quella fu la versione che demmo in  pasto alla stampa, questa città era entrata in fibrillazione, dovevamo calmare gli animi, in realtà non c'era alcun riscontro, di nessun tipo".

"Insomma, brancolavate nel buio", completò Sabatino.

"Beh, non proprio nel buio pesto" tenne a precisare il giudice, rispolverando il suo antico orgoglio di investigatore

" Vedi Romeo, io ho sempre pensato che la scomparsa della Roveri c'entrasse con Copernico"

A Sabatino andò per traverso un sorso di birra

"Cosa c'entra la Rovericon Copernico? non sapevo che  fosse appassionata di astronomia",

"Ma cosa hai capito?" bofonchiò Anselmi

"Copernico, è il nome della fondazione che lei presiedeva, e che si occupava di raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale in Kenia."

Scusa Sandro non lo ricordavo" precisò Sabatino.

Il giudice prosegui, "Ho sempre pensato che quella fosse un'attività di copertura, si, insomma..., che quei soldi, raccolti in decine e decine di cene di beneficenza, avessero preso il largo verso altri lidi, mi sono spiegato?"

"Si, ma solo in parte" rispose Sabatino suscitando perplessità nel giudice,

"Ascolta Sandro, è quasi mezzanotte, mia moglie sarà infuriata e non mi parlerà per alcuni  giorni e noi siamo qui, dopo che tu mi hai fatto vedere il filmato di una donna misteriosa, che forse così misteriosa non è, che sale su un' auto diplomatica del Vaticano, e poi, scusa, se la mente non m'inganna, ti tolsero il  caso, perche?

"Prima di comporre un mosaico, devi accertarti di disporre di tutti i tasselli, hai visto mai che te ne avanzi uno", rispose Sibillino il giudice.

Sabatino si alzò visibilmente contrariato, mise sul tavolo una banconota da 10 euro e disse: "Buonanotte, amico mio".

"Dove stai andando?" lo richiamò in modo affabile il giudice,

"Siediti, ci penso io a parlare con tua moglie. Ascolta Romeo, non posso dirti chi mi abbia consegnato questo filmato e perché questa strana storia riaffiori dopo 18 anni, quel che è certo, è che mi tolsero l'inchiesta dopo quella strana telefonata, te ne occupasti tu ricordi?, eri appena arrivato a Siena."

Sabatino cominciò a giocherellare con il collo del suo dolcevita, come se all'improvviso si sentisse a disagio, " Certo, la telefonata partita da quella utenza che sappiamo, giusto?"

Anselmi si lasciò andare ad una risata tra il sarcastico e l'indispettito

"Ma perché in questa città molti hanno una certa ritrosia a pronunciare quel nome?, De Blasi, Colonnello Ludovico De Blasi".

"Adesso devo proprio andare a casa", - tagliò corto Sabatino - "Hai ragione, perdonami per averti trattenuto, ma avevo bisogno di confrontarmi con un amico" e si salutarono-

POTERI INTRECCIATIWhere stories live. Discover now