it hurts too good to say no.

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SCENE DI SESSO ESPLICITE, LEGGETE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO.

Le persone che sono sensibili a questo tipo di argomento sono gentilmente invitate a decidere secondo giudizio arbitrario se leggere o meno la parte più o meno finale del capitolo.
Vorrei fare un appunto significativo: da questo punto in poi ci saranno molte altre scene di questo tipo.
Grazie dell'attenzione, godetevi il capitolo.

Yoongi e Jimin si alzarono dalle loro rispettive sedie. Il biondo guardò il maggiore infagottarsi nella sua voluminosa sciarpa di lana nera e lo seguì fino al piano di sotto, ove risiedeva il bancone con la cassa. Il ragazzo si guardò intorno e vide tutti i tavoli occupati da persone che stavano discutendo di lavoro e che mostravano scartoffie con dei progetti abbozzati sopra. Era evidente che quel ristorante era stato costruito per lo scopo di far colpo, di impressionare e dare una buona impressione a chiunque se ne servisse. Forse, si disse, era proprio per questo che Yoongi lo aveva portato lì, per fare una bella figura con lui. Sentì un tuffetto al cuore in risposta alla sua supposizione e rivolse lo sguardo al maggiore, il quale stava inserendo discretamente i soldi dentro un libretto che gli era stato fornito dal cassiere. Sul suo volto, consuetamente inespressivo ed estremamente serio, faceva capolino una sorta di soddisfazione che poteva essere addirittura riconducibile ad una velata e sommessa felicità. Non aveva bisogno di sorridere per esprimere una sensazione del genere, era semplicemente una luce nuova che gli illuminava il volto pallido e che gli rendeva gli occhi scuri più brillanti e vivi del solito. Jimin fu incantato da quella visione e percepì all'interno del suo petto una pressione quasi soffocante che lo fece arrossire un po'. Il cassiere afferrò il libretto, si mise a sfogliare i soldi per assicurarsi che fossero giusti e quando ebbe finito rialzó di nuovo il volto olivastro verso Yoongi.

"Grazie mille e buon proseguimento di serata." Li congedò con un sorriso.
Nel frattempo, dal lato della stanza spuntò la sensuale cameriera che li aveva serviti al tavolo e con un grande sorriso disse, "Spero vi siate goduti la cena." E fece un inchino. La bellezza che possedeva quella ragazza era sempre altamente attraente, eppure Jimin la considerava ormai qualcosa di sfiorito, di effimero e frivolo a confronto di ciò che aveva visto nel viso di Yoongi. Niente poteva essere paragonabile ad un volto del genere, mozzafiato ed etereo come una statua senza tempo.

"Buon lavoro." Si limitò a rispondere il ragazzo in questione, mentre si incamminava blandamente verso la porta scorrevole di vetro, seguito silenziosamente dal più piccolo.

Appena furono fuori, si diressero verso la macchina, la quale era ferma in un parcheggio vicino lì e a quel punto Jimin cominciò a sentire un freddo penetrante. Quasi non riusciva a camminare per sconfiggere quell'atroce e gelida percezione del vento sul collo scoperto e i suoi muscoli erano come atrofizzati a causa delle lunghe ore all'interno delle quali era stato seduto senza muoversi. Cominciò a tremare visibilmente, le sue labbra si fecero improvvisamente più scure e i suoi occhi lucidi. L'asfalto sotto i suoi piedi crocchiava e il ragazzo speró solo di arrivare alla macchina il prima possibile in modo da scaldarsi.

Yoongi gli lanciò un'occhiata e notò che il suo corpo stava tremando visibilmente, le gote e il naso erano di un rosso acceso e il viso stava gradualmente perdendo un po' del suo colore roseo. Si domandò stupidamente se Jimin avesse freddo, ma dopo solo un paio di secondi capì l'ovvietà di quella domanda e si rispose da solo. «È ovvio che ha freddo, non porta nemmeno una giacca.» Si disse, cominciando a srotolarsi la sciarpa dal collo. "Biondino." Lo chiamò poi, con una voce caratterizzata da nessun particolare tono.

"Sì?" Gli rispose questo, guardandolo innocentemente mentre incrociava le braccia al petto per proteggersi almeno quel minimo dal gelo e dal vento.

♔ velvet & silk ♔ yoonmin, vkook, namjin Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt