14. TRA LE ALI DI UN ANGELO

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A differenza del lavoro di segretaria, quello di consulente automobilistico permetteva di stare più a contatto con la clientela e di sviluppare qualità come pazienza e auto-controllo. Non che ne avessi avuto bisogno, d'altronde lavorare come segretaria di Marco Valente aveva bisogno della sua buona dose delle sopracitate qualità. Ma quel famoso mercoledì pomeriggio dalle ore sedici alle ore diciotto ebbi modo di sperimentare ancora una volta il lavoro da consulente, e dovetti esercitare quelle famose due qualità nei riguardi di almeno due categorie di persone:

1. Verso Valente, la pazienza mi permise di assecondare la sua pacata richiesta di mandarmi a fare altro in un settore che avrebbe tenuto il mio orecchio lontano dalla porta del suo ufficio. Stando alle sue parole: "Sono sicuro che al piano terra le sue orecchie saranno abbastanza lontane da non poter udire. Buon lavoro, Rossi." Una buona dose di auto-controllo, invece, fece sì che non lo strangolassi sul posto. Era bastato aver pensato ai soldi che mi dava ogni mese ed evitai il peccato. Brava, Chloe!

2. Verso i clienti che ebbero bisogno della mia consulenza perché, lasciatevelo dire, sembrava che nessun'automobile andasse loro bene. Quasi mi misi a strisciare ai loro piedi pur di fargliene acquistare una, anche perché, se proprio dovevo sacrificare le mie orecchie, era meglio che i clienti mi stessero a sentire e acquistassero senza proferir parola. E l'auto-controllo, beh, quello evitò che mandassi tutti a quel paese e me ne tornassi su ad ascoltare la conversazione proibita.

Alla fine, alle diciotto, soddisfatta di me per aver venduto ben tre automobili super lusso - con varie maledizioni lanciate su di me dai suddetti clienti per aver fatto venir loro l'emicrania - mi avviai verso il mio ufficio per raccogliere i miei effetti personali.

Presi l'ascensore e, arrivata al trentaduesimo piano, mi ritrovai davanti proprio la persona che era come oro, diamanti e gioielli preziosi messi assieme, la persona più ricercata sulla faccia della terra, l'oggetto dei miei desideri. Sarah!

'Ehi, migliore amica!' La salutai mentre uscivo dall'ascensore e la abbracciai forte. 'Ma com'è bello vederti! Sai, è tanto tempo che non trascorriamo del tempo insieme!'

'Ehm... Chloe, in verità ieri sera siamo state insieme a casa tua per la maratona di film... hai già dimenticato?' Mi chiese stranita.

'Ah, davvero? Wow, sembra un'eternità!' Finsi. 'Ma sai, è tanto tempo che non chiacchieriamo tra amiche, sai confidenze e roba varia, del tipo cos'è successo di speciale nelle ultime ore...' Le feci un occhiolino per farle capire cosa intendessi.

Pausa ed espressione strana.

Le rifeci l'occhiolino perché forse non aveva compreso.

Pausa ed espressione senza emozioni.

Le feci un terzo occhiolino con annesso sorriso malizioso.

Niente.

'Allora, Sarah? Mi aspetti? Andiamo insieme a casa mia dove tu ti sfogherai e mi racconterai tutto da buona amica!'

'Ehm... in verità, Chloe... ho un altro impegno stasera...' Ammise arrossendo. Oh oh, Chloe, questo è inaspettato. È quello che pensi che sia? Solo un modo per scoprirlo.

'Aaaah, ecco! No no, allora tranquilla, vai! E divertiti! Ed evita di incespicare con le parole! E sii più naturale! E fa vedere la vera te! Ed evita di mangiare con le mani, sai, agli uomini solitamente non piace... e poi-'

'Chloe, la smetti? Stai di nuovo parlando a raffica...' Mi fece notare abbassando poi lo sguardo e arrossendo di nuovo. Ah, Sarah, tu mi racconterai tutto, fidati.

'Ok ok, la smetto! Ma domani sarai mia e mi racconterai tutto!' Eh sì, cara Sarah. Voglio sapere. E voglio sapere tutto di Valente. Probabilmente a lui piacciono le bionde perfette. E quelle che incespicano e che non sono chiacchierone. Tutto contrario di te, Chloe. Ma a te non importa. A te gli uomini non importano.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now