26. A SUON DI RISPETTO

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Avete presente quando vedete qualcosa di spettacolare e vorreste immortalare il momento con la vostra fotocamera, ma al momento non ce l'avete con voi e iniziate a maledire tutto ciò che c'è attorno a voi? Ecco questo era il mio caso. Avevo assolutamente bisogno di immortalare l'espressione sul volto di Valente, un misto tra shock, sorpresa, minaccia, e di chi non riesce a credere alle proprie orecchie. Ma ovviamente il mio adorato telefono non era lì con me e perciò dovetti fare uno scatto con la mente e ricordarmi di ricordarmelo per tutta la mia vita.

Il mio sorriso si fece più ampio. Era più forte di me. Avevo colpito nel segno. Che c'è caro Capo, colpito e affondato?

'La smetta di sorridere immediatamente.' Furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca. Eh no Capo, non la passa così liscia.

'Non ha risposto alla mia domanda, Capo.' Sorrisi ancora di più.

'Non c'è niente da rispondere e in più non sono affari suoi.' Abbassò lo sguardo per ritornare sul foglio.

'Invece Capo, credo che ci sia da rispondere e per il fatto che per lei non sono affari miei, la devo contraddire.' Mi avvicinai alla scrivania e appoggiai le mie mani su di essa. Ci stai prendendo gusto Chloe! 'Sa, se dice che Bianchi bacia meglio di me, allora le devo dimostrare il contrario, non crede?' Dissi facendo una scarsa imitazione di voce sensuale. Chloe stai rischiando il licenziamento immediato!

Valente alzò di nuovo lo sguardo su di me, e quegli occhi neri avevano qualcosa di strano in essi.

'Rossi, questo è un gioco pericoloso. Non mi faccia prendere provvedimenti.' Disse lui facendo non una così scarsa imitazione di voce minacciosa. Ma oramai ero su di giri e ancora una volta non mi trattenni.

'Lei non ha risposto alla mia domanda, Capo. O dovrei dedurre che la sta evitando perché ha paura?' Non feci in tempo a sorridere che con uno dei suoi soliti scatti fu di fronte a me in un nano secondo, torreggiando su di me con lo splendore di una statua greca.

Cercai di fare qualche passo indietro, ma la sua mano fu dietro al mio collo bloccandomi sul posto e avvicinando il mio viso al suo. Troppo vicina Chloe!

'Mi ascolti bene Rossi. Lei è molto coraggiosa, ma anche troppo curiosa. E dimentica una cosa ultimamente: Qui. Il. Capo. Sono. Io. E per sua informazione Rossi, io non ho paura di niente.' E il suo viso ad un centimetro dal mio mi fece dimenticare tutto ciò che volevo dire. 'Forse devo dedurre io, Rossi, che la sua domanda impertinente sia dovuta ad una sua presunta gelosia nei confronti della sua collega e, come afferma lei, amica Sarah Bianchi?' Sta girando le carte Capo? E poi io gelosa??

'Si sbaglia Capo.' Lo guardai dritto negli occhi.

'Ah sì? Allora perché vuole prevalere su Bianchi? Perché ci tiene così tanto a sapere se i suoi baci siano migliori di quelli della sua collega? Forse è lei che ha paura?' Avevo capito che era lui ora a prenderci gusto.

'Io paura? Ha! Nemmeno-'

'Allora le dico Rossi, i suoi baci, non sono poi così speciali.' Mi interruppe sorridendo maliziosamente, mentre io non ero più così allegra e gioiosa come qualche minuto fa. Eh no. Le faccio vedere io, Capo.

Se vi aspettavate che gli facessi vedere quanto i miei baci fossero speciali, vi devo deludere, perché la sottoscritta probabilmente non sapeva baciare così bene. E poi ero orgogliosa e mai avrei ceduto alle sue provocazioni. Perché sono sicura di questo: quelle erano provocazioni. Lui voleva che lo baciassi di nuovo, lo leggevo nei suoi occhi. E anche se anche io lo desideravo come si desidera un gelato in piena estate, dovetti contenermi. Solo che ebbi l'impulso di sfiorargli le labbra con le mie.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant