CAPITOLO 11 "Odiami."

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 Vittoria pov


Sta facendo di tutto per farsi odiare. Vorrei poter dire che ci sta riuscendo, ma non funziona quando il cuore è ormai completamente fottuto.

"La vuoi smettere?"

"Esattamente di fare cosa?" Chiede odioso mentre continua a fissare dal finestrino del taxi il sedere delle ragazze che passeggiano.

"Lasciamo stare, sei un caso perso."

"Finalmente lo hai capito muffin."

"Scusatemi signori ma siamo arrivati." Annuncia il tassista. 

Siamo arrivati e la prima cosa che penso guardando l'albergo dall'esterno è stata: lusso. L' impressione che mi sono fatta si solidifica quando giungiamo alla hall. Tutto è curato nei dettagli.

Inizio a sentirmi fuori posto, quando noto che delle donne mi guardano insistentemente, d'altronde i loro capi firmati e la mia t-shirt di cotone bianco, i jeans e le converse chiare sono totalmente su piani differenti, persino le cameriere hanno un aspetto più curato nelle loro divise. Tuttavia un'altra cosa che noto subito è che il loro sguardi si concentrano per poco tempo su di me per restare molto più tempo ancorate alla figura di Simone, ma del resto di cosa mi meraviglio?

"Oh Simone quanto tempo è passato, amico mio!" Esordisce una voce graffiante e roca.

L'uomo che ha appena salutato con affetto Simone è bellissimo, ma non solo, ha anche un non so che di sensuale e affascinante, anche il suo abbigliamento lo conferma. Ha una camicia bianca con i primi due bottoni aperti, un completo grigio gessato che si abbina perfettamente al colore dei suoi capelli biondi.

"E tu sei?" Chiede il ragazzo che da dieci minuti sto squadrando. Che cafona.

"Piacere sono Vitt-"

"Lei è Viola Parisi!" Mi interrompe Simone guardandomi truce negli occhi. Ha appena usato la mia falsa identità, ma perchè? D'altronde sta usando il suo nome reale, perchè non posso farlo anche io?

"Piacere mio Viola, che nome bellissimo come la sua proprietaria del resto." Peccato che non è il mio nome. Dettagli. Accompagna la frase al baciamano e incapace di controllare il mio corpo, le guance diventano rosse cremisi.

"Samuele smettila di importunarla!" Dice Simone rovinando questo momento di galanteria.

"Smettila di rompere, potevi anche avvertirmi che con te sarebbe arrivata un'amica così stupenda, mi sarei reso più presentabile! Comunque tornando a noi bocciolo, sono Samuele Cristofori e sono molto lieto di fare la tua conoscenza."

"Bocciolo?" Chiediamo all'unisono io e quel fesso di Simone.

"Non è colpa mia se la tua delicatezza e bellezza mi ricorda un bocciolo di rosa." Spiega sicuro Samuele che non smette mai di guardarmi languido.

"Abbiamo capito, ora puoi smetterla. Ci vediamo domani mattina, così continuiamo quel discorso."

"Perchè non stasera? Sarete miei ospiti a cena."

"Stasera ho un impegno e Vittoria è stanca, ne approfitterà per riposare."

Ma come cavolo si permette! Non sono una stupida, so già qual è il suo impegno stasera e si chiama Anya. Così io dovrei restare rinchiusa in camera e lui invece libero di recarsi agli appuntamenti con le amanti!

"Anya, giusto?" Domando non riuscendo più a trattenere la rabbia e l'insoddisfazione.

"Non ti deve interessare."

"Invece sì! Perchè se vuoi uscire non te lo impedisco anche perchè come già mi hai reso chiaro, siamo solo amici, ma stasera non voglio essere sola in una stanza d'albergo, quindi se l'invito è ancora valido, mi farebbe piacere accettare!" Dico guardando Samuele, che dal primo momento in cui ci siamo presentati non ha mai staccato gli occhi da me.

"Ma certo che è valido bocciolo." Rassicura suadente il biondo.

"Fai quello vuoi, ma poi non venire da me." Dice gelido, per poi allontanarsi da noi e a me va bene così.

So per certo che vuole farsi odiare da me per allontanarmi.

Non lo odierò mai, ma sono sicura che lui lo farà.

D'altronde non ho mai ricevuto amore e mai ne riceverò.

Il mio è un destino infausto, ma è mio. Non devo trascinarlo nel mio fango.

Odiami.


Simone pov

Perchè non vuole capire che lo sto facendo per lei! Dannazione!

Riconosco che la mia reazione è esagerata. Ha solo detto di voler andare a cena con Samuele.

Vittoria non sa che Samuele è stato il suo fidanzato, mentre lui sa bene che un tempo gli era stata promessa la giovane di casa Donati ed ecco perchè gliel'ho presentata con una falsa identità, d'altronde ci sta già provando spudoratamente, non oso immaginare che atteggiamento adotterebbe sapendo che lei un tempo era stata sua.

"Ti sembra una reazione normale quella che hai avuto?" Domanda spezzando il corso dei miei pensieri, seduta a braccia incrociate sul letto.

"La tua è normale, invece? Accettare inviti di persone sconosciute?"

"Se non ti fidi a lasciarmi con un tuo amico...che persone frequenti?" Mi punzecchia, con quell'atteggiamento inquisitorio che proprio non mi va giù.

"Ascolta principessa-"

"Non era muffin?" Chiede interrompendomi e questa è un'altra cosa che non sopporto, quando vengo interrotto.

"Smettila. Allora principessa, spero ti sarai accorta che per me sono cambiate un po' di cose, non sono più quello di una volta, frequento persone poco raccomandabili e sono coinvolto in cose poco oneste, questo è il motivo per cui non dovresti accettare con tanta facilità la compagnia di chi mi sta intorno, ci siamo intesi?" Le intimo a un centimetro dalle sue labbra ipnotiche, che vorrei baciare fino allo sfinimento mio.

"Samuele non mi sembra una cattiva persona." Insiste, continuando a sostenere il sguardo con orgoglio e anziché irritarmi questo suo modo di fare, la rende più sexy ai miei occhi.

"E tu che ne sai? Sei troppo ingenua, non ci vuole poi molto ad ingannarti!"

"E tu questo lo sai bene." Mi accusa puntandomi un dito contro il petto.

"Ah certo e di grazia su cosa ti avrei ingannato? Solo perché ti ho portato a letto?" La sto ferendo intenzionalmente perchè deve capire che ormai non sono più quello di un tempo e che appena sistemerò la sua situazione, non ci vedremo più.

Devi odiarmi Vittoria.

Odiami.

Τύχη: quando la fortuna non basta.Where stories live. Discover now