Ares e Afrodite, Marte e Venere: due dei immortali, due pianeti distanti che si incarnano in due viscidi umani ricolmi di disgustosi sentimenti. Mancanza, follia, un'infinita dose di rabbia e tristezza arricchiscono il quadro del loro amore sfortuna...
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non me ne fotte niente. non me ne fotte niente di quello che provo e di quello che provi. hai calpestato il mio cuore, la mia anima mentre ero perso per te, ma, amore, adesso non me ne importa nulla, lo sai? chi era costui per tornare da te, chi era per infrangere la tua promessa a me e come merda hai potuto lasciarti andare a lui? e se io fossi arrivato prima avrebbe cambiato le cose? eri follemente persa per me, cos'è cambiato? non dirmi "lui", eh, se la risposta dovesse essere "lui" non pronunciarla.
la la la non ti sento.
mentimi, okay? come hai sempre fatto, continua con le tue amorevoli bugie e con le tue perspicaci parole e fammi stare bene. ho bisogno che tu mi menta ancora una volta.
eravamo una favola, ricordi, amore? io ti parlo con il cuore in mano, ma tu te ne fotti come sto facendo io. indietro non si torna, vero? così mi dicevi sempre. si sparisce, si sparisce in un nuovo pianeta, ma questo nuovo pianeta per te non sono io, quindi cosa cavolo me ne importa in quale pianeta scompari?
fumo, fumo dannatamente tanto come se stessi sparendo. sto sparendo nel mio bourbon. falsità, malinconia, fottuta estasi eri, ora sei solo cenere che cade dalla mia sigaretta rovinata dalle mie mani troppo grandi e troppo forti per sostenere un peso così leggero, eppure tu eri come carta velina e mai ho osato stropicciarti. la differenza sta in poco, la differenza la fai tu.
ma amore, senza me dove vuoi andare? vuoi tornare in quel vecchio pianeta che presto ti scaccerà via giocando con te come fossi una scacchiera? un giorno ti bacia, un giorno gioca con il tuo corpo, vuoi questo? ti accontenterai delle false promesse; ma sarai sola, perché lo sarò anche io. in compagnia eppure dannatamente soli.
sono così stanco di lottare per un amore che non sa amare; scegli mia amata, scegli e butta nel cesso colui che non ti ama abbastanza per trattarti bene.
sono così stanco, amore. bussa alla mia porta e dimmi che sono tuo, tu sei mia, piccola peonia.
la tua scelta mi ha fatto precipitare dal mio pianeta di cenere e ora questo sta piombando giù. oh! ma cosa vedo? è cenere quella che si posa sui tuoi occhi?
ti manco, eh, amore?
nei tuoi occhi c'è ancora il tuo sentimento per me. bussa alla mia porta e dimmi che la mia cenere é anche tua.
tutto quello che voglio è tornare da te, ma non sta a me farlo. no, non é orgoglio; è solo una scelta tua. e si dice che quando si vuole bene ad una persona si vuole la sua felicità anche se quella non è data da te, ma io no, amore, sono egoista; non vedi che torno a casa con il labbro sanguinante, con la mascella ammaccata, perché qualche cazzone ti ha guardata più del dovuto? non hai ancora compreso che voglio che tu sia felice con me? sono egoista, amore, e ti voglio tutta per me.
nel nome delle stelle ti creo un nome, lo battesimo e lo benedico con la mia cenere, mia dolce Afrodite, dea della bellezza e dell'amore.
andiamo a vivere su Venere così io sarò il tuo Marte; ma non tradirmi, non tradire il nostro amore ancora, mia Afrodite.
