Primo capitolo - Taxi?!

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Primo capitolo - Taxi?!

Bella

Resto a guardare il mio riflesso nello specchio per un po', chiedendomi se sono davvero a posto. Il completo che ho scelto è composto da un pantalone che cade giù a palazzo, una camicetta bianca che ho cercato di sistemare dentro i pantaloni e la giacca che è il mio portafortuna: l'ho sempre indossata per i miei colloqui più importanti. Non che questo sia un colloquio, eppure l'ansia sta toccando livelli maggiori di quanto mi aspettassi.

Bella Swan, hai studiato cinque anni come una pazza per diventare un avvocato. Sei stata la schiava dello studio Volturi per due anni interi, che non si possono definire proprio gavetta. Hai portato avanti lo studio con le cause pro bono, senza mai guadagnare quanto ti spettasse davvero. Se ce l'hai fatta fino ad ora, puoi continuare anche qui.

E' il mantra che ripeto dentro la mia testa, sperando che mi aiuti sul serio. Ma non serve a un granché il mio auto convincimento. Sono sul serio consapevole di tutto quello che sono in grado di fare, eppure... ancora non capisco perché mi hanno spedita qui. In un altro paese, lontana anni luce dalla mia famiglia e da quello che avevo cercato di costruirmi nell'ultimo tempo. Con uno sbuffo chiudo la porta del piccolo appartamento dietro di me, e le chiavi che ho in mano scivolano per terra con un tonfo. Sono talmente sudate dal nervosismo che nemmeno voglio immaginare come sarà entrare nel nuovo studio.

Un nuovo studio.

Una nuova città.

Io, da sola.

Scendo con calma le scale, per non rischiare di fare la fine delle chiavi. I tacchi che indosso non sono altissimi, ma nemmeno troppo bassi per il mio equilibrio precario. Ti prego, fa che non cada da nessuna parte.

Raggiungo il portico con la vista annebbiata, perché l'agitazione si è moltiplicata. Menomale che cinque minuti fa cercavo di auto convincermi.

"Buongiorno." Apro la portiera della macchina senza pensarci due volte, e mi catapulto subito tra i sedili posteriori. Mi lascio cinque secondi per capire quanto sono morbidi e profumati, del tutto differenti da quelli a cui sono abituata a Seattle.

"Mi scusi?" Il guidatore mi guarda dallo specchietto, e noto soltanto i suoi occhi verdi come smeraldi. Ha le sopracciglia aggrottate, e la sua espressione non sembra delle più felici. Me l'avevano detto che gli inglesi non erano i più simpatici per eccellenza, eppure questo non fa un sorriso nemmeno a pagarlo.

"Studio Cullen&McCarty, grazie." Intanto tiro fuori dalla borsa la mia cartellina, quella con tutti i casi che ho seguito da quando mi sono laureata ad ora. Quella che devo dare al mio nuovo capo. Nuovo capo al quale devo sottostare per altri anni. La sfoglio, rendendomi conto di tutto il culo che mi sono fatta nella mia vita per guadagnarmi quella promozione tanto agognata... promozione che non è mai arrivata. Alzo lo sguardo quando noto che il tassista non è partito, è ancora lì ad osservarmi.

"Senta, è il mio primo giorno di lavoro. Primo giorno di lavoro a Londra, per la prima volta. Quindi mi farebbe il piacere di andare, per favore?" Stavolta non se lo lascia ripetere, ingrana la marcia e parte. Senza che gli dica niente, percorre lentamente le strade londinesi già affollate alle nove del mattino.

"Primo giorno a Londra, eh?" La sua domanda è curiosa, e chi sono io per non rispondergli? Infondo sta cambiando il suo atteggiamento da quando sono salita qui dentro. Sembra più cordiale.

"Già. Spedita qui da Seattle dal capo più viscido che abbia mai avuto in tutta la mia vita. Ma questo di certo non mi fermerà! No, perché io sono Isabella Swan! Ho lottato con tutta me stessa per arrivare dove sono, certo, non è l'aspettativa più grande che avevo fare da gavetta a quel viscido e poi essere spedita a Londra per ricominciare a fare la gavetta di nuovo, però non mi lamento."

Taxi?!Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin