𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 39 𝓹𝓽.1

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"𝐄 𝐩𝐨𝐢 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐥'𝐚𝐫𝐢𝐚

𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨."

『♥』

Il 24 non era ancora finito e io ero già stanca, quando tornai a casa con papà era quasi ora di pranzo. Mamma mi accolse vicino alla porta con un enorme sorriso, una cuffietta adorabile in testa di un bel blu scuro e una vestaglia del medesimo colore, dire che stava bene, era troppo poco, sprizzava energia da tutti i pori ed era così felice di riavermi lì a casa che, come se fossi un ospite che non aveva ancora mai messo piede in casa nostra, mi fece fare il giro turistico della nostra abitazione facendomi vedere tutte le modifiche che avevano apportato da quando non abitavo più con loro ed ero ad Amici. La lasciai fare, non volevo spegnerle quel sorriso che le illuminava il viso. Lasciai il mio bagaglio in quella che era la mia cameretta, erano cambiate poche cose, ma c'erano ancora tutte le mie foto, attestati, diplomi, trofei - sì ho partecipato a delle gare di ballo quando ero più piccola - e miei pupazzi. Qualcuno deve averla pulita da cima a fondo perché non c'era un granello di polvere in vista.

Dopo pranzo uscii a cercare un pensierino per i miei genitori sperando di trovare ancora qualcosa, e dopo due ore nel centro di Firenze a cercare tra i vari negozi, trovai una sciarpa favolosa e super calda per mia madre e un dopo barba delicato per papà, poi, andai a trovare le mie nonne. Nonna Giulietta mi vedeva già sciupata così mi obbligò a riempirmi di ogni tipo di merenda e cibo avesse lì a casa, ma le ricordai della cena e che non era il caso tornassi a casa camminando come un pinguino; Nonna Giovanna, invece, quasi non ci credeva e iniziò a farmi un milione di domande sulla mia assenza, spiegarle per l'ennesima volta che stavo a un programma televisivo non voleva proprio entrarle in testa, era infatti convinta che io fossi ancora a Roma a studiare... come se non mi fossi già Laureata lo scorso anno.

『♥』

Stavo tornando a casa quando sentii vibrare il cellulare nella tasca dei pantaloni, avevo disattivato tutte le notifiche dei vari social: instagram, tiktok e twitter, quindi, cosa poteva essere? Era una chiamata: Joseph.

Sorrisi guardando il suo nome sullo schermo, accettai la chiamata e portai il telefono all'orecchio, «Oi, da quanto tempo».

Lo sentii ridere dall'altra parte, «credevo fossi sparita o che non fossi mai arrivata a destinazione, stavo aspettando un tuo messaggio».

«Dovevo?», scherzai rallentando il passo verso casa.

«Eh, me stavo a preoccupa'»

«Tranquillo sono a casa, sana e salva e ho anche fatto i regali per i miei, nonna Giulietta mi ha già riempito lo stomaco, non so se riuscirò a infilare altro cibo nello stomaco; mentre nonna Giovanna è ancora convinta che io sia stata a Roma a studiare. Insomma, tutto nella norma direi. Tu che stai a fa'?»

«Sto uscendo un'oretta, mi vedo con alcuni miei amici. Credo mi prenderò una tisana, c'è freddo qui»

«Una tisana? Hai 23 anni, non ne hai 60», scoppiai a ridere immaginandomi lui seduto al bar con la sua iqos o una semplice sigaretta a sorseggiare del tè o infusi.

«Lo so che lo fai anche tu eh», ribatté con una nota scherzosa.

«Dovresti ricordarti che odio con tutto il cuore: tisane, tè, infusi e camomille. Anzi, l'unica che sopporto, ma solo perché poi mi fa dormire tranquilla, è proprio la camomilla, anche se l'odore mi fa venire la nausea»

𝔇𝔞𝔪𝔪𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔦𝔱à ♥ 𝓗𝓸𝓵𝓭𝓮𝓷Where stories live. Discover now