𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 58

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"𝐂𝐢 𝐠𝐮𝐚𝐝𝐚𝐠𝐧𝐞𝐫𝐞𝐦𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨

𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐫 𝐝𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨."

『♥』

La puntata proseguì con i compiti di Giovanni e Nicholas - con la maglia del primo sospesa - e la presentazione degli inediti di Lil, Sarah e Martina, concludendosi con una gara improvvisazione dove la maestra decise di far esibire Dustin perché non voleva che la mia spalla subisse altri sforzi, così come anche il ginocchio di Marisol che già da qualche giorno stava creando problemi pure a lei. 

Quando si concluse la puntata, tutti tornammo in casetta e dopo circa un'ora venni convocata in sala dalla maestra. La raggiunsi subito, non mi ero neanche cambiata perché appena ritornammo mi fiondai sul cibo, visto che a pranzo non toccai neanche un pezzo di pane dall'ansia che avevo. Infilai il giubbotto e corsi in quel tragitto che separava la casetta dagli studi. Trovandomi davanti alla sala 8 feci un respiro profondo incrociando le dita per un riscontro positivo, poi, la aprii.

Lei era già lì che faceva avanti e indietro, in tuta, vedevo la mia maglia appoggiata su una sedia e il mio sguardo cadde proprio su di essa nella speranza di poterla riavere il prima possibile. 

«Salve», dissi avvicinandomi a lei con le mani dietro la schiena, lei mi sorrise fermandosi davanti alla mia figura.

«Ciao Emy», mi guardò e fece una breve pausa facendo calare il silenzio tra noi due, non sapevo dove guardare, indugiavo tra la mia maglia e la sua figura. Mi sudavano le mani, e il cuore nel petto mi batteva velocissimo, «lo so che la rivuoi, ma prima di dartela, voglio parlare un po' con te», annuii ricomponendosi, voleva ridarmi le maglia, al sol pensiero mi sentivo già meglio.

La maestra si avvicinò alla sedia, la prese  e si sedette su di essa appoggiandosi l'indumento sulle gambe e tornò a guardarmi.

«Tu pensi davvero quelle cose che hai detto in puntata?»

«Che cosa?», ero un po' confusa, anche perché avevo detto tante cose.

«Sulla versatilità e sul fatto che quando balli ti senti insicura», lei accavallò le gambe e restò in ascolto.

«Sì, lo penso davvero. Non penso di essere versatile perché principalmente le mie doti sono improntate sul classico, moderno, contemporaneo e neoclassico. Ho una predisposizione per il commerciale, a giudicare da quello che lei mi disse qualche mese fa, ma negli altri stili non mi sento affatto versatile, come credo fermamente che Marisol sia l'unica a esserlo, spazia dal balletto all'urban, ha studiato Heels e Pole Dance, e molti altri stili. Per quanto riguarda la mia insicurezza, riguarda solo ciò che esce dal mio confort e conoscenza in materia»

«Mi dici quali altre categorie di danza hai studiato, anche per un breve periodo, al di fuori del classico, modern etc?», restai a pensarci su. In 23 anni seguii tanti stage prima di entrare all'Accademia e specializzarmi in quei 4 stili.

«Da piccola ho seguito uno stage di Tiptap per tutta un'estate, poi danza Lirica fino ai 13 anni, ricordo di averlo ripreso qualche anno dopo ma lo lasciai qualche mese più tardi focalizzandomi sulle categorie che già sa», quando seppe che feci danza Lirica - un tipo di danza che combina Balletto e Jazz - rimase molto sorpresa, mi guardò alzando le sopracciglia e inclinando il viso di lato.

«Perché hai lasciato la danza Lirica? è bella, dinamica ed elegante. Quindi sai fare anche degli avvitamenti di ginnastica artistica», "avvitamenti" era un parolone, però era anche vero che da piccola non ero così rigida come a 23 anni.

𝔇𝔞𝔪𝔪𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔦𝔱à ♥ 𝓗𝓸𝓵𝓭𝓮𝓷Where stories live. Discover now