capitolo trentasette

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kenan mi ha dato giusto il tempo di cambiarmi indossando una tuta.

saliamo sulla macchina del turco.

"il fatto che sto venendo con te non vuol dire che ti abbia perdonato, che sia chiaro" dico.
"le mie scuse le hai accettate" dice.

alzo gli occhi al cielo.

"metto un po' di musica che è meglio" dico.

arriviamo in un piccolo calcio da campo nella periferia di torino.

"che ci facciamo qui?" chiedo.
"dimostrami che sai giocare" dice.

"mi stai sfidando yildiz?"
"come sempre, okianus"

prende il pallone dal bagagliaio ed entriamo in questo piccolo campo.

lui inizia a palleggiare e poi mi passa la palla.

mostro i risultati di anni ad aiutare lollo e fede con i loro allenamenti aggiuntivi a casa.

"sei brava veramente" dice kenan togliendosi la felpa.

scopre una maglietta bianca non troppo larga.

"non devi sottovalutarmi così yildiz, sbagli sempre" dico.

"è tardi, devo andare" dico guardando lo schermo del mio telefono.
"ti accompagno a casa" dice.

saliamo sulla sua jeep e mi riporta a casa.

subito noto un mazzo di rose azzurre posato davanti al cancello di casa.

"ammiratore segreto?" mi chiede.
"penso di sì" dico.

scendo dall'auto e prendo il mazzo in mano.

"mi leggi il bigliettino?" mi chiede.
"non mi sembra che siano affari tuoi" dico.
"eddai" cerca di convincermi.

e ci riesce.

con quei tacchi e completini tu mi uccidi, mama
amo i rischi perché possono ferirmi, mama
hai lati appuntiti (mama) come stalattiti (mama)

crazy love, marracash

"persistente" dice.
"io direi dolce" dico.

"ci vediamo domani a teatro" dice.
"certo, ciao" lo saluto.

entro in casa con il mio mazzo di rose azzurre.

"dov'eri finita?" mi chiede fede.
"te l'ho detto fede, mi sono fermata di più a danza" dico.
"ah già" dice.
"scusa, mi sono dimenticata che me lo avevi detto" dice sospirando.

noto che c'è qualcosa che non va.

"che c'è fede?" chiedo.
"niente, sono un po' preoccupato per te" dico.
"perché? io sto benissimo" dico.
"per il saggio di domani...io sono fiero di te, ma forse non stai correndo un po' troppo?" chiede.
"nel senso, sicura di sentirti pronta ad interpretare il ruolo principale?" mi chiede.

amo quando mio fratello si preoccupa per me, finché non diventa possessivo e noioso.

"fede, tranquillo...sto benissimo, non ti devi preoccupare...
un po' d'ansia, ma tutto apposto" dico.

"mi fido di te, se c'è qualcosa che non va basta dirlo, sai che sarò sempre qui per te" dice.
"così mi fai piangere" dico.

lui sorride.

mi stringe tra le braccia e mi bacia la testa.

la serata la passiamo sul divano, io, lucy e fede.

mi metto nel letto, ma dormo veramente poco.

gli occhi// kenan yildiz Where stories live. Discover now