capitolo cinquantasei

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"avete intenzione di parlare o stiamo qui a guardarci nelle palle degli occhi?" sbotta fabio.

"sapete che è tutto inventato quello che hanno scritto?" chiedo.

"certo, tutto tranne la parte in cui tu e kenan vi nascondete da noi" mi risponde nico.

"avremmo voluto dirvelo, ma solo quando ci saremmo messi insieme ufficialmente" dice kenan.

"la cosa è che siamo stufi dei vostri tira e molla. un giorno vi amate e quello dopo mi sputate addosso, questo incide sulla nostra amicizia e lo sapete benissimo" dice fabio.

non ha tutti i torti.

"è per questo che c'è la siamo presa" dice nico.

"andre?" domando guardando il ragazzo.

mi guarda non solo negli occhi, è come si mi guardasse l'anima.

"scusate" si alza ed esce.

mi alzo subito e lo seguo.

"andre!" esclamo praticamente correndoli dietro.

"andre aspetta" dico.

il ragazzo si ferma e si volta.

"io ti ho raccontato tutto di me, cose che non avevo mai detto a nessuno...segreti, paure, ansie..." dice.

"tutto...ti ho detto tutto" dice.

"e tu mi nascondi le cose, io mi sono fidato di te... perché tu non ti fidi di me?"

"non è che mi fido, giuro che volevo dirtelo l'altra sera, ma non ho trovato il coraggio"

"non sapevo quale potesse essere la tua reazione, anch'io mi stuferei di una situazione se fosse come quella tra me e kenni" dico.

"mi dispiace tanto andre, mi fido di te ciecamente, non volevo farti dubitare di ciò" dico.

mi avvicino e lo abbraccio.

in un primo momento lui resta rigido, poi si scioglie stringendomi forte.

rientriamo dagli altri, che sembrano molto più sereni.

"ci promettete che sta volta non finirete ad odiarvi?" chiede nico.

io e il turco ci guardiamo.

"promesso" diciamo in coro.

"allora per noi va più che bene" dice fabio.

bene, ora che la situazione con loro è sistema...tocca all'osso duro.

il turco mi accompagna a casa, dove troviamo fede, dusan e lucy.

"ciao" li saluto entrando in casa.

"mi dispiace per quello che ti ha fatto vanja" spezza l'imbarazzante silenzio dusan.

"non è colpa tua dudi" dico.

"a me dispiace di non averti detto di me e kenan" dico.

"dispiace anche a me, non volevamo nascondervi niente...dovevamo soltanto trovare il momento giusto" dice kenan.

"sei arrabbiato?" guardo mio fratello.

"mi dispiace che ti abbiano fatto questa cattiveria" dice.

"ormai ho capito che non rinuncerai a ken, prima o poi inizierà anche ad andarmi bene" sforza un sorriso.

gli sorrido e lo abbraccio.

quindi basta segreti, basta bugie.

ora che tutti sapevano della frequentazione tra me e il turco non aveva più senso nascondersi.

gli occhi// kenan yildiz Where stories live. Discover now