17. riservatezza

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Da quando avevano fatto il loro ingresso nella scuola di Amici, mai Holden e Beatrice si erano svegliati entusiasti e felici come quel giorno, soprattutto sapendo di avere una puntata da registrare.

Avevano dormito entrambi col sorriso in volto, con la consapevolezza, finalmente, di non essere i soli a provare e a sentire determinate cose. Quello pareva essere il massimo della felicità per entrambi, che avevano anche capito di volerci andare piano ma di non avere alcuna intenzione di prendere le distanze, anzi tutt'altro.

Beatrice aveva voglia di sperimentare, di vivere quei sentimenti nonostante la paura, e dunque non voleva reprimerli com'era solita fare.
Si sarebbe dunque vissuta Holden con calma, con delicatezza e senza andare di fretta.

Joseph ovviamente la pensava nella stessa maniera, sentendosi comunque un ragazzino alla prima cotta, nonostante avesse avuto delle esperienze in ambito amoroso in passato. Eppure con Beatrice era tutto diverso e non sapeva spiegarsi nemmeno lui perché. Lo sapeva e basta.

Era ovvio che entrambi, non appena i loro occhi si erano incontrati quel giorno, avessero avuto l'istinto di abbracciarsi e stringersi forte, ma si erano trattenuti perché non erano da soli, e sebbene i loro compagni sapessero del loro interesse reciproco già da molto - anzi, lo avevano capito addirittura prima dei diretti interessati -, per loro la parola privacy era importante.

Ovviamente sarebbe stato anche difficile vivere quel rapporto con le telecamere puntate addosso ventiquattro ore su ventiquattro, e difatti questo infastidiva parecchio Holden, ma cercava di non pensarci, con la consapevolezza, però, che comunque avrebbe avuto il freno a mano tirato. O almeno finché non si sarebbe abituato.

A lei comunque sembrava andare bene, anche perché non voleva affatto correre, e Joseph era felice di aver trovato una persona così simile a lui che condividesse i suoi stessi pensieri e modi di vedere le cose.

E poi, inoltre, a entrambi piaceva l'idea che quel rapporto non fosse, almeno per il momento, sotto gli occhi e la bocca di tutti, ma che fosse solo ed esclusivamente il loro.

C'era qualcosa di dolce e puro in quella riservatezza.

Era abbastanza ovvio che prima o poi la cosa sarebbe venuta fuori, ma i ragazzi volevano preservare il loro rapporto il più possibile.

Ed era quello che pensavano entrambi in quel momento in cui, sebbene fossero lontani e intrattenessero conversazioni diverse, si lanciavano degli sguardi e dei mezzi sorrisi, non capendo nulla di ciò che i loro interlocutori, Sofia per Beatrice e Tiziano per Holden, stessero dicendo. Si limitavano ad annuire e a guardare altro.

Quando capirono di non essere del tutto ascoltati, se ne andarono, permettendo ai due ragazzi di avvicinarsi per parlare prima dell'inizio della puntata.

A prendere parola fu Joseph. «In ansia per la coreografia?» le chiese, facendo appello a tutte le sue forze per non accarezzarla o, quantomeno, sfiorarla.

«Più o meno — ammise — ma so di poterla fare» gli sorrise riconoscente. «Tu invece vedi di riprenderti la maglia» gli puntò l'indice contro, facendolo ridacchiare.

«E certo che me la prendo. C'ho ancora voglia de' sta' qui» le sue parole allusero anche ad altro, e Beatrice sembrò comprenderlo, difatti le sue guance si tinsero di rosso sotto lo sguardo dolce e, allo stesso tempo, divertito di Joseph.

Gli piaceva da morire quando arrossiva, soprattutto per merito suo.

Prima che potessero dire altro, vennero invitati a lasciare la Sala Relax in quanto tra poco sarebbe iniziata la registrazione della puntata.
I ragazzi, dunque, abbandonarono la saletta, e l'ultima fu proprio Beatrice. Quando lei e Joseph si assicurarono di essere soli, lui le lasciò un dolce e delicato bacio sulla tempia, sussurrandole un flebile 'buona fortuna'. Lei gli sorrise e gli carezzò la guancia teneramente prima di lasciarlo da solo e raggiungere lo studio sotto l'applauso e le urla del pubblico.

NUVOLA | HoldenWhere stories live. Discover now