4. Guendaline Marie Ross

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Entro in sala grande spalancando le porte con le mani, ho sempre adorato fare una sfilata ogni volta che arrivo in una stanza, non tanto per gli sguardi della gente, anche se ammettiamolo sono soddisfacenti, lo faccio per vedere le facce dei miei cugini ridere e quella di mio fratello sbuffare.

Se io sono uguale a nostro padre lui è uguale a nostra madre, appena mi siedo al tavolo non alza nemmeno lo sguardo dal suo libro mormorando appena un "ciao", se non avessi visto la sua bocca muoversi penserei di essermelo immaginato.

Urlo un "buon salve gente" generale prima di sedermi nella parte del tavolo più vicina alla porta e quindi lontana dai professori riservata alla famiglia Weasley e fiondarmi sul cibo.

Adoro mangiare, penso sia la cosa più bella del mondo, soprattutto perché servono energie per caricare una mente geniale come la mia, purtroppo i miei dannati capelli non mi permettono di fare un pasto senza che cadano nel piatto quindi ho l'abitudine di legarli.

Caso vuole che abbia dimenticato o meglio perso l'ennesimo elastico.

Ragion per cui guardo i polsi delle ragazze presenti in sala, o almeno fino a dove la mia vista di falco può spingersi, per vedere se qualcuna ne ha uno, ma niente, ora che ci penso non ho mai visto una ragazza con i capelli legati in tutti gli anni che sono stata ad hogwarts, eh beh non sono pochi.

Però effettivamente non ho nemmeno mai visto una ragazza con i capelli in disordine se non allo specchio, ma questi sono dettagli trascurabili, sono sicura che conoscano tutte un incantesimo che glieli sistemi, altrimenti non si spiega come sia possibile.

Magari quell'elfo domestico incontrato anni fa a casa di Steve mi ha fatto un'incantesimo e sono costretta a convivere con questi capelli gonfi e mossi.

Ora che ci penso sembrava che mi guardasse in modo strano.

Va bene, avevo sporcato tutto il divano in pelle bianca con la marmellata di fragole per farlo sembrare una scena del crimine, ma a mia discolpa avevo appena visto un film poliziesco e stavo ricreando la scena con il commissario S. , uno dei tanti soprannomi di Steve.

Visto che sono una persona di elevato intelletto rispetto alla media uso la bacchetta per cercare di domare i miei capelli sistemandoli in una crocchia disordinata.

Un parrucchiere mi taglierebbe le mani se potesse.

Domi, magicamente guarita dalla sua malattia chiamata comunemente "Marcus Smitt, alias il tassorosso figo del settimo" indica la mia testa con la forchetta mentre sta ancora masticando -Cos'è quello schifo che hai in testa?-

Terrorizzata mi immobilizzo.

Sta parlando di un ragno? Seriamente? Ma stiamo scherzando?

Dovrei essere coraggiosa essendo griffondoro, ma evidentemente l'influenza di Al si sente troppo.

Potrei incendiarmi i capelli così sarei sicura che quell'essere muoia.

Estraggo la bacchetta dalla crocchia, me la punto in testa e quando sto per esclamare "incendio" Alice mi toglie la bacchetta dalle mani.

-Non hai un ragno in testa Rose- mi dice lei rassicurante con tutta la calma che ho perso io.

Come fa a sapere sempre a cosa sto pensando? Legge nel pensiero ?

Magari è una legilimens.

-Rose non so leggere nel pensiero e non sono una legilimens-

-Primo è proprio quello che direbbe un legilimens e secondo come fai a sapere a cosa stavo pensando, di nuovo?- in questo momento mi ricordo molto Skipper dei pinguini di madagascar.

Insane - ScoroseWhere stories live. Discover now