15. Ricordi

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-Amore, cos'hai nelle mani?-

-È un uccellino mamma, credo che abbia un'ala rotta, non riesce a volare. Possiamo tenerlo? Lo curerò io-

-Certo amore, portalo den-

Un colpo di tosse.

Dopo la nascita di Scorpius erano peggiorati.

La maledizione di sangue, verso un vecchio antenato, Cereus Greengrass, si era manifestata in lei dopo molte generazione.

La sua condizione la rendeva troppo debole per avere un parto sicuro, così nove anni prima Draco le disse che non le importava avere un figlio, le bastava lei.

Astoria sapeva che desiderava un bambino.

Draco voleva dare alla sua progenie l'infanzia che lui non aveva mai avuto e Astoria sapeva che sarebbe stato un ottimo padre.

Voleva qualcuno che rimanesse al suo fianco e lo amasse incondizionatamente quando lei se ne sarebbe andata.

Sapeva che il suo tempo stava arrivando al limite, avrebbe lasciato questo mondo troppo presto.

Astoria era una donna bellissima, una persona generosa, una madre premurosa e una moglie amorevole.

Astoria era queste e altre mille cose, era una delle luci più brillanti dello spazio, ma le stelle più luminose sono le prime a spegnersi.

Così Astoria Greengrass morì all'età di trentasette anni, spegnendo per sempre la sua luce e lasciando il marito e il figlio nell'oscurità .

.

-SERPEVERDE, senza dubbio- fu quella la frase che distrusse il mondo di Albus Severus Potter.

L'ultima frase che avrebbe voluto sentire.

La frase che sanciva il suo disastro come figlio, nipote e cugino.

La frase che aumentò le sue paure.

"Cosa dirà la mia famiglia? Mi ripudieranno? Cosa dirò alla mamma? E a papà? Nonno Arthur morirà di crepacuore"

Albus si sentì male, faticò a scendere dal palco.

Fortunatamente a terra trovò le confortanti braccia di Rose, sua migliore amica nonché cugina.

L'unica che l'avrebbe sostenuto in qualunque occasione, anche dopo essere stato smistato tra i serpeverde.

Si sforzò di non piangere e si diresse al suo tavolo.

Dopo qualche minuto arrivò un bambino dai capelli bianchi e si sedette accanto lui.

Senza nemmeno presentarsi cercò di confortarlo, di assicurargli che sarebbe andato tutto bene.

In un'età in cui i bambini ridono quando qualcuno sta male, quell'undicenne dai capelli bianchi sembrava molto maturo per la sua età.

Tra la disperazione di un bambino e le assicurazione dell'altro nacque la più solida delle amicizie.

Quella tra Albus e Scorpius.

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Blaise Junior era in presidenza, di nuovo.

Era la terza volta quella settimana ed era solo mercoledì.

Non c'era giorno in cui quel bambino non combinasse qualche guaio.

La preside aveva scritto lettere su lettere al padre che però non si presentò mai ai colloqui per discuterne.

A volte sembrava farlo apposta, o almeno era il pensiero che passava per la testa della Mcgranitt.

Insane - ScoroseWhere stories live. Discover now