24: costellazioni di brividi

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"[...] ma il passato non si poteva cambiare. Rivangarlo mi faceva soltanto male.
Non volevo sentire altra rabbia.
Non volevo sentire altro odio."
_ Nica

"Non lo avrei fatto.
Non più.
Non lo avrei lasciato solo perché lo era stato per troppo tempo.
Non lo avrei lasciato solo perché le favole esistono per tutti.
Non lo avrei lasciato solo perché non è da soli che si apprezza la vita, ma al fianco di qualcuno, mano nella mano, cuori forti e luce sul viso."
_ Nica

"Desideravo vederlo sorridere, ridere, illuminarsi, desideravo vederlo felice come non avevo mai desiderato nient'altro.
Desideravo tutto questo e anche di più, perché Rigel mi aveva scolpito il cuore nel ritmo del suo respiro e io ormai non sapevo più come altro respirare."
_ Nica

"Restò in silenzio prima che lo sentissi chiedere, con tono incredibilmente lento e profondo: «Qualunque cosa?»
[...]
«Sì» sussurrai senza esitare.
«E se ti dicessi... di restare ferma?»
«Come?»
[...]
«Ferma» sussurrarono le sue labbra, mandandomi alla deriva. «Soltanto ferma...»"
_ Rigel e Nica

"Moriva dalla voglia di baciarla."
_ Rigel

"Legarsi significava soffrire. Legarsi significava abbandono, paura, solitudine e dolore. E Rigel non voleva provarne più.
L'amore gli faceva male, [...]"
_ Rigel

"Mi sbraitò addosso con quel tono che avrebbe terrificato chiunque, e una volta tanto, io seguii il cuore invece della ragione.
Allungai le braccia e gli circondai il capo, poi lo tirai verso di me.
E lo strinsi.
Lo strinsi per spezzarmi con lui, senza capire perché anche io stessi andando in pezzi.
Lo strinsi con tutte le forze che avevo, e le sue mani si avvinghiarono al mio vestito come nell'atto di spingermi via.
«Non sarai più solo...» sussurrai nel suo orecchio. «lo... non ti lascerò, Rigel. Te lo prometto». Percepii contro la pancia il suo respiro affannato. «Non ti sentirai solo mai più. Mai più...»
E nel momento in cui pronunciai quelle parole... le sue dita
stritolarono la stoffa del mio vestito, la deformarono con forza.
E poi... Poi mi tirarono verso di lui.
Rigel si aggrappò a me. Spinse la fronte contro la mia pancia.
Il suo respiro si spezzò e mi stropicciò l'anima come se quella confessione fosse tutto ciò che aveva bisogno di sentire.
Un terremoto mi attraversò. I miei occhi si allargarono e le mie mani affondarono nei suoi capelli come se mi stesse sradicando da me stessa.
E mentre lui mi stringeva disperatamente a sé come se fossi ciò che più desiderava al mondo... il mio cuore esplose."
_ Nica

"La mia anima si dilatò e si avvolse attorno a Rigel fino a fondersi col suo respiro: sentii tutto il bisogno di averlo lì, stretto a me, uniti come pezzi di un unico spirito. Uniti per il cuore, come frammenti che si erano rincorsi per tutta la vita.
[...]
Dentro ero piena di lui. Mi aveva lasciato le sue impronte dappertutto.
Tutto ciò che volevo, tutto ciò che disperatamente desideravo... era quel ragazzo complicato che ora mi stringeva tra le braccia come se servisse a salvare il mondo. Come se servisse a salvare lui...
Quel ragazzo che conoscevo da tutta la vita, il bambino del Grave con gli occhi neri e lo sguardo spento - Rigel, urlò ogni particella di me, Rigel e nessun altro.
[...]
Gli appartenevo con ogni briciolo rilucente della mia anima.
Con ogni pensiero.
E ogni respiro.
Eravamo l'inizio e la fine di un'unica storia - eterni e inscindibili io e Rigel, lui stella e io cielo, lui graffi e io cerotti, insieme costellazioni di brividi.
Insieme... fin dal principio."
_ Nica

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