parte 3- non mi guardare così🍂

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Appena mi svegliai, erano più o meno le due di pomeriggio.
Siccome dormivo mi avevano portato il cibo in stanza in modo da poterlo mangiare appena sveglia e così stavo facendo.

Faceva schifo, era solo un pò di pollo con del pane più duro di un tavolo. Ma non potevo rimanere morta di fame quindi non mi lamentai e continuai ad ingerine delle piccole porzioni di quello schifo.

Appena finito andai a buttare le cose rimaste per poi alzarmi ed andare a lavarmi, dalla testa ai piedi. Denti e faccia, capelli e corpo.

Appena finito indossai una felpa grigia e dei jeans stretti neri strappati. Odiavo mettere cose larghe.

Spazzolai i capelli e li lasciai bagnati visto che non c'era un cazzo di phono, ma consapevole che sarei morta di freddo con i capelli bagnati.

Mi andai a coricare per la medesima volta e controllai l'orario, erano le 3.30; ci avevo messo davvero così tanto a lavarmi e mangiare. Ma di che cosa mi stupisco, di solito ci metto di più.

Baby: Arbia, giusto?

Io: sì.

Baby: ok, Arbia, sta notte verranno in questa stanza i miei amici che si trovano anche quà. Non fare la bastarda e se hai sonno vai a dormire nella stanza che lasciano loro. Ok?.

Io: non sono sbirra, comunque ok.

Baby: bene.
Sorrise... faccia di cazzo.
Pensai.

Rimasi tutto il resto del pomeriggio ad osservare quella struttura, ad ascoltare musica e conversare con questo ragazzo che ha detto di chiamarsi Zaccaria.

3.00 AM

Ero ancora sveglia ad osservare il soffitto quando Zaccaria si avvicinò a me ed iniziare a parlare;

Baby: Stanno per venire, hai intenzione di dormire?.

Io: per niente.

Baby: allora ti va di stare con noi?.

Io: dipende.

Ridacchiammo, mi piaceva come amico.

Mi misi seduta sul letto quando due ragazzi entrarono in quella stanza.

Uno aveva i capelli abbastanza corti vestito con un una tuta nike grigia, carino.
Mentre l'altro aveva un cappello ma si vedeva che aveva due righe e i capelli per niente lunghi, ma che gli donavano.

Rimasi a guardarlo per un pò cercando di scacciare dalla mia mente il fatto che fosse lui il mio tipo di ragazzo.

Si avvicinarono tutti e due a me.

Simba: piacere, Mohamed ma chiamami Simba.

Annuii.

Io: Arbia.

L'altro mi strinse la mano;

Sacky: piacere, Sono Sami ma se ti viene meglio chiamami Sacky.

Gli rivolsi un sorriso come a dire di sì.

Io: sono Arbia.

Sacky: bel nome.

Io: grazie, anche il tuo.

Sacky mi sorrise ed io ricambiai.

Il ragazzo dai capelli biondi non c'era più in stanza, chissà dov'era.

Mi invitarono ad alzarmi ed io lo feci seguendoli.

Zac aprì la finestra cercando di fare meno rumore possibile ed abbasso le grate, che ricordavano molto la porta di un carcere.

Le tolse con facilità, vuol dire che erano solo appoggiate.

Tutti uscimmo da quella finestra e ci ritrovammo letteralmente davanti un prato. Ci sedemmo a terra e vidi Simba e Baby iniziare a prendere...erba. Gli occhi mi si illuminarono.

Simba: la vuoi?.

Io: sì.

Annuirono ed iniziarono a farle per tutti e 4.

Sacky: tu non dovresti fumare.

Alzai le spalle e lui mi guardò con uno sguardo da rimprovero, che io ricambiai con una piccola risata.

•revisionato

𝒜 𝒫𝓇𝒾𝓂𝒶 𝒱𝒾𝓈𝓉𝒶 - SackyWhere stories live. Discover now