14 LeeRaMa - Elia

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- Non puoi capire. Sono nella merda

Scrivo appena si chiude la porta alle spalle. Vederlo solo con l'intimo addosso ha risvegliato l'animale che è nascosto in me. La risposta arriva subito. 

- Cosa succede ora? 

Succede che mi sono fottuto il cervello per un ragazzo a cui piace giocare e parecchio a quanto pare. - Sono a casa dell'assistente di mio papà e l'unica cosa che vorrei fare è saltargli addosso senza nessun ritegno 

Mi guardo attorno finché aspetto una sua risposta e nel frattempo osservo come questo appartamento rispecchi la sua personalità. Tutto lineare e pulito, colori freddi alternati a quelli caldi nella giusta dose, un vasetto con dei bastoncini profumati che emanano un lieve odore di cedro nell'aria che prima non avevo notato per via della pelle bagnata dalla pioggia. Si vede chiaramente il lusso, ma non in maniera sfarzosa. Ho presupposto fin dal nostro primo incontro che i soldi non gli mancavano e ne ho avuto conferma adesso in questa casa e quando ho indossato i suoi abiti. 

- Dio, fallo

Soffoco una risata e quanto vorrei farlo davvero. In fin dei conti cosa avrei da perdere? Non siamo niente io e lui e una scopata non può farci male. Siamo adulti, consenzienti. Sento l'acqua scorrere e lo immagino nudo avvolto dal vapore. Mi sventolo il viso e poi prima di virare verso il bagno vado a sedermi in divano, telecomando alla mano. 

- Se mi bacia lo faccio

Invio. Non mi bacerà mai. È tutto parole, ma quando si tratta di fatti per quanto provochi si tira sempre indietro alla fine. Sento l'acqua spegnersi e lui uscire dalla doccia. Non lo sto controllando, ho solo l'orecchio teso per evitare di farmi sorprendere. Mi dico. Mi convinco, ma sappiamo tutti che non faccio altro che mentire a me stesso.  

- L'hai detto! 

Scuoto la testa e lascio il telefono sul puff di fronte a me. Mi alzo in piedi impaziente. Lo rivoglio vicino e allo stesso tempo vorrei rimanesse ancora chiuso in quel bagno per darmi il tempo di calmarmi. Come ho fatto a finire in questa situazione? Come diavolo ho fatto a incontrare lui tra tutte le persone che ci sono? Poi mi rendo conto che in verità qui non conosco nessuno a parte lui. Sbuffo e apro il frigo. Prendo dell'acqua e un limone che sembrerebbe volere passare a miglior vita, lo taglio a metà trovandolo meglio di quello che appariva e lo spremo dando un po' di gusto a quel liquido trasparente, un po' come me. 

Sento i suoi passi avvicinarsi e porco cane quando si affaccia sulla stanza vorrei prostrarmi ai suoi piedi implorandolo di farmi suo. Mando giù quel sorso di acqua che tenevo in bocca con fatica e nel frattempo spero di non venire nelle mutande. Nelle sue mutande. 

I capelli buttati indietro che però sfuggono scivolando di lato, gli occhi più chiari del solito, una felpa grigia fin troppo larga e dei pantaloni della tuta neri mi fanno schiattare per il classico tipo sportivo, solo che lui da quel che so non pratica nessun sport. 

«Fai palestra?». Tento. 

«Facevo sesso». Dice guardando il suo fisico anche se nascosto. Intuendo fin troppo bene i miei pensieri e sfottendomi alla grande.

«Qualcuno però ti ha rubato il giocattolo». Mi prendo la mia rivincita, sperando non si incazzi più del dovuto. 

Si avvicina, troppo, ma non mi muovo di un millimetro aspettando la sua prossima mossa, la sua prossima stoccata. 

Ingoio ancora, ma questa volta a vuoto quando avvicina il viso al mio e tremo quando le sue labbra sfiorano il mio orecchio. 

«Dormi qua stanotte». 

ONLIFENơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ