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Nala

Sentivo qualcosa nel mio cuore... qualcosa di intenso. Era un'emozione a me sconosciuta e non riuscivo bene a decifrarne l'essenza. Riuscivo a sentirla solo quando guardavo lui, quando lo pensavo, quando mi toccava e mi parlava.

Ma poi c'era lei. Il mio labirinto di tortura che non mi lasciava mai dormire in pace.

Sei una sciocca, Nala. Sei una povera illusa. Per quanto tu possa dare affetto ciò non vuol che sia reciproco.
Dolore.
Dolore.
Dolore.
È ciò che tu sei destinata a provare, ogni singolo giorno, ogni momento, ogni istante.
Il tuo piccolo cuore verrà fatto a pezzi, pezzi ancor più piccoli di quelli che possiedi già e nessuno sarà in grado di ricomporli insieme.
Sei una nullità!
Sei debole!
Sei fragile!
Nessuno ha bisogno di te... tu sei destinata a soffrire.

Mi svegliai si scatto e misi una mano sul petto per controllare i battiti del cuore, decisamente troppo  veloci.
Due braccia mi avvolsero e mi fecero capire di non essere sola.
«Shh Nala. Ci sono io qui.» disse con voce delicata ma al contempo preoccupata.
«Era solo un incubo. Nulla di più. Un incubo e nulla di reale»
Ci sdraiammo e mi cullò tra le sue braccia. «M-mi dispiace... non volevo s-spaventarti» cominciai a piangere. Non so perché lo feci e non sapevo perché stessi chiedendo scusa. Mi sentivo davvero stanca, esausta, sfinita.
Ma questa volta invece di abbracciare un cuscino e piangere, avevo lui che mi stringevano fra le sue braccia. «È tutto ok. Io sono qui. Stiamo insieme e nulla può farti del male. Andrà tutto bene, Nala. Te lo prometto»
Mi riaddormenti ascoltando la melodia che creava con la sua incantevole voce. Non so per quanto dormii, ma quando mi risvegliai sentii un profumo di pancake molto accogliente.

FUCK ME | fuck youWhere stories live. Discover now