Capitolo III

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15/01/2021

Erano passate soltanto due settimane dall'ultima volta che vidi quella ragazza.
Mi entrò in testa , durante la notte capitava di svegliarmi più volte e pensare a quei bellissimi occhi azzurri , quel suo viso dannatamente bello e quei lineamenti a dir poco perfetti, ma tutto ciò , fortunatamente non comprometteva l'andamento calcistico , anzi la scorsa settimana debuttai e segnai la mia prima doppietta nella Next Gen.
Oggi , dobbiamo disputare una partita importantissima , se dovessimo vincere contro il Vicenza , ci qualificheremo per i play-off.
Sospirai non appena vidi l'orario attraverso lo schermo del cellulare che si accese in quel preciso istante (segno che fosse arrivata una notifica) mi sporsi leggermente in modo da prenderlo tra le mani , in modo da poter leggere il messaggio; era Enzo , mi chiedeva se fossi pronto , stava passando a prendermi per andare agli allenamenti, così senza pensarci due volte mi alzai in fretta e furia e corsi subito in bagno a farmi una doccia veloce.
Una volta uscito dalla doccia , avvolsi  l'asciugamano intorno alla vita , in modo da non bagnare il pavimento e corsi velocemente in camera tirando fuori dall'armadio la tuta d'allenamento.
Erano le 10:30 ed ero terribilmente in ritardo , avevo appena finito di sistemare il borsone quando sentii bussare.
Tirai un sospiro di sollievo , mi sarei subido un cazziatone enorme , se fossimo arrivati per l'ennesima volta in ritardo per colpa mia.
Scesi le scale e aprii subito la porta , ci salutammo e ci avviamo verso il campo di allenamento.
Nell'ultimo periodo , avevo legato con Nicolò e Fabio , due ottimi compagni di squadra.
Enzo invece se ne stava un po' più sulle sue , è un ragazzo riservato , ma sotto sotto lo so che muore dalla voglia di fare amicizia con entrambi , deve solo abituarsi. In allenamento non abbiamo fatto altro che ripassare le tattiche che nelle ultime settimane ideò il mister , i protagonisti di ogni azione eravamo : Io , Enzo , Nicolò e Fabio, in poche parole la partita era principalmente nelle nostre mani. Dopo gli allenamenti decidemmo di rimanere in zona , dato che tra 3 ore avremmo avuto la partita, così decidemmo di mangiare un panino al volo in modo tale di  avere le giuste forze per dopo. Tra cazzate varie , un'ora passò e dovevamo dirigerci obbligatoriamente al campo , il mister ci mandò un messaggio in cui diceva che voleva parlare con la squadra.
Ormai era arrivato il momento tanto atteso , dovevamo entrare in campo.
Sentii un brivido lungo la schiena quando facemmo il nostro ingresso, gli occhi puntati su di me da parte degli spettatori, deglutii e rivolsi lo sguardo verso la panchina incrociando lo sguardo con il mister che subito mi rassicurò.
Ci posizionammo nei nostri rispettivi ruoli e senza badare alle urla dei tifosi , l'arbitro mise il fischietto in bocca e fischiò l'inizio della partita. Tutto ciò che dovevo fare era attaccare la profondità e se fosse stato necessario coprire il centrocampo insieme ad Enzo , mentre nico e fabio avrebbero impostato il gioco. Non ci furono azioni troppo pericolose per i primi 30 minuti , fino a quando , Illing  sulla fascia che mise in mezzo un pallone a dir poco perfetto , mi bilanciai in avanti prendendo la rincorsa e saltai colpendo il pallone di testa, alzai di poco il volto aprendo gli occhi notando che il pallone fosse entrato in porta , un sorriso si fece largo sul viso mentre correvo verso la curva dei nostri tifosi ad esultare. Finii il primo e rientrammo negli spogliatoi, diedi la carica giusta e dopo esserci riposati un minimo rientrammo in campo ,  mi girai verso la tribuna e la vidi , vidi 𝑙𝑒𝑖 , in tutta la sua bellezza , mi fissava , così feci un piccolo sorriso tornando alla mia posizione in campo. Quegli occhi , se pur distanti , si erano incatenati ai miei. Scossi leggermente la testa risvegliandomi dai miei pensieri tornando concentrato sulla partita , giusto in tempo per l'inizio del secondo tempo. Erano più veloci di noi sulle fasce , dissi ai nostri terzini di temporeggiare e quando avrebbero recuperato palla dovevano subito scambiare il pallone con i centrali di centrocampo mandando me in porta e così fecero e subito fu un altro goal. Questa volta mi diressi verso di lei , senza esultare , non volevo andare troppo nell'occhio , le sfoggiai uno di quei sorrisi veri , non appena mi girai vidi con la coda dell'occhio un po' di rossore sul suo viso. Vincemmo e festeggiammo tutti insieme dentro gli spogliatoi e subito dopo corsi a farmi la doccia. Una volta finito , mi sistemai e uscii dallo spogliatoio salutando i restanti compagni. Stavo per uscire dallo stadio ma ad un tratto sentii una voce chiamarmi , mi girai ed era lei.

«Ti è caduto questo » disse porgendomi il braccialetto che nonna mi regalò prima di morire

« oh grazie » afferrai il braccialetto allacciandolo al polso con un piccolo sorriso sul volto , sussurrandole poco dopo

« e posso sapere il tuo nome ? o è proibito ? » mi avvicinai pericolosamente a lei sentendo i nostri respiri farsi più corti , il battito del cuore sentivo che stesse acelerando, si illuminarono gli occhi quando sentì quella parola

«Isabel » sussurrò socchiudendo di poco gli occhi.

Prima di dire altro sentii il suono della macchina provenire fuori dallo stadio , si voltò e prima di andare disse
« ci vediamo , soulé »

la vidi entrare in macchina e scomparire subito dopo. Il sorriso si allargò maggiormente , mentre mi dirigevo in macchina. Quella ragazza aveva su di me un effetto a dir poco strano , un effetto che mai nessuno prima d'ora era riuscito a causarmi. Ma mi domando, Perché ? Non la conosco , non so chi sia , da dove viene , quanti anni ha , l'unica cosa che so è che voglio conoscerla ad ogni costo.

Sfumature di nero || Matías SouléWhere stories live. Discover now