3. I tulipani gialli

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Venelia

Scendo i gradini della scuola e mi sistemo meglio lo zaino nelle spalle, bloccandomi insieme a Serena quando vediamo mezza scuola radunata fuori dai cancelli, non capendo cosa stia succedendo. Ci lanciamo un'occhiata stranita, come a comunicare mentalmente se abbiamo dimenticato l'esistenza di qualche sciopero o manifestazione, ma entrambe scrolliamo le spalle nello stesso momento.

"Andiamo, Sere. Qualunque cosa sia, dobbiamo prendere il pullman. Non posso perderlo, ho lezione di pianoforte oggi e dopo devo ancora studiare tutto storia per domani." la mia migliore amica annuisce e insieme usciamo fuori dai cancelli, facendoci largo tra la folla che sembra entusiasta manco stesse assistendo a chissà quale spettacolo.

"Oh mio Dio, ma quello è Foden. Venelia, guarda." Serena mi scuote, afferrandomi il braccio, e io alzo lo sguardo di scatto, incredula.

I miei occhi si posano immediatamente sulla sua figura che è posata delicatamente su una macchina sportiva che immagino essere sua, e sgrano gli occhi sempre più sconcertata. Non riesco a credere che sia davvero qua. Spero sia una coincidenza e non sia qua per me, ma appena alza la testa, smettendo di chiacchiere con qualche tifoso, i suoi occhi si posano su di me e il suo sorriso si allarga. Sorride in maniera leggermente maliziosa e sicura di sé, mentre muove la mano come a salutarmi.

Molti si girano a osservare chi sia la persona a cui sta riservando le sue attenzioni e io sento il sangue affluire alle guance. Dio, non riesco a credere che sia qua. Come diavolo sa che scuola frequento? Gli avevo detto chiaramente di non voler conoscerlo meglio. Perché è qua?

Afferro il braccio della mia migliore amica e la trascino via dalla folla, ignorando il moro e ignorando anche Serena che mi chiede di fermarmi perché pensa che ciò che sto facendo non sia la cosa più matura da fare. Non ho nessuna intenzione di fermarmi, non sarebbe dovuto venire qua.

Continuo a camminare, nonostante senta lui chiamarmi e, infatti, poco dopo appare davanti a me, bloccandomi la strada, essendo ovviamente più veloce di me. Ha un'espressione meno radiosa di prima, evidente la mia fuga non gli è piaciuta, e ha in mano un mazzo di tulipani gialli.

"Venelia, sono qua per te, ti devo per caso rincorrere per tutta Manchester per avere la tua attenzione?" me lo chiede sfoggiando un sorriso strafottente, come se fosse molto divertente ciò che ha appena detto, mentre io scuoto la testa.

"Assolutamente no, infatti ti avevo già detto di non volerti rivedere. Mi pareva di essere stata diretta, ma evidentemente mi sbagliavo."

Lui schiocca la lingua sopra il palato e, nello stesso momento, Serena mi dà un colpetto sul fianco per rimproverarmi.

"Bene, io ti volevo portare questi e chiederti se potessi darmi un'altra possibilità per dimostrarti che non sono una distrazione pur essendo un calciatore, perché sono un ragazzo come tanti altri, ma a quanto pare non vuoi sentire ragioni e hai già deciso." me lo dice come se fosse colpa mia, indietreggiando di qualche passo.

"No? Sono uscita da scuola e ho visto una folla per poi scoprire che era perché c'eri tu. Questa tu la chiami normalità? Non succedono queste cose a quelli che tu chiami ragazzi come tanti. Philippe, io non ho tempo per queste cose, per tutte le feste, le uscite pubbliche, e tutto il resto." cerco di usare un tono pacato, ma esce fuori un nervosismo che non so nemmeno da cosa deriva. "Eh sì, non c'era bisogno che ti disturbavi di trovare la mia scuola e ti facessi un viaggio a vuoto per venire, ti avevo già detto per messaggio che tra noi per me non sarebbe potuta andare oltre le chiacchiere dell'altra sera."

"Pensavo di fare un gesto carino. Pensavo che portarti dei fiori dimostrasse che sono davvero interessato a conoscerti, tralasciando cosa facciamo nella vita, ma ora so che non è così." sorride con amarezza e mi lancia un'occhiata che non riesco a decifrare, sembra che ci sia rimasto male. "Scusa per il disturbo e per averti messa in imbarazzo quando ho attirato l'attenzione. Buona continuazione di giornata ragazze."

Mi guarda un'ultima volta e poi si allontana a grandi falcate, gettando i fiori in un bidone dell'immondizia sul marciapiede, per poi raggiungere nuovamente la macchina e il restante dei miei compagni di scuola che hanno aspettato tornasse, senza voltarsi più verso di noi.

"Vene... sei stata molto dura con lui. Perché? Sembrava ti piacesse in discoteca finché Marissa e Juliana ti hanno detto chi fosse..." Serena cerca di capire le mie ragioni e io le presto la mia attenzione, smettendo di osservare il calciatore del Manchester "Le cose che ti hanno detto loro potrebbero essere solo pettegolezzi, secondo me meriterebbe una possibilità visto che ti piace."

Mi sento in colpa per come l'ho allontanato, ma gli avevo detto come la pensavo su Instagram proprio per evitare scene come questa. Lui mi piace, è vero, ma le mie amiche mi hanno detto e letto così tante cose sul suo conto che non posso permettermi di farlo entrare nella mia vita. Alcune cose non posso tollerarle, perché ne sono stata vittima anche se non direttamente, altre cose mi spaventano, e non poco.

"È vero, mi sono trovata bene con lui, ma la vita non è una fiaba. Io non sono una principessa e lui non cambierà abitudini per me, diventando così un principe azzurro. Andiamo alla fermata, ho ancora il pullman da prendere, e siamo quasi in ritardo."

"So che non servirà probabilmente dirtelo, ma pensa se vale la pena privarti della possibilità di conoscere qualcuno che ti piace e potrebbe renderti felice solo per le paure e per delle cose che non sappiamo se siano fondate o no..." sospira e poi fa un cenno in direzione della fermata "pensaci, hai tempo, e ricorda che occasioni del genere non capitano ogni giorno."

Abbasso lo sguardo per qualche secondo, pesando e analizzando ciò che ha detto, poi decido di cambiare argomento, evitando così di dare una risposta al suo ragionamento. "Forza, andiamo." inizio nuovamente a camminare e lei mi segue, ma questa volta restiamo entrambe in silenzio, immerse nei nostri pensieri.

⚽️⚽️⚽️⚽️⚽️

Manchester è: 🩵🤍

Jack🍻: qualcuno ha sentito
Philippe?
Non risponde da ore,
dovrebbe essere tornato
dalla sua impresa suicida
già da un po'

Rubén🌊: io non l'ho
sentito, ma magari è con
la ragazza ed è per quello che
è sparito

Ederson🧤: giusto, anche
perché ci avrebbe fatto
sapere subito se fosse
già tornato a casa

Jack🍻: ODDIO E SE
MAGARI ERA MINORENNE
E LO HANNO ARRESTATO
I POLIZIOTTI?!

Rubén🌊: tu guardi troppi
film polizieschi, e poi penso
che l'arresto di Phil Foden
avrebbe fatto un tantino
notizia

Jack🍻: AAAH GIÀ,
non ci avevo pensato

John🪨: chissà come mai,
l'alcool brucia i neuroni❤️

Jack🍻: a te no perché non
li hai mai avuti, non corri
pericoli

Erling🎯: questa battuta
detta da Jack è il massimo

Sono a casa, scusate avevo
bisogno di calmarmi. Ha rifiutato
me e i fiori, che manco ha
guardato, ma vabbè

Rubén🌊: mi dispiace
Phil❤️

No, avevi ragione tu, Dias.
Lei non vuole avere a che
fare con me, quella del
corteggiamento era una
sciocca idea. Solo pensavo
che davvero ci fossimo piaciuti
reciprocamente

Jack🍻: NO PHIL
MI DISPIACE😭😭❤️

Rubén🌊: ma infatti probabilmente
davvero vi siete piaciuti molto in
discoteca, ma ha chissà quali
motivazioni che le fanno
prendere questa decisione

Ederson🧤: forza fratello,
ne troverai altre 100, sei
Phil Foden, non dimenticarlo❤️

Avete ragione, solo ci
tenevo, ma ho fatto quel che
potevo, non posso rimproverarmi
nulla e questo mi basta. Grazie❤️

Jack🍻:❤️ quando vuoi
siamo qua

John🪨: sempre❤️

Incontri che cambiano la vita||Phil FodenWhere stories live. Discover now