Incontri che cambiano la vita||Phil Foden

18. Mai più bugie e fiori

Venelia

Phil è seduto accanto a me nel tavolo di casa sua, mentre io studio lui scorre un po' sui social. Sta mantenendo la promessa di farmi studiare senza distrarmi, ma sono io quella che non riesce a rimanere concentrata.
Appena ci siamo visti, mi ha salutato con un dolce bacio sulle labbra, dimostrandomi quanto io gli sia mancata, è stato come sempre, nessuna traccia di stranezza, ma comunque sento che c'è qualcosa che non va.

La foto che mi mandato Marissa non mi è ancora scesa, mi ha lasciato troppi dubbi e troppe domande. Forse Serena ha ragione, magari non è nemmeno stata scattata ieri, magari Phil era davvero a casa a guardare Netflix, ma allora perché sento un sesto senso che mi dice che in realtà c'è un fondo di verità in quello che la mia ex amica mi ha raccontato? Certo non penso che lui mi abbia tradito, ma solo che abbia detto una bugia, e non capisco perché... non mi piacciono le menzogne, nemmeno quando queste sono piccole e bianche, dette senza malizia o cattiveria, sono pur sempre bugie.

"Pensi che non abbia notato che stai mordendo la matita mentre fissi la stessa pagina da quando hai iniziato a studiare?" la voce di Phil mi distrae dai miei pensieri, perciò lo osservo mentre con calma blocca il cellulare e alza lo sguardo su di me "Non farmi aspettare così tanto per poterti distrarre un po', per favore." quasi mi prega con fare melodrammatico e io mi costringo a ridere un po', nonostante non riesca a non chiedermi come possa essere così tranquillo se davvero mi ha mentito su ieri sera.

"Scusa... ho solo un po' di pensieri e non riesco a studiare." metto la matita in mezzo al libro e poi lo chiudo, passandomi le mani sul viso e riposando subito dopo lo sguardo sul calciatore accanto a me "Non voglio litigare con te, anzi è proprio l'ultima cosa che vorrei... ma vorrei farti una domanda." so che l'ultima volta che ho creduto a Marissa non è andata bene, ma devo sapere se ha detto la verità o meno, altrimenti non smetterò di pensarci. Purtroppo ho questo brutto vizio di rimuginare infinitamente sulle cose a cui non so dare risposte.

Lui si inumidisce le labbra e giocherella con la cover del cellulare mentre annuisce. "Già che la metti così non sembra che tu debba pormi una domanda piacevole, ma fai pure."

"Ieri Marissa mi ha mandato una tua foto... non eri a casa. Eri con i tuoi figli e con delle ragazze che non conosco. Mi ha fatto credere che mi tradissi già, non le ho creduto, assolutamente... ma volevo sapere se fossi realmente a casa o meno." glielo chiedo tutto d'un fiato, senza spostare lo sguardo dal suo per non perdere di vista le sue emozioni nemmeno per un secondo.

Vedo la sua espressione accigliarsi, e i suoi occhi azzurri diventano più scuri del solito. "Non smetterà di starci tra i piedi questa." schiocca la lingua e poi butta fuori tutta l'aria con rabbia "È vero, non ero a casa, ma non te ne ho parlato solo perché non volevo farti allarmare e volevo dirtelo e spiegarti di persona."

Mi pare di sentire il cuore fermarsi per un attimo, mentre un leggero fastidio mi punge il petto. "Non mi piacciono le bugie Philippe."
Dio, sono stata sommersa di cazzate da parte di Max, non voglio iniziare la mia nuova storia già in questo modo. "Bastava che mi dicessi che mi avresti spiegato domani, invece di inventarti che eri a casa a guardare Netflix. Mi hai addirittura detto che mi avresti voluta con te."

"Ed è così, avrei voluto fossi con me. Vorrei sempre che fossi con me." lo ribadisce con fermezza, avvicinando maggiormente la sedia alla mia e prendendo le mie mani tra le sue "Ero invitato alla festa di compleanno di mia nipote, all'inizio non dovevo andarci, poi sono andato ad accompagnare i miei figli, e quando ero lì mi hanno trattenuto. C'era anche la mia ex, c'era tutta la famiglia... e mi agitava l'idea di dirti per messaggio che ero in quella situazione, pensavo che ti avrei allarmato e fatto passare una brutta nottata per nulla. Ma a quanto pare Marissa è più stalker di ciò che pensavo, e ha deciso di metterti strane cose in testa per agitarti..."