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Non posso trattenermi dall'origliare la conversazione tra gale e Peeta. -Grazie per l'acqua- dice Peeta. -Figurati- replica Gale. -Tanto mi sveglio dieci volte a notte. -Per assicurarti che Katniss sia ancora quì?- chiede Peeta.

-Qualcosa del genere- ammette Gale. C'è un lungo intervallo prima che Peeta torni a parlare. -Era buffo, quello che ha detto Tigris. Che nessuno sa cosa fare con lei. -Bè, tu e io non l'abbiamo mai saputo- dice Gale. Ridono entrambi. Era stranissimo sentirli parlare così. Quasi da amici Cosa che non sono mai stati. Anche se non sono esattamente nemici.

-Lei ti ama, sai?- dice Peeta. - In pratica me l'ha detto dopo che ti avevano frustato. -Non crederci- ribatte Gale. -Il modo in cui ti baciava durante l'edizione della memoria... bè, non ha mai baciato me così.

-Faceva semplicemente parte dello spettacolo- gli spiega Peeta, benchè la sua voce abbia un tono di dubbio. -No, sei riuscito a farle cambiare idea. Hai rinunciato a tutto per lei. Forse è il solo modo per convincerla che la ami.- C'è un lungo silenzio. -Avrei dovuto offrirmi volontario al posto tuo negli Hunger Games. Avrei dovuto proteggerla allora. -Non potevi- dice Peeta. -Non te l'avrebbe mai perdonata. Tu dovevi prenderti cura di sua madre e di sua sorella. Lei tiene più a loro che alla sua stessa vita. -Bè, non sarà un problema ancora per molto. Secondo me è improbabile che alla fine di questa guerra saremo vivi tutti e tre. E nel caso, immagino che saranno affari di Katniss. Chi scegliere, dico.- Gale sbadiglia -Dovremmo dormire un po'. -Si.- sento le manette di Peeta che scorrono lungo il sostegno mentre si sistema. - Mi chiedo come farà a decidere.

-Oh, io lo so già.- risponde Gale -Tra noi due, Katniss sceglierà quello indispensabile alla sua soppravvivenza. Peeta era d'accordo con Gale.

Come può una persona aver pensato a una cosa del genere. Sopravviverò anche da sola senza nessuno dei due. Sono sopravvissuta da sola con mia sorella e mia madre che piangeva mio padre ogni notte. Sono sopravvissuta anche quando la persona che credevo di amare mi ha quasi ucciso. Sono sopravvissuta persino quando la mia sorellina è morta a causa delle bombe del mio migliore amico. Non la darò vinta a nessuno dei due.

--Era un lunedì mattina e il sole era sopra la mia testa. Sae la zozza stava preparando la colazione. Lo capivo dal profumo di uova che sentivo e probabilmente c'era Peeta con lei. Non volevo vederlo. Il sogno di lui e Gale aveva fatto risalire quel muro che mi ero creata contro Peeta e che eravamo riusciti a distruggere.

Mi lavo mi vesto e prendo le cose per la caccia. Esco dalla finestra il tetto sporge verso un albero abbastanza resistente per tenermi, così scendo piano piano e mi arrampico sull'albero. Passo su un ramo più lontano e scendo. Meglio evitare Peeta. Passo al negozio e prendo un pacco di caramelle che amava mia sorella. Mi fa entire più vicina a lei e anche a mio padre. Mentre cammino mi cade la mia spilla della Ghiandaia Imitatrice. Non la tolgo mai. Ogni mattina la rimetto sui vestiti per ricordare tutti quegli amici che ho perduto, come se questo piccolo oggetto li tenesse quì con me. Qualcuno la prese al mio posto . Un ragazzo famigliare, biondo occhi grigio tempesta che quando li guardi ti ci perdi dentro. -Ciao Katnis. Questa deve essere tua.- disse porgendomi il portafortuna. -Ci conosciamo?- chiesi. Sapevo di averlo già visto ma non mi ricordavo dove. -Come non ti ricordi? Sono Luke. Mio padre era nel giacimento con il tuo quando è successo il disastro.- Me lo ricordo. Io ero piccola circa dieci anni.

*Flashback*

Tutte le tombe degli uomini morti sono vicine. Ci sono tante persone tristi ma un bambino che piange con sua madre e il suo fratellino mi guarda. Sembra grande come me mentre il fratellino sembra avere 3 anni. Guardava tutto con l'innocenza che si può avere solo a quell'età. Mia madre continua a piangere e anche io ho versato le mie lacrime, ma papà sarà sempre quì con noi. Il bambino mi si avvicina -Mi dispiace per tuo padre.- risposi -Mi dispiace anche a me per il tuo.- poi di improvviso inizio a piangere. Forse ho bisogno di qualcuno che mi conforti, così quel bambino si avvicina e mi abbraccia come se mi conoscesse da sempre.

*Fine flashback*

-Scusami me ne ero dimenticata.- dissi abbassando il volto. Non voglio che veda i miei occhi. Tutti dicono che gli occhi sono lo specchio dell'anima e i miei direbbero che ho ucciso un sacco di persone, che non ho un cuore e che ho perso tutto. -Vuoi parlare?- chiese. Mi ricordava tanto Peeta prima del sabotaggio. La sua dolcezza, tutto di lui. Non fraintedetemi era dolce come adesso però qualcosa gli era stato portato via. -Va bene.- risposi. -Che cosa ti preoccupa?- mi chiese camminando. -Amare.- si fermò di colpo. -In che senso?- -Ho paura di essere innamorata e che questo porti qualcosa di peggio.- -Non devi pensarla così. Innamorarsi è strano, è importante ed è un grande passo.- -Il vero problema è che chi amo pensa che io sceglierò chi sposare in base a quanto mi faccia sopravvivere. E te lo giuro non è così. - -Chi è che potrebbe dire delle cose del genere? Katniss tu devi solo seguire ciò che senti ok?- -Non è facile- -Guardati Katniss. Qualcosa in questa vita ti é mai sembrata facile?Niente!- -Ma come faccio a dimenticarmi quello che ha detto?!- -Scusami ma l' ha detto veramente lui? Cioè da quello che ho capito mi sembra Gale quello che é stato ingiusto. Pensaci ok? Ci vediamo domani ti va? -Certo(?)- -Ci troviamo quì domani mattina, ora devo andare ciao.- si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia congelata. Come faccio a perdonarlo? Forse ci riuscirò. Non ne sono sicura, so solo che aver parlato con Luke mi ha chiarito le idee. Anche se la confusione nella mia testa rimane elevata, sono felice di aver parlato con qualcuno di estraneo a questa situazione. Soni pronta ad affrontarlo. Mi avvio verso casa per pranzo Sae la zozza si starà preoccupando.

Lo amo vero o falso? IIEverlark storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora