15. Tonight I Dance Alone

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"Sometimes we find things we're not
Looking for, and we lose the sense of
Reason.

Sometimes we lose what we are caring
For, and then face the day without them".

Persino Carl aveva cominciato a battere le mani, con un sorriso - che sembrava quasi orgoglioso - in viso, e la sua dentatura bianchissima spiccava particolarmente sulla sua pelle abbronzata. Peter, invece, aveva accolto di buongrado e con uno splendido e luminosissimo sorriso tutti gli applausi, per poi iniziare a suonare un'altra melodia, di una canzone lenta e armoniosa a me sconosciuta. Ero ancora immobile come uno stoccafisso, con gli occhi lucidi e il trucco completamente sciolto sulle guance. Con ogni probabilità, se non fossi stata seduta, non sarei stata in grado di reggermi in piedi, dato che nemmeno mi sentivo più le gambe. Tirai con le dita le maniche del mio giacchetto, e me le passai sulle guance, nel vano tentativo di apparire un tantino più decente e non un clown malriuscito. Presi un profondo respiro e mi girai verso Carl, che aveva già i suoi occhi color cioccolato puntati su di me, e mi stava scrutando con interesse, forse per cercare di comprendere la mia reazione.

"Sei la sua ragazza?" mi chiese di punto in bianco, facendomi arrossire e impallidire contemporaneamente, e facendo notevolmente aumentare la velocità del mio battito cardiaco.

Credo che le mie guance non abbiano mai assunto così tanto colore naturale come quel giorno. D'istinto sbarrai gli occhi e lo guardai stralunata, aspettandomi che avrebbe ammesso di star scherzando. Però lui continuava a fissarmi con un'espressione seria in volto, anzi, addirittura interessata. Impiegai un'infinità di tempo per rispondere. Non perché non sapessi cosa dire, ma perché non sapevo come dirlo nel miglior modo possibile. Almeno per non sembrare estremamente insensibile.

"Io non appartengo a nessuno" affermai, con tono piatto, senza lasciargli intendere come mi sentissi realmente dentro.

Ero nel bel mezzo di un'accesa lotta interiore, intanto: il mio cuore mi urlava a squarciagola di voler disperatamente trovare un rifugio, un luogo, una persona, con cui sentirmi a casa; il mio cervello, invece, tentava in tutti i modi di farmi capire che non avevo bisogno di nessuno per essere felice, ma solo di essere in pace con me stessa. Purtroppo la mia parte razionale andava sempre a farsi benedire, quando entravano in ballo i sentimenti. Carl sorrise, consapevole, come se avesse già immaginato una risposta del genere da parte mia, e ciò non fece altro che irritarmi, perché, dannazione, si comportava come se mi conoscesse, mentre io non mi ricordavo per niente di lui o di un nostro precedente incontro. Ma la cosa che mi dava più sui nervi era che sembrava veramente convinto di aver capito tutto sul mio conto. Mi interrogavo sul perché facessero tutti così, e sul dove fosse finito il detto "Non giudicare un libro dalla copertina". Probabilmente nel cesso. Neppure io potevo minimamente affermare di conoscermi. Non potevano pretendere di farlo dei completi sconosciuti. Mi ritrovai presto a domandarmi cosa stessi facendo in quel pub/bar - o qualunque cosa fosse - da quattro soldi. Mi maledissi mentalmente più volte per aver assecondato Peter ed essere andata con lui. Era un dannato sabato sera. Sarei potuta essere a una dannatissima festa, come quella a cui mi aveva portata Dave i primi giorni, a sbronzarmi per scordarmi completamente l'espressione delusa di mamma e papà almeno per un po'. Invece ero lì, impalata su quel diavolo di sgabello, a farmi beffeggiare da un barista imbecille, che era fottutamente bello, ma che mi stava mandando su tutte le furie.

"Hai un nome orrendo, comunque, fattelo dire" ammisi con noncuranza, poggiando un gomito sul bancone e una guancia sul palmo della mano, guardandolo dritto negli occhi.

Emise una leggera risata e posò a sua volta entrambi i gomiti sul bancone, avvicinando notevolmente il viso al mio.

"Ho un déjà-vu di questa scena" assodò, sorridendo maliziosamente e alzando un sopracciglio.

Celeste - La miglior cosa che non ho mai avutoWhere stories live. Discover now