Nervi a fior di pelle

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Mickey osserva Ian che tira fuori tutto quanto dal suo zaino, a parte le cose per la danza. Ian poggia i suoi pochi effetti personali sul letto in maniera ordinata e poi controlla una seconda volta di avere ciò che gli serve. Mickey sorride. Sembra quasi che Ian si stia trasferendo. Quasi.

Ian chiude la zip dello zaino, ora considerevolmente meno pieno, e se lo mette in spalla. Guarda Mickey con aria di attesa. "Sembro ancora un senzatetto?"
Mickey sogghigna. Dopo una doccia e una buona notte di sonno (dopo un po' di sesso turbolento, ovviamente) Ian ha un aspetto migliore rispetto a quando Mickey lo ha trovato. E c'è qualcosa indefinibile in lui, per di più. Qualcosa di meno tangibile di quanto non sia la scomparsa delle borse sotto gli occhi o dello sporco sotto le unghie. A Mickey piacerebbe pensare che quel qualcosa ha a che fare con la sua presenza (non per essere presuntuoso o altro).

"Stai bene" dice Mickey.

"E' uno 'stai bene' normale o uno 'stai bene' nel senso che ci proveresti con me?" dice Ian.

Mickey lo colpisce sul braccio, ma Ian continua a ghignare maliziosamente. Mickey si mette in punta di piedi per baciarlo sulla guancia in un rapido istante.

"Entrambi, scemo" dice. "Hai abbastanza soldi per la metro?"

"Sì, penso di sì" replica Ian, tastandosi le tasche. "Sei sicuro di non voler venire con me?"

Mickey si passa la mano dietro al collo. Vuole andare con Ian, e sa che probabilmente dovrebbe farlo. Ma è piuttosto certo che lo caccerebbero se tornasse lì.

"Sono a posto" dice Mickey. "Inoltre, ho delle cose di cui occuparmi. Ci vediamo qui più tardi?"

Ian annuisce. Sembra abbastanza teso. Lo è da quando si è svegliato questa mattina. Quindi Mickey lo fa abbassare gentilmente afferrandolo per la felpa e lo bacia. Il bacio non è troppo lungo né apertamente sessuale, ma è comunque un bacio fantastico. Comunque, ogni bacio da quando lo ha ritrovato è stato meraviglioso.

"E' per augurarmi buona fortuna?" chiede Ian.

"Non ti servirà, ma certamente" replica Mickey "Ora vai. Non vorrai arrivare in ritardo. Come ho detto, l'insegnante sembra una con un grosso palo su per il culo"

"Non è l'unica" dice Ian, palpandogli il sedere.

Mickey sta per dire qualcosa di brillante, ma Ian è già fuori dalla porta. Si volta per un'ultima occhiata prima di sparire, e Mickey sa che il sorriso nervoso ma eccitato di Ian gli rimarrà in testa per tutto il dannato giorno.

Ma non stava mentendo quando ha detto di avere delle cose di cui occuparsi. Un istante dopo il congedo di Ian, Mickey tira fuori il cellulare e compone il numero di Svetlana. Lei sta lavorando, ma chi se ne frega.

"Me ne sono occupata" dice lei immediatamente. Nonostante il suo eccellente inglese, l'unica parola che sembra non avere mai imparato è 'ciao', cazzo. Mickey non se ne preoccupa particolarmente, comunque.

"Sicura? Cioè, te ne sei occupata completamente?" chiede Mickey.

"Non sono dilettante. So come pulire dopo stupidi casini di uomini" dice Svetlana. "Può riposare a pezzi"

"La frase è 'riposi in pace'" la corregge Mickey.

"So cosa ho detto"

Beh, è una cosa che dà fottutamente i brividi. Ma intelligente, quando Mickey ci pensa per un istante. Non che voglia davvero pensarci. La visione del cadavere di suo padre era già stata abbastanza brutta, figuriamoci l'immagine di quel cadavere spezzettato in cubetti di carne di quelli che vengono usati per gli assaggi gratuiti.

I ragazzi etero non fanno danza classicaWhere stories live. Discover now