10~

2K 145 10
                                    

Aprii lentamente gli occhi, ero sdraiata sul letto di Beverly, alla fine ero riuscita ad addormentarmi a casa sua. Di sotto sentivo diverse voci di ragazzi parlare tra di loro, riuscii a capire che si trattavano di Beverly, Richie e Bill..anche se sicuramente non erano da soli. Decisi di alzarmi, aprii leggermente la porta quando sentii la voce di Stan. «Ragazzi, non può essere tornato..», «Richie ti starai sbagliando, anzi Ellie si sbaglia. Era confusa ed ubriaca..non può sapere di preciso cos'ha visto». Scesi le scale e notai che tutti i ragazzi del gruppo erano presenti, nessuno escluso. «Chi è confusa ed ubriaca?», dissi alle loro spalle. Se parlavano di me allora potevo benissimo entrare nella conversazione, volevo sapere cos'era quella cosa che ho visto. "It", così lo chiama Richie e presumo anche gli altri, anche se ieri sera il ragazzo dopo quell'affermazione non mi ha voluto dire altro, ora basta dovevo sapere. Si girarono di scatto non appena sentirono la mia voce. «Ellie..come ti senti?» mi chiese Bev, «Meglio diciamo», «Allora, di che parlavate?» domandai. «Emh..noi..» disse Bill agitato. «Di niente!» rispose Eddie. Sbuffai..
«Quand'è che vi deciderete a dirmi che cavolo sta succedendo?!» Alcuni guardavano in basso come se non sapessero a cosa mi stessi riferendo..
«Ellie...» sapevo già cosa voleva dirmi Beverly, "non preoccuparti, non è niente.."
«Ellie cosa?!» Non volevo arrabbiarmi e piangere di nuovo, ma purtroppo non potevo farci nulla e il non sapere mi faceva stare ancora peggio: uno perchè cosí non mi sentivo completamente parte del gruppo, due perchè non mi piaceva essere trattata come una bambina.
«Ok..visto che non vuoi parlare Beverly, cosí come nessuno di voi, posso anche andare» dissi salendo di nuovo le scale per andare a prendere le mie cose, lo ammetto..ero spesso impulsiva.
Scesi poi di sotto quasi correndo, «Grazie per avermi ospitato stanotte ma, tutti questi segreti, io..non ne posso più.» Uscii in fretta, senza dare neanche il tempo agli altri di ribattere, per evitare di piangere nuovamente.

Ero stanca, casa mia non era vicinissima e non avevo ancora una bici con me perciò dovevo fare la strada per forza a piedi, anche se dopo ciò che era accaduto credo di non voler mai piú vedere una bicicletta.
Avevo come la sensazione di essere seguita, sei solo paranoica, poi qui ci sono persone intorno a te..tranquilla. Decisi di sedermi su una panchina che si trovava nel parco piú giú, quando all'improvviso vidi un ragazzo sedersi accanto a me, mi girai ed era.. Richie, che stranamente non disse nulla.
«Perchè mi hai seguito fino a qui Richie?» chiesi.
«Scusa ma chi sei tu?» faceva finta di non conoscermi.
«Non sono molto in vena di scherzare»,
«Ma io non ho fatto nessuna battuta. Per caso vuole sentire una delle mie battute bellissima ragazza?» accennai un sorriso per quell'ultimo complimento.
«No,no..per caritá» dissi ridendo insieme a lui.
«Allora parli lei, dolce ragazza..» Che cretino che è..intanto questo cretino ti piace però..
«Finiscila con questa commedia..e poi non ho niente da dire io, semmai sei tu quello che deve parlare e sai a cosa mi riferisco.» Lui però rimase in silenzio. E va bene, se era per me potevamo rimanere zitti su quella panchina anche per le prossime tre ore.
«Dov'è tuo padre Ellie?» Questa non me l'aspettavo, perché mi chiede questo ora? Ma con Richie non c'è da stupirsi alla fine..pensai.
«Cazzo..scusa, se non ne vuoi parlare io..»
«Rilassati Tozier, mio padre non è mica morto o roba simile..»
«Dejavú»
«È?»
«Emh.."Tozier"..» disse un po' imbarazzato, ora si mi ricordo, l'avevo già chiamato cosí e lui mi aveva fatto capire che non gli piaceva.
«Perchè vuoi sapere di mio padre?» chiesi.
«Non lo so, insomma..»
«Facciamo cosí» dissi convinta, lui mi guardò un po' incuriosito.
«Ti dirò dov'è mio padre o qualsiasi altra cosa tu voglia sapere sulla mia vita, in cambio tu però dovrai dirmi ciò che succede. Ogni cosa che ti dico devi fare lo stesso, è chiaro?» dissi infine.
«Mmh, quindi se ti faccio una sola domanda anche tu devi farmene solo una?» chiese, era troppo carino quando accigliava le sopracciglia segno della sua confusione.
«In teoria..» dissi, non so perchè avevo avuto quest'idea.
«Beh io la domanda te l'ho già fatta, ora chiedimi tu ciò che vuoi sapere.» Certo che con una sola domanda era difficile poter avere tutte le risposte..
«Esattamente chi è It..cioè non so, cosa vuole?»
«Queste sono due domande» disse con uno sguardo malizioso, diamine.
«Ok, prima..voglio sapere cos'è precisamente.» Rimase un attimo impallidito, forse neanche lui sapeva bene come spiegarlo.
«Ascolta io non so come l'hai visto tu, perchè può assumere diverse...forme. Lo chiamavano Pennywise. Emh..ora rispondi alla mia domanda»  Rimasi un attimo scioccata, It può assumere diverse forme. «Un mutaforma..» dissi tra me e me. «Ehm?» chiese Richie.
«Niente. Mio padre, beh... In pratica come avrai immaginato i miei sono separati e lui non vive piú con noi da un po' ormai. Abita a Portland, è da quando mi sono trasferita che non lo vedo..»
«E tua madre non vuole portarti..da lui?» chiese in tono triste, non volevo provasse compassione per me.
«A quanto pare questa è un' altra domanda..» dissi imitandolo. Fece un mezzo sorriso: «Ok ok..la tua seconda domanda è "cosa vuole It?". Io...fidati staresti meglio senza saperlo. Non riesco a causarti ulteriore dolore» disse serio e capii che diceva la verità. «E va bene, sono buona, ti cambio la domanda. Come conoscete It voi?» impallidí. «Anni fa il fratellino di Bill, Georgie, scomparve da Derry. Durante l'estate iniziammo a fare ricerche su di lui e ci imbattemmo in It, ognuno di noi. Mentre altri ragazzini scomparivano dalla città, solo noi sapevamo la verità e potevamo fermare It..»
Alla fine rimasi a bocca aperta, sicuramente c'era di piú, sembrava così sincero che era quasi impossibile non crederci, le sue parole erano ancora piene di dolore.
«Mia madre non mi porta da mio padre perchè è troppo occupata.
Ma credo che il motivo principale sia che odia il fatto che io stia con lui. Si lo so, sembra assurdo, ogni madre dovrebbe volere la felicità per il proprio figlio..lei però è convinta che stare con lui non mi porti nulla di buono. Scusa non mi sento di dirti altro,basta cosí.» dissi con gli occhi leggermente bagnati.

«Vengo io con te Ellie» disse poi.
«E dove?»
«A Portland, da tuo padre. Se tua madre non ti porta, beh, andremo in treno insieme. Da sola non ti lascio andare» risi per la sua assurda idea. «Grazie Richie ma..so cavarmela da sola. Ora devo andare.» mi alzai dalla panchina.
«Non si tratta di cavarsela..» disse,
«Che intendi?»
«Ellie per favore non sottovalutare ciò che ti è successo. E non esitare a chiamarmi se succede qualcosa di simile ancora» rabbrividii all'idea di rivedere It.
Richie strappò un pezzo di fazzoletto e poi tirò fuori un pennarello. «Tieni, il mio numero. Beh, quello di casa di Eddie..»
«Oh, grazie..»
Lo salutai ed uscii dal parco.
«Tanto ti ci porterò a Portland!» urlò Richie. Mi misi a ridere: «E cosa centreresti te con me e mio padre?» chiesi divertita.
«Centra che, come te, voglio allontanarmi da questa città.»

BROKEN SOUL ~ Richie Tozier Where stories live. Discover now