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Percorsi la strada di casa, mi ero ripromessa di non piangere. Era chiaro che non piacevo a Richie Tozier o perlomeno non nel modo in cui lui piaceva a me. Non volevo credere che mi avesse solo usato, come potrebbe poi? Io non gli servo, anzi probabilmente starà pensando che se non mi avesse conosciuto si sarebbe risparmiato molti problemi..spero si diverta con quella bionda.
Mi buttai sul letto, ma questa volta decisi di non trattenermi e scoppiai a piangere. Presi il mio diario iniziando a scrivere cose a caso su Richie e di quanto fossero idioti i ragazzi, poi lo posai sul comodino e mi addormentai. Chissà cosa mi avrebbe raccontato Richie domani mattina.

«Ellie, Ellie!» sentivo una voce confusa che mi chiamava, aprii gli occhi sbuffando. Era Richie.
«Ma che vuoi?» dissi, perché mi aveva svegliato?
«Lisa ha detto se scendiamo, sono le 11:00» stranamente avevo dormito piú di Richie.
«Beh digli che tra poco vengo» dissi girandomi dall'altra parte.
«E dai alzati!!» Richie iniziò a farmi il solletico, ma io non avevo nessuna voglia di scherzare.
«Richie non rompere le palle» dissi mettendomi un cuscino sulla testa per non sentirlo, lui per un secondo non disse nulla,
«Ma quanto dormi! Che ora hai fatto ieri scusa?»
«E a te che importa» Richie si alzò dal letto,
«Oh oh qualcuno è nervoso stamattina» alzai la testa dal cuscino mettendomi in piedi,
«E tu Tozier, che ora hai fatto ieri sera?» dissi,
«Merda..»
«Già» risposi,
«Beh sono..» non volevo dirgli che ero andata al bar dov'era stato lui, in questo modo potevo capire se mi avesse mentito oppure no.
«Non sono tornato tanto tardi» disse,
«Beh questo non posso saperlo visto che alle 11,00 di notte io ero qui a dormire e tu ancora non c'eri» Richie guardò altrove, non sapeva cosa dire, «Dove sei andato?» chiesi poi,
«Sono uscito» rispose,
«Questo l'avevo capito..» dissi mentre mi alzavo dal letto,
«Perchè ora ti comporti come la madre di Eddie..Dio mio» disse.
Lo guardai male ed uscii dalla stanza, avevo intenzione di non rivolgergli la parola oggi, se gli avessi parlato probabilmente avrei finito per litigarci e basta.

Evitai Richie per gran parte della giornata e lui sembrò fare lo stesso apparte qualche suo solito sguardo che ogni tanto mi lanciava. Dopo pranzo, stanca di quella situazione, ripensai al parco di cui mi aveva parlato ieri mio padre e decisi di uscire ed andare lí. Erano le 3:00 di pomeriggio e Richie era andato a fare una dormita, io ero uscita da sola ma non mi importava. Non l'avevo neanche avvisato, avrei fatto proprio come lui.
Fortunatamente non mi persi ed arrivai a quel parco, era molto bello nonostante fosse vuoto a quell'ora. Mi sdraiai sull'erba un po' lontanto per non avere intorno nessuno, solo il rumore dell'acqua del fiume che scendeva dalla cascata, chiusi gli occhi ma improvvisamente mi sentii osservata e li riaprii.

«Ian cazzo! Mi hai spaventata.» Ian era in piedi sopra di me e rideva divertito,
«Ahaha scusaa» alzai gli occhi al cielo, ci mancava solo lui.
Si sedette poi accanto a me,
«Che vuoi?» chiesi confusa,
«Ehy calma ragazza! Che ci fai qui da sola?» e lui, che ci faceva da solo ?
«Sono uscita a fare un giro..» risposi disinvolta,
«Da sola? E il tuo ragaz-..cioè Richie?» chiese confuso,
«Non è il mio ragazzo e sta a casa»
«Bene» disse,
«Bene cosa?» domandai quasi irritata,
«Bene perchè hai capito finalmente che non ti merita» disse, rimasi sconvolta per quelle parole,
«Io... Lascia stare, non capiresti»
«E che ne sai?» disse con il suo tono strafottente,
«Non capiresti perchè tu non..non sai niente» in fondo era la veritá, non conosceva me e Richie, quello che avevamo passato e tantomeno non sapeva nulla su It.
«Mi basta sapere che è un coglione. E se ti ha fatto soffrire allora andasse a farsi fottere» lo guardai scioccata, «..o no?» Ian sembrò riconoscere che un po' aveva esagerato,
«Non hai tutti i torti..» dissi, anche se non credevo che l'avrei mai detto: Ian aveva ragione. In quel momento pensai che forse c'era anche un piccolissima, ma proprio minima, possibilità che saremmo potuti diventare amici.
Il tempo passava e nel mentre che noi due parlavamo ogni tanto il pensiero tornava a Richie, si starà preoccupando per la mia assenza? Erano passate quasi due ore.
«Forse è meglio che vada ora» dissi ad Ian alzandomi dall'erba. Quando mi voltai però lo vidi, Richie era qui. «Ehy..» cercai di dirgli,
«Tuo padre mi ha detto che probabilmente eri qui, andiamo a casa ora» disse Richie,
«No scusa aspetta un attimo, chi sei tu per decidere se Ellie può o no tornare a casa?» disse Ian alzandosi, merda.
«Che cazzo centri tu?» disse Richie avvicinandosi ad Ian, erano troppo vicini adesso. Io ero alla loro destra non sapendo cosa fare.
«A quanto pare sono il suo "porta fortuna" se cosí vogliamo chiamarlo, Ellie è venuta qui ed era molto triste..fino a quando non ha trovato me.»
«Ehy Ian aspetta..» dissi confusa cercando di far terminare lí la discussione.
«Cazzo allora sdraiati, vorrei pestarti per vedere se veramente porti fortuna!» urlò Richie, non era il momento di ridere ma la sua battuta mi fece sorridere.
Ian si avvicinò ancora di piú a Richie come per sfidarlo, io a quel punto mi misi in mezzo tra i due:
«Ora basta.» dissi,
«No Ellie aspetta, il ragazzo qui vuole una dimostrazione di come posso rompergli il culo facilmente» disse Ian con un sorriso stampato in faccia,
«Ian!» dissi voltandomi verso di lui,
«Ellie devo dirti una cosa..» disse Richie sussurandomi all'orecchio, rabbrividii e poi mi girai verso di lui.. «Che c'è?!» dissi,
«Andiamocene, ora.» rispose. Non capivo bene la sua decisione ma dissi solo: «Ok». Almeno sarebbe finita li.
Mentre ce ne stavamo andando però Ian continuava ad urlare:
«Ellie stai veramente pensando di andare via con lui?! Non puoi continuare a prenderti per il culo da sola!» queste sue parole mi fecero pensare, ma ora la cosa migliore era allontanarsi con Richie.
«Ian basta ok?! Va tutto bene» cercai di dirgli per calmarlo,
«Ellie non gli parlare!» mi urlò Richie prendendomi per un braccio,
«Richie ma che fai! Stai calmo eh!»
«Scusa..» disse lui piano,
«E poi se ci voglio parlare io ci parlo!» gli urlai, ero ancora incazzata: perchè lui poteva parlare con qualsiasi ragazza ed io non potevo fare lo stesso con Ian? Non che mi piacesse, ma il discorso era lo stesso, sono libera di fare ciò che voglio come fa lui..pensai.
«Ora dobbiamo tornare a casa!!» urlò Richie, non sembrava neanche lui. Scoppiai a piangere: «No. Io non vado da nessuna parte con te» non credevo di poterlo dire ma in quel momento mi sentivo piú sicura stando lontana da lui, faceva meno male.
«Ecco! L'hai sentita!» urlò Ian,
«Ora mi hai rotto il cazzo» disse Richie fiondandosi su Ian. Gli diede un pugno facendolo cadere per terra sulla roccia che si trovava prima della cascata del fiume.
«Richie ma che fai?!» gli urlai, avrebbe potuto fargli veramente male.
«Ma non capisci Ellie! Questo non è Ian!» urlò ed io rimasi scioccata,
«Ma che dici Richie..» lui si avvicinò a me parlando piú piano,
«Credimi, è It.» ma come poteva saperlo? Ian si alzò dando un pugno anche lui a Richie. «Ragazzi smettetela!» ma non mi ascoltavano.
«Ellie devi andare via!!» urlò Richie mentre cercava di buttare Ian a terra.
«No! No!!» provai a mettermi in mezzo per dividerli e per un secondo smisero di picchiarsi,
«Richie questo è Ian chiaro?!» gli urlai guardandolo negli occhi e prendendogli il viso con le mani per calmarlo.
«Non è quello che pensi tu, è solo il migliore amico di mio fratello..e tu non gli farai del male» dissi. Richie era in lacrime ed io ero messa peggio di lui, speravo avesse capito cosa intendessi, non poteva far del male ad Ian perché lui non era It.
E non lo era neanche Richie..giusto?

#spazio autrice#
Questo capitolo trasmette ansia ed è anche un po' confuso..lo so😂 Cosa pensate succederà? Scrivete nei commenti le vostre teorie, mi farebbe piacere leggerle
-Martina

BROKEN SOUL ~ Richie Tozier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora