Capitolo 4

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Si chiama Audrey la ragazza, è un bel nome, e anche a lei piace il succo alla pera, wow una cosa in comune.

Il corso è finito, il professore ci ha fatto finire mezz'ora essendo il primo giorno. Sono tutti molto simpatici, anche se ho parlato di più con Levi che con gli altri, beh per quanto riguarda Levi, come sempre, o è stato con me o in disparte.

Fa difficoltà a stringere amicizia con gli altri, ma come ho già detto, è nel suo DNA essere così.

<<Io vado a casa di Gray, ci vediamo stasera dopo cena>> aveva proposto anche a me Gray di andare a casa sua, ma non ho molta voglia.

Annuisco e sblocco la macchina, metto sul sedile posteriore lo zaino e chiudo la portiera. Metto in moto e parto. I miei pensieri sono sempre su quella ragazza, non so il perché, ma ha davvero qualcosa di misterioso. Accendo la radio e parlano di varie notizie, soprattutto di una che sta circolando ormai da un paio di mesi, ovvero di una ragazza fuggitiva, anzi un'assassina fuggitiva. Alzo un po' il volume e mi fermo ad un semaforo.

<<Continuano le ricerche per trovare Audrey Johnson, la ragazza colpevole dell'omicidio di Braiden Brown, un uomo 50 enne. Non si hanno molte informazioni sul rapporto tra la ragazza e lui, in quanto non è stato possibile effettuare il test del DNA e non sono stati trovati indizi su quest'ultima, ma l'unica cosa che ora la polizia ha è una sua foto. È stata avvistata in molti stati e paesi, ma all'arrivo della polizia, lei era già sparita. Si sospetta che abbia un complice che l'aiuti a non lasciare nessuna traccia di lei e che l'aiuti a fuggire ogni volta che la polizia arriva sul luogo. Per qualunque segnalazione, rivolgersi alla polizia>> ed ecco che raccontano sempre la stessa storia, questo perché non hanno mai una novità sul caso.

Qui a New York girano dei volantini con la sua foto. Se non si sapesse che avesse commesso un omicidio, non si penserebbe mai che la ragazza mostrata in foto abbia potuto uccidere una persona.

Nonostante i suoi occhi rossi, solo a guardala, si vede la sua ingenuità, la sua dolcezza e si vede semplicemente una ragazza che si è lasciata scattare una foto per postarla su un social network.

Sembra che la sua foto sia stata messa lì per sbaglio, e che in verità la persona ricercata non sia lei.

Sento dei clacson e riparto, ero preso tanto dai miei pensieri da non accorgermi che il semaforo è scattato al verde. Mentre guido ascoltando la radio vedo una macchina con dentro una ragazza.

Mi fermo dietro questa macchina e scendo, se non sbaglio è Audrey. Mi avvicino ed è proprio lei. Ha la fronte appoggiata al volante e i capelli blu le coprono la faccia. Busso sul finestrino e si spaventa.

Quando alza lo sguardo si asciuga subito quelle che sembrano lacrime e abbassa il finestrino.

<<Yato>> dice spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Tutto bene?>> Le chiedo notando le guance bagnate.

<<Si, mi è solo andata a finire una cosa nell'occhio. Uhm...tu non dovresti essere a scuola?>> Risponde, ma anche se non ci credo, non insisto, anche perché ha cambiato subito argomento.

<<Essendo la prima lezione, il professore ci ha fatto uscire mezz'ora prima>> spiego. <<Non sapevo che guidassi>> aggiungo.

<<Beh non me l'hai mai chiesto, comunque possiamo parlare in casa? Così posso anche posare le mie cose>> annuisco e mi sposto.

Alza il finestrino e scende dall'auto. Prende lo zaino e blocca la macchina. Mi dirigo con lei verso l'ingresso e prende le chiavi da dentro la tasca dello zaino. L'infila nella toppa e le gira. Entriamo in casa e accende la luce.

<<Scusa il disordine, ci siamo trasferite solo ieri>> chiude la porta alle mie spalle dopo che sono entrato.

<<Tranquilla, capisco che non abbiate avuto la possibilità di mettere ancora in ordine>> la sua casa è accogliente, ed è semplice.

La vedo un po' agitata, forse non si aspettava che la cogliessi di sorpresa. Non era mia intenzione spaventarla.

La guardo e noto somiglianza con la ragazza che ha commesso l'omicidio. Ma cosa sto dicendo? Ci sono molte cose che la distinguono, come per esempio gli occhi, e i tatuaggi sulle spalle. Un angelo su una spalla e un diavolo sull'altra. Prima che possa chiederle che cosa significassero, parla prima lei.

<<Vuoi qualcosa da bere?>> Chiede dopo aver posato le chiavi e lo zaino.

<<No, sto bene così>> sorrido. <<Ho visto Connie, mi ha detto di dirti che fa tardi, ha da fare con le cheerleading, a quanto ho capito, l'hanno avvisata all'ultimo momento che si sarebbe dovuta incontrare con le sue compagne>> la informo. Connie si è avvicinata chiedendomi se fossi Yato, mi avrà riconosciuto per via di aver difeso Audrey da Cristina.

<<Grazie. Vuole entrare a far parte delle cheerleader, quindi penso che sia occupata a organizzare una coreografia per farsi ammettere in squadra>> vedo che la sua espressione diventa un po' triste.

Sarei voluto rimanere, ma ho solo voglia di mettermi sul divano e spararmi una partita alla play.

<<Io devo andare. Devo vedermi con i miei compagni di teatro e pensare ad uno spettacolo per la fine dell'anno>> in teoria dovrei farlo davvero, anche per questo Gray ci aveva invitato a me e ad altri nostri compagni a casa sua, ma non mi va.

Audrey annuisce e mi accompagna alla porta. La apre ed esco. La saluto con un cenno della mano e ritorno verso la mia auto.

L'ASSASSINA INNOCENTEWhere stories live. Discover now