Capitolo 1.

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Erano le sette del mattino, la sveglia suonó e il rumore mi fece quasi sussultare, mi misi il lenzuolo per coprirmi la testa mentre i raggi del sole filtravano dalla finestra dritti sul mio viso facendomi aprire gli occhi.
Feci un piccolo mugolio allungai il braccio per spegnerla Mi alzai e mi misi sul bordo del letto a fissare l'alba, era davvero bella. Feci un sospiro profondo e mi diressi verso il bagno.

Mi fiondo in doccia subito dopo per poi lasciare che l'acqua calda scivoli sul mio corpo facendomi rilassare completamente, dopo qualche minuto decido di uscire avvolgo il mio corpo con l'asciugamano e mi dirigo verso la mia stanza, cerco in fretta qualcosa di comodo da mettere, una maglia bianca e dei jeans andranno bene, lego i capelli ancora bagnati in una cipolla sconcia, fisso l'orologio, si sono fatte le 7.55, tra qualche ora starò sull'aereo per tornare a casa, almeno quella che sarebbe dovuta essere casa mia. Quel posto ormai dimenticato..do un ultima controllata alle mie valige e corro giù per fare colazione.

**qualche ora dopo**

"YURA" la voce di mia madre rimbombava per tutto l'aeroporto, se ne stava lì che sventolava quel fazzoletto per farsi notare, con un sorriso a 32 denti, non era affatto cambiata, era sempre quella piccola donnina dai capelli scuri e gli occhiali da vista, eppure erano diversi anni che non ci vedevamo, forse nemmeno Seul era cambiata più di tanto.

'ciao mamma!' Feci un grosso sorriso e l'abbracciai forte.

Prendemmo le valige per poi dirigerci verso la macchina, il viaggio fu abbastanza piacevole, avevo così tante cose da raccontare a mia madre, mentre parlavamo stavo lì a fissare la città sembrava tutto così tranquillo, come una volta, come quando ero bambina.

Dopo qualche minuto arrivammo a casa, il quartiere sembrava davvero identico a quando l'avevo lasciato, mi guardai attorno, chiusi un attimo gli occhi e nella mia mente ritornarono ricordi da bambina mentre si giocava in quel cortile con tutti quei bimbi, chissà se ci sono ancora qui, dovrei chiederlo a mia madre.
Entrai a casa e misi le valige a terra, guardai mia madre che mi fece un enorme sorriso dirigendosi verso la cucina, mi guardai attorno notando che nulla fosse fuori posto, mia mamma è sempre stata una donna ordinata, mi  avvicinai verso un mobile vicino alla tv e mi misi a guardare le vecchie foto, feci un piccolo sorriso ritrovandomi tra le mani una foto di mia madre e mio padre, nonostante si fossero lasciati da tempo lei la teneva li senza pensare mai di levarla, so che lo amava ancora, e che ha sofferto per la sua e la mia partenza in America ma non oso dirgli niente e la lascio stare lì dov'è.
Passammo tutta la mattina a parlare di tutto quello che ci era successo, e mangiare, il cibo coreano di mia madre mi era davvero mancato.
Quando ad un certo punto mia madre mi disse:

"Sai ieri ho visto la mamma di Minjun, quella ragazzina che giocava sempre con te, ricordi? Perché non le chiedi di uscire?"

'Mamma non mi sembra il caso, non ci vediamo da diversi anni nemmeno si ricorderà di me, e poi non mi va di uscire adesso, non ti preoccupare mi devo solo ambientare di nuovo" le dissi guardandola
Lei mi fece un sorriso e annui.

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Me ne stavo in giro per la città con in mano il mio milkshake, osservavo il posto camminando piano, mentre il vento mi solleticava i capelli mi fermo davanti a quell'enorme edificio che sarebbe dovuta essere la mia nuova università sollevo lo sguardo e faccio un sospiro profondo, salgo piano gli scalini ed entro dentro per poi dirigermi verso gli uffici e chiedere tutto l'occorrente per incominciare di nuovo tutto da capo.
Dopo qualche ora mi dirigo verso la porta d'uscita quando in un batter d'occhio mi ritrovo a raccogliere i miei libri a terra, sollevo lo sguardo e noto che una ragazza abbastanza minuta mi guarda e si abbassa per aiutarmi a raccogliere i libri.

"Scusami che sbadata, mi sono distratta un attimo e succede sempre questo!" dice affannosamente, sicuramente correva per la fretta.

'non ti preoccupare, va tutto bene, non ho badato nemmeno io a dove andavo' le sorrido per tranquillizzarla.
Eppure quel volto, quella ragazza, erano così familiari, era abbastanza magra, i capelli castani le cadevano sulle spalle con una piccola frangia che stava perfettamente sul suo viso, indossava una maglia bianca con delle rose rosse su, i jeans e la sua borsa nera.
Finisco di prendere i libri e la guardo

"Tu sei nuova?"

'emh..diciamo di sì' sussurro appena imbarazzata, insomma sapevo che non ero affatto nuova ma non mi andava di raccontare la mia vita a una persona che nemmeno conoscevo.

"Comunque sono Minjun" dice la ragazza con un filo di voce guardandomi e facendo un piccolo inchino.
Feci un piccolo sussulto e la fissai appena tossendo. "Cosa?"
Pensai continuando a guardarla, era cambiata davvero tanto, non si ricordava di me, beh sono passati anni, ma ne ero certa, sorrido appena e mi inchino a sua volta.

"Piacere, scusami sono di fretta, allora ci vediamo a lezione" sorrido facendole cenno con la mano facendomi strada lasciando la ragazza lì davanti al grande portone.

//from Zero//Where stories live. Discover now