Capitolo 2.

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                             Minjun POV'S

Continuai a fissare la ragazza mentre andava via, era abbastanza strana, come se mi stesse evitando o forse era una mia impressione? perché non mi ha detto il suo nome? Il suo viso era alquanto familiare. Indossava una maglia nera con delle scritte bianche davanti, dei jeans scuri e portava una cipolla sconcia con dei ciuffi color caramello che le scendevano su per il viso, era abbastanza magra, e non tanto alta, non sicura continuai a guardarla mentre spariva dietro l'angolo. Guardai  l'orario e mi resi subito conto di essere in ritardo.

'Cazzo' esclamai, era il mio primo giorno di lavoro e già arrivavo tardi che figura avrei fatto.
Mi misi a correre e dopo qualche minuto arrivai al bar dietro l'università.
Il mio turno filó liscio finalmente e il mio datore di lavoro fu contento del mio primo giorno nonostante fossi arrivata in ritardo.
Arrivata quasi l'ora di chiusura la porta si aprì,  sollevai lo sguardo notando un gruppetto di ragazzi entrare, sembravano una specie di  "gang". Al centro c'era un ragazzo sembrava quasi il leader era alto, capelli di un castano scuro appena scompigliati forse dal vento o forse perché erano ancora bagnati dalla doccia, la pelle era appena ambrata, teneva in mano un casco, presumo di una moto. Indossava una maglia bianca abbastanza grande, forse di una taglia in più della sua aveva una specie di disegno vicino al taschino davanti, un giubbotto in pelle che segnava perfettamente i suoi muscoli, dei jeans chiari strappati e delle comunissime scarpe. Accanto a lui c'erano altri due ragazzi abbastanza alti, uno aveva i capelli sul color nocciola, a differenza del primo lui aveva la pelle quasi pallida, ma non esageratamente, indossava degli orecchini argentati che brillavano ogni volta che muoveva la testa, portava una camicia appena aperta davanti sul nero scuro, dei pantaloni stretti strappati verso il ginocchio e delle scarpe eleganti aveva le labbra carnose e continuava a passarci su la lingua per evitare che si seccassero. Infine spostai lo sguardo sul terzo ragazzo la prima cosa che notai furono le gambe, erano davvero lunghe indossava quei pantaloni perfettamente, aveva una felpa sul blu che gli copriva le mani, a stento vedevi le dita spuntare fuori, sollevai lo sguardo notando una folta chioma sul castano chiaro appena arruffata e degli enormi occhioni marroni.
Scossi la testa.

'stiamo per chiudere' dissi guardando i ragazzi mentre andavano a prendere posto

"state, non siete ancora chiusi, puoi portarci delle birre?" disse con fare da strafottente il moro.

Lo guardai appena male e presi le ordinazioni senza dire niente per poi dirigermi dietro il bancone e preparare il tutto.
Ridevano, pareva proprio si stessero divertendo, tranne il ragazzo dai grandi occhioni lui se ne stava lì quasi assente mentre leggeva il suo libro e ogni tanto annuiva alle parole del ragazzo con il giubbotto in pelle.
Presi il vassoio e mi avvicina per portare le loro cose quando come al solito molto goffamente inciampai e feci cadere tutto sopra il loro tavolo.

"Ma che diavolo! vuoi stare attenta ragazzina?" si allontanò appena dalla sedia per far si che non si macchiasse

"Oddio che figura" pensai, mi scusai avvampando verso i ragazzi quando notai che il ragazzo dagli occhioni giganti si alzò poso il libro e con gentilezza mi diede una mano a mettere tutti i cocci sul vassoio facendomi un piccolo sorriso.

"Non ti preoccupare, primo giorno?"

"Yug che stai facendo? È il suo lavoro non devi aiutarla" rispose il ragazzo dal giubbotto in pelle
"Lasciala in pace jinyoung non vedi che le metti pressione se fai così?" Rispose il ragazzo

Questo suo modo di fare iniziava a infastidirmi, mi voltai per guardarlo negli occhi ma sussultai appena vidi che mi stava scrutando, imbarazzata abbassai lo sguardo e mi misi a pulire il tavolino.

'Mi dispiace per l'inconveniente la vostra roba arriverà subito!' Dissi con appena un filo di voce per poi andare di nuovo al bancone.
Dopo qualche minuto portai la roba al loro tavolo e ricevetti solo un sorriso da quel ragazzo tanto gentile.

//from Zero//Where stories live. Discover now