Capitolo 1.

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Quel giorno in studio si respirava un'aria tranquilla.

Avevano appena finito di registrare uno dei salotti più divertenti che avessero mai fatto: il salotto sui figli.

Faceva un gran caldo e lo studio era ancora pieno di fumo per colpa di Dario, che per tutta la durata delle riprese, aveva azionato, in gran segreto, la macchina del fumo.
Eppure Cesare era sereno mentre si sedeva sul divano dell'area relax.

Quelle risate gli avevano trasmesso davvero un gran senso di pace, nonostante gli ultimi mesi non fossero stati semplici per lui.

Con Space Valley si era riscoperto, aveva trovato la sua vocazione, il suo posto nel mondo.
Amava quello che, insieme ai suoi amici, riusciva a creare e ne era fiero.

Tutto questo aveva fatto emergere una parte di lui che aveva sempre tenuto nascosta nella vita: la sua parte più coraggiosa.
Questo progetto lo rendeva libero di essere se stesso, libero di esporsi nonostante le paure, libero di esprimere la sua creatività e le sue idee.

Space Valley lo rendeva coraggioso.

Non che non avesse più le sue ombre: spesso era ancora timoroso, pieno di dubbi ed incertezze ma ora aveva la forza per superarle tutte, una ad una.

Era cambiato, era cresciuto.
Aveva raggiunto la maturità tale da capire che la sua storia con Silvia ormai era giunta al capolinea.
Erano stati insieme per ben quattro anni.

Lei era stata un vero e proprio colpo di fulmine, conosciuta il primo giorno di università durante biologia, e mai più lasciata, fino a qualche mese prima,  a Febbraio, quando  aveva trovato il coraggio di chiudere quella storia che ormai faceva solo male.

Silvia era stata la sua roccia in molti momenti bui e difficili della sua vita ma non aveva mai accettato a pieno la fama, se così Cesare poteva definirla, derivatagli da Space Valley.

Nel corso del tempo le litigate erano aumentate sempre di più, fino a quando la situazione era diventata ingestibile.
In quel progetto ci aveva messo sudore, impegno, aveva buttato tutto se stesso in qualcosa che era davvero incerta, un salto nel vuoto che gli aveva dato grandissime soddisfazioni.

Cesare, per la prima volta nella sua vita, aveva avuto il coraggio di scegliere se stesso ed i suoi sogni.
Nonostante sapesse che quella fosse la scelta giusta da fare, aveva avuto paura, quella mattina, all'idea di girare il salotto.

Avevano parlato di figli una volta, lui e Silvia.

Era ormai metà Maggio, non aveva ripensamenti di nessun tipo sulla sua scelta presa mesi addietro, ma era consapevole che un tempo esisteva un Cesare che avrebbe mollato il suo progetto per una vita con Silvia, per una famiglia con lei.

Aveva paura del fatto che quel Cesare potesse uscire durante il salotto, un Cesare nostalgico e malinconico.

Invece di lui non ci fu traccia e ne fu felice.
Felice perché, ancora una volta, aveva avuto la conferma di aver fatto la scelta giusta.

Un rumore continuo lo risvegliò dai suoi pensieri: qualcuno aveva suonato il campanello dello studio.

"Vado io" Disse alzandosi dal divano.

Aprì la porta, trovandosi davanti il solito corriere di Amazon, che più volte avevano visto grazie alla lista desideri.

Lui gli sorrise, lasciandogli il pacco e augurandogli una bella giornata.

La lista desideri era qualcosa che Cesare adorava, non tanto per l'oggetto materiale in se, che spesso serviva per una puntata specifica o comunque per divertirsi in studio, quanto più per il fatto che fossero gli iscritti a fare loro un regalo.

Lettere quasi mancateWhere stories live. Discover now