Capitolo 9.

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Cesare prese il mestolo dalla credenza di Nicolas ed iniziò a mettere nei piatti le lenticchie, mentre il più piccolo, al suo fianco, affettava il cotechino.

Era la sera di capodanno, un capodanno uguale al solito ma allo stesso tempo diverso.

Uguale perché, come ogni anno, si erano ritrovati tra loro.
Erano a casa di Nicolas, su, sperduti nei colli, immersi nella campagna.
Come ogni anno, Nelson aveva portato Beatrice , Tonno aveva invitato Martina e Nicolas Giada.
Come ogni anno, Federico li aveva raggiunti da Londra, ma diversamente dal solito, Cesare non aveva invitato Silvia.

Diversamente dal solito, una ragazza riccia e rumorosa aveva comunque occupato quel posto vuoto.

"Chiara, siediti per piacere" Sentí Tonno, disperato dalla sala.

Chiara e Martina stavano ballando da un'ora a ritmo delle canzoni degli One Direction.

Si, la ragazza di Tonno era una fan sfegatata e dall'inizio della serata aveva cercato di mettere ad intervalli regolari le loro canzoni mentre giocavano a twister.

Cesare aveva scoperto solo in quel momento che Chiara avesse un passato oscuro e segreto: fan incallita e determinata di quella band, da lui non molto apprezzata.

Ne era rimasto sconvolto: ormai conosceva Chiara da qualche mese e aveva felicemente constatato che avevano gusti musicali simili.
Stavano già programmando di andare al prossimo concerto dei Mumford & Sons insieme.

Ed eccola lì, a ballare scatenata nel salotto di Nicolas a ritmo di Live while we're young.

Sorrise, quando la sentí rispondere al biondo.
"Ma a me non piacciono le lenticchie ed il cotechino, lasciatemi ballare".

Prese i due piatti ed andò in salotto, dove vide un Tonno che alzava gli occhi al cielo esasperato, mentre Nelson se la rideva di gusto e Martina e Chiara erano ancora intente a danzare nel centro della stanza.

"Ti ho preparato delle pizzette, visto che so che non ti piacciono le lenticchie, quindi basta ballare" Disse Cesare, guardandola con un sorriso.

Chiara si fermò di scatto, fissandolo dritto negli occhi.

"Ti sei ricordato di questa cosa?" Chiese stupita prendendo posto, il volto leggermente sudato per i salti e le giravolte appena fatte.

Lui annuì, guardandosi le mani, mentre gli altri iniziavamo a parlare tra loro e a mangiare.

"Ricordo di averti detto questa cosa mesi e mesi fa" Disse lei in un sussurro.

"Ti ascolto sempre"

Lei sorrise sincera e arrossì.

"Grazie Cesare" Disse stringendogli la mano e sedendosi al suo posto.

Il ragazzo si riscosse e spostò la sedia vicino a lei, pronto ad iniziare il cenone di capodanno.

Erano state delle vacanze particolari, come quella sera d'altronde: con Chiara nella sua vita, tutto era diverso e unico.

La sera di Natale, si erano trovati tutti a casa di Nelson, per stare insieme, come una famiglia.
Non l'avevano mai fatto, sempre di corsa tra i parenti da una parte all'altra, ma quell'anno non volevano lasciare Chiara da sola.

I suoi genitori erano dall'altra parte del mondo, mentre lei era sola, con Nala. Aveva passato il pranzo insieme a Greta ed alla sua famiglia che conosceva da una vita, ma Cesare e gli altri volevano farla star bene anche quella sera.

Così ognuno aveva portato gli avanzi del pranzo di Natale e, chi seduto al tavolo, chi sul divano, chi per terra, avevano mangiato, tra una risata e l'altra.
Erano venuti anche Dario con la sua ragazza, Frank e Paga, oltre che Federico, e la casa di Nelson non era decisamente adatta ad avere tutta quella gente, ma si erano divertiti.

Lettere quasi mancateWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu