Atto IV - I - terzo quadro

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QUADRO III

Arrivo alla corte della regina d' Italia

( Re – Regina – Mefistofele – James)

RE. ( entrando allo squillo di tromba, su una regale nota di re maggiore o fa diesis. Il re, viene preceduto dalla scorta. Mefistofele e James sono fuori, che attendono di essere ricevuti) Dite, messere, chi vuole interloquire con me?

MEFISTO. ( Interrompendo sul nascere il parlare del messo ed entrando) Vostra regale signoria! Mi presento a voi, umile e rispettoso. La vostra corona è simbolo di splendore, potenza e divinità maestosa. E la vostra donna (baciando la mano della regina, con reverenza) è ancor più bella dei gigli blu delle steppe orientali, il cui colore è intenso come i suoi occhi e più rari dello zaffiro. Il vostro regno è immenso, e io dotto sapiente, ho portato qua il mio allievo al fine di apprendere ciò che ancora mi è ignaro alla vostra corte, dove so' del parlar gentile.

REGINA. O mio re, notate il garbo di quell' uomo. ( dice indicando James, rivolgendosi al re)

RE. Guardie, fatelo entrare! ( Le guardie lo fanno entrare e si mette vicino al diavolo) Orsù giovine, parlate, non mi mozziamo mica la lingua. Potete essere voi stesso, se siete dotto, come tal signore qua di fronte.

MEFISTO. ( Vedendo la titubanza del ragazzo) O mio potente sovrano, perdonatelo. Con ogni garbo vi tolgo dalla sua inosservanza, iniquità e sgarbo alla vostra corona. Il suo silenzio oltraggia il desiderio di conoscenza di vostra meglio. Forse, una sola ora, con lui farebbe comodo? Il giovine è timoroso di Dio, ed egli mai profanerebbe un soglio sacro. Se il parlar suo, volete apprendere, temo che la regina conosca metodi, di cui al suo signore sono poco chiari.

RE. Non permetto che mia moglie giaccia nel letto e il divenir parlato si tramuti in fatto. Per chi mi avete preso? ( indispettito)

JAMES. ( sbloccandosi, fissando in estasi la regina bellissima) Mio signore, perdonate! Ecco, di fronte al mio compare, la mia lingua si scioglie per rivelare i segreti della laboriosa madre terra alla sua splendida moglie. E' forse vero che il giglio sorge prima del fiore? E' forse vero che la terra è tonda?

Mefistofele, mio fido alleato, m' ha dato l' intelletto d' ogni cosa, l' età adulta mi accompagna. Nel fiore della mia giovinezza, sono pronto di ciò che devo dire!

REGINA. Dite di essere giovane, e lo siete! Ma troppo! Siete esperto d' ogni cosa che neanche i miei scribi e bibliotecari sanno, e voi già parlate dell' anno tremila? Siamo a mala pena nel duemila , e già ancora la pietra s' usa, i mattoni per le case, il ferro per lame. Avete l' aria di un professore dotto, e il vostro maestro vi guarda compiaciuto ( notando la soddisfazione, tetra, di Mefistofele)

MEFISTO. Ne sono compiaciuto! Il mio più grande accordo! Insegnar costui il valore della vita.

RE. Sagge parole, allora brindiamo al vostro ingresso e siate benvenuti alla mia corte fin quando vorrete! Lode a voi, stranieri dottori! Lode! ( gli uomini bevono vino, mentre le ancelle scortano di nascosto la regina).

MEFISTO. Corri, svelto! Seguila! ( a bassa voce, in disparte a James, lontano dal re che intenta fa festa e scherza con i soldati, le guardie e i giocolieri mascherati. Alla festa si unisce solo ora Mefistofele, seppur indignato dalla puzza dell' uomo). Perdonerete, se mi ritiro così presto dalla vostra festa?

RE. Andate buon uomo, son già le venti e l' ora tarda è già venuta per un sapiente! I vostri studi proseguiranno nel mio centro l' indomani, ora dormite. Il vostro paggio?

MEFISTO. Sarà già in camera a studiare da bravo discepolo o a dormire, oziando. Divertitevi, mio sovrano, sia festa!( incitando).

La festa prosegue: musica e baldoria accompagnano ogni ballo sfrenato. Donne a petto seminudo ballano, incoraggiando gli uomini ad eccitarsi per un seno. La droga, il fumo, il bere sfociano in un orgia oziosa, fantastica, che Mefistofele, dall' alto della stanza, guarda compiaciuto. Ora fa sì, che la regina s' invaghisca di James.

MEFISTO. Cosa folle per un demonio! Un distillato di strega. Nel duemila esistono ancora! Fa' il tuo lavoro, magica pozione. ( versandola nella coppa della regina)

La regina beve alla coppa e si sente pervasa di piacere. A quel punto Mefistofele corre ad avvertire James.

MEPHISTOOù les histoires vivent. Découvrez maintenant