Sblocco emotivo.

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Alexandra e Fred non ebbero alcuna fretta di staccarsi l'uno dall'altra. Era un po' che non si vedevano, dopotutto. Rimasero sul letto per un tempo indefinito- potevano essere passate anche ore o solo pochi minuti: non se ne resero conto e di certo non era importante-, stretti in un abbraccio di passione travolgente. Alexandra, finalmente, dopo settimane, si sentiva sollevata. Rivedere Fred, abbracciarlo, sentire la sua voce, le aveva piacevolmente scosso il cuore. E capì che era quella scossa ciò che aveva aspettato per così tanti giorni per poter sbloccare le sue emozioni e, più in generale, se stessa. Più Fred la accarezzava con quel tocco delicato che la faceva rabbrividire, più sentiva riaffiorare emozioni e sentimenti che aveva smesso di provare da un po' meno di due settimane: gioia, dolore, rabbia, rancore, risentimento, e un violento, innaturale e feroce desiderio di vendetta. Fu travolta da quel fiume di emozioni prevalentemente negative con brutalità, e si staccò da Fred come se quel contatto con lui avesse iniziato a farle male.

"Lex.." Fred la guardò indietreggiare sul letto, senza capire cosa avesse fatto di sbagliato.
"Non dovevi venire." Alexandra scosse la testa, senza guardarlo.
"Se lo dici per quello che è successo.. Si, Sebastian me l'ha detto. Non è colpa tua, Lex."
"Si che lo è. Non dovrei cedere. Non dovrei essere così debole da dargli l'opportunità di sopraffarmi."
"Non punirti così" Fred scosse la testa, evidentemente contrariato da ciò che aveva detto la ragazza. "Non è colpa tua. Non puoi farci nulla. Devi poter essere libera di soffrire come tutti. E ti dirò di più: non sei debole. E te lo dimostra come tu abbia reagito, senza dare l'opportunità all'Obscurus di trascinarti nell'oscurità. Una cosa così non la riesci a fare se sei debole. Tu, Lex, sei la persona più forte che abbia mai incontrato. Sto parlando sul serio."
Era vero, che stava parlando sul serio. Alex lo capiva dai suoi occhi. Si prese del tempo per pensare alle sue parole. Poi piegò le gambe, passandosi una mano fra i capelli, prima di rispondere.
"E' questo il problema, Fred. Io non sono libera di soffrire come tutti. Non posso. Quando è morto Cedric, quando è morto Sirius.. il dolore era insopportabile. Il dolore mi rende debole. E l'Obscurus lo sfrutta a suo favore per prendere il controllo. Non sono forte come credi. Non sono abbastanza forte da contrastarlo. Se non ci fosse stato Sebastian quella notte... non so cosa avrei potuto fare."
"Devi capire che non è colpa tua." Fred parlava con tono deciso, ma paziente. "E soprattutto, non sei sola. Non devi affrontarlo da sola. Non dovrai mai farlo. C'è Sebastian, e ci sono io. So che non c'ero quella notte e questo pensiero mi ha tormentato nelle ultime due settimane. Ma sono qui adesso. Devi affrontare il dolore per gradi. E soprattutto, non da sola. Sono qui. Lascia che ti aiuti."
Nel parlare non aveva distolto lo sguardo dal suo nemmeno per un attimo, e le aveva preso una mano fra le sue.
"D'accordo?"
"D'accordo" annuì infine Alexandra.

"Ti va di parlare di lui? So che non l'hai fatto con Sebastian, e credo fermamente che parlarne possa aiutarti"
Così Alexandra si lasciò convincere e acconsentì a parlare con Fred di Sirius.
"Lui ha sempre saputo di noi.. Ma non gli importava: eravamo i figli della sua cugina pazza, dopotutto. E poi finì ad Azkaban. Noi siamo venuti a conoscenza della sua esistenza verso gli otto anni. Dromeda volle raccontarci tutto della nostra famiglia. Diceva sempre che non dovevamo dimenticare le nostre origini, nel bene e nel male." Non era la prima volta che raccontava a Fred di Sirius: pochi mesi prima, raccontandogli tutta la verità sulla sua famiglia, gli parlò anche di lui. Ma era la prima volta che parlava di lui da quando era morto, e sentiva dentro di sè un bisogno disperato di dire tutto, di ricordare. Quasi come se avesse paura che, se non lo avesse detto, avrebbe potuto dimenticare. E Fred la ascoltava, in silenzio, senza farle notare che quelle cose le sapeva già.
"Quando Sirius è evaso da Azkaban... d'estate si mise in contatto con noi. Ho ancora la sua lettera.." Si alzò dal letto, ricordandosi improvvisamente di quella lettera. Nonostante fossero passati dieci giorni da quando era chiusa in camera - e in se stessa- , non le era passato per la mente di rileggerla. Si accovacciò a terra accanto al baule, frugando al suo interno alla ricerca del cofanetto pieno di vecchie lettere. Quando lo trovò, tornò a sedersi sul letto incrociando le gambe. Guardò il cofanetto di legno lucido su cui era dipinto un maestoso serpente e lo aprì.
Fred guardava ogni suo movimento in silenzio. Alexandra estrasse una lettera dal mucchio e la aprì, leggendo.

Cari Alexandra e Sebastian,
non ci conosciamo, ma io so chi siete voi e voi sapete chi sono io. So che Andromeda vi ha parlato di me: sono Felpato. Lei mi ha parlato tanto di voi e mi dispiace non poterci conoscere in condizioni più adatte. Confesso che mi pento di aver avuto tali pregiudizi nei vostri riguardi appena ho saputo della vostra nascita. Ma visto come sono andati i dodici anni seguenti, meglio così. Se tornerete a trovare Dromeda quest'estate spero di potervi finalmente conoscere di persona. Voglio che voi sappiate di poter sempre contare su di me per qualsiasi cosa. So che detto così sembra assurdo, dal momento che non ci conosciamo. Ma spero che avremo modo di recuperare.
Saluti,
Felpato.

Terminata la lettera, Alex la rimise al suo posto con un leggero tremolio nella mano. Si schiarì la voce e sorrise lievemente. "sapevamo chi era Felpato. Andromeda ci aveva raccontato dell'Ordine della Fenice originario. Di James Potter, Remus Lupin.. tutto. Ovviamente, però, eravamo tutti convinti che Sirius fosse ad Azkaban perché se l'era meritato. Quando d'estate tornammo qui, io e Sebastian chiedemmo a Dromeda e Ted di vedere Lupin. Sapevamo che aveva insegnato ad Hogwarts e che lì era stato quasi preso Sirius. Se avessimo detto a loro di voler parlare con Sirius, non ce lo avrebbero permesso. Così, quando incontrammo Remus, con lui c'era Sirius. Era la prima volta che lo vedevamo. Subito pensai che in passato doveva essere stato davvero un bel ragazzo. Ed era anche un bell'uomo, in realtà. Era solo stato.. consumato.. da Azkaban."
Fece una breve pausa, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Insieme ci raccontarono tutta la verità. Fui travolta da una tale rabbia nei confronti di quello che Sirius aveva passato ingiustamente... però non volle dilungarsi troppo sul suo racconto. Preferiva sapere di me e Sebastian. Sapeva che sono un Obscuriale, ma lui e Remus non si spiegavano come mai fossi così in salute. Di solito gli Obscuriali sono sempre malati e muoiono molto prima di diventare maggiorenni. Io spiegai loro quanto Ted e Dromeda, e anche Amos, si fossero sforzati per darmi una vita normale e aiutarmi a controllare ciò che ero. Remus era impressionato, e Sirius era addirittura affascinato." rise leggermente, ricordando le sue parole "disse che come mia madre era devota e legata a Voldemort, io lo ero alla vita. Disse che invidiava la mia voglia di vivere, soprattutto perché ero una ragazzina." fece una pausa, guardandosi le mani.

"Dopo il Torneo Tremaghi, la morte di Cedric e il ritorno di Voldemort.. Entrammo in contatto con Silente per venire ad Hogwarts. Non gli dicemmo tutto. Ovviamente non che sono un Obscuriale. Sirius voleva che tenessimo d'occhio Harry." sulle sue labbra si aprí un sorriso amaro, lo sguardo sempre fisso sulle proprie mani.
"Harry. Alla fine gira sempre tutto attorno a lui." scosse la testa "soprattutto la morte."
"Lexa" prese parola Fred, capendo che il discorso di Alexandra era giunto al termine. "non puoi-"
"dare la colpa ad Harry, si, lo so. Remus e Sebastian non fanno che dirlo. Fosse stato per me, non avrei mai voluto conoscerlo. Non sarei mai tornata a Londra. Avrei continuato la mia vita in America, senza più guardare al mio passato. Senza più pensare ai miei genitori e senza affezionarmi ad una persona solo per vederla -vederla. si fa per dire- morire sotto i miei occhi."
"E non avresti mai conosciuto me. Non sarebbe stato così conveniente, mi sa" Fred le fece un occhiolino, e Alexandra rise.

The dark side 2. //Fred WeasleyWhere stories live. Discover now