Difesa Contro le Arti Oscure

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La mattina dopo, la notizia che Sebastian e Alexandra avevano cambiato Casa si era già diffusa ampiamente, dando largo spazio alle teorie più disparate. Scesa a colazione, Alexandra si sentiva incredibilmente a disagio. L'anno prima veniva fissata con disprezzo quando mangiava al tavolo dei Serpeverde perché era una Grifondoro. Ora lo facevano per il motivo diametralmente opposto. Sedeva da sola, in fondo alla Sala Grande per evitare di essere notata, eppure riusciva a sentire su di sé dozzine di sguardi. Al tavolo dei Tassorosso, Sebastian se la cavava sicuramente meglio di lei. Stava parlando con la Caposcuola. La conosceva. Erano dello stesso anno ed era capitato che l'anno prima avessero seguito insieme delle lezioni. Le sfuggiva il nome, ma riconobbe la spilla da Caposcuola sul suo petto. 

Al tavolo dei Grifondoro, invece, Harry, Ron ed Hermione la fissavano con quello che sembrava essere odio, ma forse era semplice disprezzo-che volendo era anche peggio-. Non volle soffermarsi su di loro. Era l'ultima cosa che le importava al momento. La sua attenzione fu catturata da Draco Malfoy. Erano passati pochi mesi, ma era cresciuto molto. La sua mascella era più definita, i suoi capelli più lunghi. I suoi occhi sembravano più chiari che mai. Ed era pallido. Non era stata solo un'impressione della sera prima: era pallido al punto da sembrare gravemente malato. C'era qualcosa di strano in lui. Non sembrava né il Malfoy arrogante che conoscevano tutti, né il Draco che Alexandra aveva imparato a conoscere. Il non saperne le cause e il non potersi avvicinarsi a lui senza ottenere come unica risposta un rifiuto, non facevano che aumentare il suo malessere. Era solo il primo giorno e già prevedeva un anno incredibilmente duro: era senza Fred -e senza George, con cui aveva stretto un legame speciale-; aveva Draco così fisicamente vicino ma incredibilmente lontano; sarebbe stata costretta a sopportare sguardi di disprezzo dall'intera scuola e in particolare da Harry Potter, con cui non voleva avere niente a che fare. Era la prima volta dopo tanto tempo che si sentiva incredibilmente sola. 

Nemmeno quella mattina aveva toccato cibo. Se ne rese conto quando il professor Piton le consegnò l'orario scolastico. Quel giorno avrebbe iniziato con un ora di Difesa contro le Arti Oscure. Sapeva che la materia sarebbe stata insegnata da Piton stesso, e sperò che, in quanto direttore della Casa di Serpeverde, sarebbe stato più clemente con lei. Sicuramente non potrà essere peggio della Umbridge, pensò Alex. Un pensiero che mutò molto in fretta. Arrivata nell'aula, questa era molto diversa da come la ricordava. Era più buia del solito, con le tende tirate, e illuminata da candele. Nuovi quadri adornavano le pareti, e molti mostravano persone che soffrivano, esibivano ferite orrende o parti del corpo stranamente deformate. Nessuno parlò mentre prendevano posto, guardando le cruente immagini dense d'ombra. Un brivido percorse la spina dorsale di Alex mentre si sedeva. Piton era dietro la scrivania e riusciva a mantenere il silenzio senza alcuno sforzo. Incuteva troppo timore, forse, per far sì che qualcuno provasse a chiacchierare in quell'aula tetra.
"Voglio parlare con voi ed esigo la vostra massima attenzione" iniziò, quando tutti ebbero preso posto.
"Le Arti Oscure" continuò, "sono molte, varie, mutevoli ed eterne. Combatterle è come combattere un mostro con molte teste, il quale ogni volta che una testa viene mozzata ne fa ricrescere una ancora più feroce e astuta. Voi combatterete ciò che è indeterminato, cangiante, indistruttibile. Le vostre difese devono dunque essere flessibili e fantasiose quanto le Arti che cercate di neutralizzare. Queste immagini" e ne indicò alcune passando, "danno un'onesta rappresentazione di ciò che accade a coloro che subiscono, per esempio, la Maledizione Cruciatus" e agitò una mano verso una strega che strillava di dolore, "provano il Bacio del Dissennatore" (un mago con lo sguardo vacuo, afflosciato e rannicchiato contro una parete), "o provocano l'aggressione dell'Inferius" (una massa sanguinolenta a terra). E da lì la lezione proseguì, ma Alexandra non vi prestò molta attenzione. La sua attenzione era tutta rivolta ai quadri appesi alle pareti. Erano nel perfetto stile di Piton: cupi, ricchi di oscurità e sofferenza, talvolta celata, talvolta evidente. Quella che Alexandra provava era sicuramente una sofferenza celata. D'altro canto, odiava mostrarsi debole ai suoi stessi occhi, figurarsi a quelli altrui. 

Piton volle assicurarsi che gli studenti sapessero padroneggiare gli incantesimi non verbali, che in battaglia avevano il vantaggio dell'imprevedibilità. 
"È una questione di concentrazione e potere mentale di cui alcuni mancano." furono le sue incoraggianti parole in merito. "Stone. So che ha sempre avuto degli ottimi voti in Difesa Contro le Arti Oscure. Deduco, dunque, che gli incantesimi non verbali non siano un problema per lei, sbaglio?" 
Alexandra distolse lo sguardo da un quadro riguardante la maledizione imperio "No, professore."
"Eccellente, allora la prego, venga qui" 
La ragazza, controvoglia, si alzò e affiancò il docente alla cattedra. Egli le si mise di fronte, a un metro di distanza, guardandola freddamente. "Adesso io proverò a stregarti, senza pronunciare l'incantesimo. Tu dovrai provare a respingere la fattura senza parlare."
Alexandra annuì, senza distogliere lo sguardo dal suo. I due sollevarono le bacchette e il professore, tranquillo, tentò di scagliare contro l'allieva un incantesimo di disarmo. Di certo non si aspettava che Alexandra riuscisse a respingerlo, senza bisogno di proferire parola, al primo tentativo. Per lei fu facile schivare quell'incantesimo con un incantesimo scudo non verbale. 
"Bene, vedo che i tuoi voti sono meritati. Mi auguro che voi tutti siate altrettanto preparati. Alzatevi, per favore. Mettetevi in fila e, uno alla volta, provate a scagliare una fattura non verbale contro la signorina Stone, che, ovviamente, dovrà respingerlo senza parlare. Questo tipo di incantesimi sono del sesto anno, quindi voglio ben sperare che voi tutti siate in grado di eseguirli. Venga il primo." concluse, facendosi da parte. 

La lezione andò bene. Ogni studente riuscì ad eseguire un incantesimo non verbale ben riuscito al primo tentativo, eccezion fatta per una ragazza Corvonero, che ci mise più degli altri, terrorizzata soprattutto all'idea di fallire con il professor Piton. Tuttavia Alexandra odiò ogni istante di quella lezione. A scuola avevano già tante cose da dire sul suo conto, più di quante ne avessero avute l'anno precedente. Era la ragazza nuova, venuta dall'America a Hogwarts al penultimo anno, e che l'ultimo anno era stata misteriosamente smistata a Serpeverde. Non aveva bisogno che la gente iniziasse anche a parlare del fatto che avesse fatto da "assistente" -poteva giurare di aver sentito un ragazzo Serpeverde chiamarla così con il suo amico mentre uscivano dall'aula- a Piton per una lezione. Era solo il primo giorno di lezione, il secondo da quando era arrivata per l'anno scolastico, e già ne era stanca. 

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Di solito non scrivo mai uno spazio autore, ma stavolta mi sembra davvero il minimo. è passato tantissimo dall'ultimo capitolo, e vi chiedo scusa, anche se sono imperdonabile. Ho passato l'inferno tra lutti, il trasferimento in un'altra città, l'inizio dell'università e gli esami. Mi sono presa tempo per me, ho ricominciato da zero, e sono felice di essere tornata a scrivere. è passato più di un anno dalla nascita di "The Dark Side", eppure ogni giorno ricevo notifiche di nuove letture. Sono felice che vi piaccia, e spero continuerà a piacervi, perchè ho in mente tante cose per questo progetto. Vi chiedo ancora scusa e vi ringrazio per avermi aspettata e sostenuta per così tanto tempo. Vi voglio bene 🤍💜

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⏰ Last updated: Jul 31, 2023 ⏰

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The dark side 2. //Fred WeasleyWhere stories live. Discover now