Capitolo 4

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Matthew

Pensavo di averle viste tutte nella mia vita.

Pensavo di dover affrontare l'ennesimo anno di noia e allenamenti di hockey.

Una cosa però, non l'avevo minimamente calcolata.

Lei.

L'arrivo di questa ragazzina insolente che crede di essere la nuova paladina della giustizia di tutto il college.

Il Robin Hood del Canada.

Povera illusa.

Non ha ancora capito che questo è il territorio di Matthew Leblanc, come tutta Montrèal?

Lo capirà ben presto.

Ah, un'altra cosa che non avevo minimamente previsto era di ritrovarmi nudo con la mano appoggiata sul cazzo mentre Kelsey Cooper se ne sta lì a fissarmi imbambolata come se stesse guardando un monumento.

Sono un figo da paura ragazzina, lo so.

Ho persino paura che le possa uscire del fumo dalle orecchie da un momento all'atro.

Cara Kelsey, non hai minimamente idea di in che guaio ti stia cacciando.

Ok, potrei aver fatto qualcosa per farla arrabbiare in questo modo.

Più di qualcosa, lo ammetto.

Ho messo un secchio di acqua gelida sopra suo padre.Alla fine non lo ha neanche colpito, si è messa in mezzo lei facendo anche quello spettacolino con il fuoco per far scattare l'allarme antincendio.

Questa ragazzina ha le palle cazzo.

Ma non basta.

Ah quasi dimenticavo, stamattina presto ho mandato Axel e Ryan a mettere dei chiodi appuntiti sopra il parcheggio del preside così da bucargli tutte le ruote.

Sono scherzi idioti, lo so, però mi diverto troppo a tormentare i nuovi presidi che arrivano e credono di poter comandare.

L'unico che comanda qui dentro sono io.

Però in qualche modo devo prendere tempo, quindi continuerò a tormentare il carissimo Marcus Cooper e quella rompicoglioni della figlia.

Ho trovato il mio nuovo passatempo preferito: infastidire Kelsey Cooper.

È proprio uno spasso.

Mi diverte averla qui, proprio sotto di me con i suoi insignificanti centimetri di altezza mentre cerca di sfidarmi.

In confronto a me poi è veramente minuscola, se andassi in giro con lei potrebbero scambiarla per mia sorella o persino per mia figlia.

<<Sei stato tu?>>domanda allargando le braccia verso di me.

<<Non so di cosa stai parlando ragazzina, sii più esplicita>>le mie labbra si incurvano in un ghigno provocatorio.

Be UnstoppableWhere stories live. Discover now